Simpatici e intelligenti, questi pappagallini hanno poche esigenze e danno grandi soddisfazioni se allevati nel modo giusto: seguite i nostri consigli.

Verde pisello o verde prato, verde bottiglia o verde giallino, azzurro cielo o azzurro bebè, blu elettrico o turchese: sono solo alcuni dei colori delle variopinte cocorite (Melopsittacus undulatus).

Originarie dell’Australia, sono state importate in Europa dopo il 1840: oggi sono i pappagalli più diffusi nelle case italiane.

Cocorite: in coppia e con l’uomo

Prima o poi, chi ama tenere gli uccellini, ne alleva almeno una, anzi due: le cocorite sono infatti pappagalli e, come tutti i pappagalli, soffrono molto la solitudine, essendo abituati a vivere in gruppo. Quindi vanno allevati almeno in coppia: maschio e femmina o due femmine, mai due maschi che entrano facilmente in conflitto fra di loro. Possono invece coabitare anche diverse coppie, se la voliera è sufficientemente grande. Possono convivere anche genitori e figli; l’unico abbinamento sconsigliato è, appunto, fra due maschi (anche fratelli o padre e figli) indipendentemente dal fatto che ci siano o meno una o più femmine.

Animali intelligenti e socievoli, oltre alla compagnia dei propri simili gradiscono molto quella dell’uomo, che dovrà dedicare loro almeno un’ora al giorno di allevamento a mano: una chiacchierata quotidiana favorisce l’addomesticamento. Si relazionano bene con la famiglia e gradualmente, con qualche attenzione, si arriva a poterle liberare per qualche volo in casa. Attenzione però: possono anche diventare un po’ troppo rumorosi.

La gabbia per le cocorite

Si adattano bene alla gabbia, purché non troppo piccola, ma preferiscono la voliera, anche perché non possono vivere da sole.

La gabbia o voliera dovrà essere più sviluppata in altezza che in larghezza, perché deve dare alloggio ad animali che si arrampicano (con zampe e becco) piuttosto che volare. Deve avere sbarrette orizzontali e numerosi posatoi, trespoli vari, tronchetti verticali, scalette, palline e campanelle appese, rami con foglie (da rinnovare spesso) e altri giochi all’interno della gabbia.

Il fondo, in materiale plastico, deve essere separato da una griglia rimovibile a maglie fitte perché sia facilmente pulibile (anche ogni giorno in estate). La lettiera è bene che sia poco polverosa e molto assorbente: sabbie minerali, fogli sabbiati o tutolo di mais.

All’interno servono il beverino, due mangiatoie (per i semi o le miscele di granaglie apposite e per gli alimenti freschi), la vaschetta d’acqua e il nido (entrambi lontano dalle mangiatoie) che servono la prima per l’amato bagnetto e il secondo non solo al momento della deposizione e successiva cova ma anche per dormire di notte.

Il loro alloggio deve essere in una stanza tranquilla e luminosa ma dove i raggi arrivino per non più di un’ora al giorno; il ricambio d’aria è necessario ma le correnti fredde sono nocive: in inverno è bene spostare la voliera o coprirla con un panno pesante se si deve aprire la finestra. In estate è preferibile la vita all’aperto, in luogo ombreggiato e riparato.

Cosa mangiano le cocorite

La cocorita è granivora: la base dell’alimentazione è data dalle miscele di semi, meglio se con miglio, panìco e avena in prevalenza e con aggiunta di vitamine.

Non deve mancare l’integrazione quotidiana con cibi freschi, come frutta e verdura ben lavate e asciugate, a temperatura ambiente e a pezzettini; ogni due giorni sono graditi gli alimenti cotti (in acqua senza sale) e sconditi, come i legumi, la pasta, il riso, il farro, l’orzo ecc.

L’osso di seppia o la mattonella di sali forniscono i minerali necessari, mentre qualche snack apposito rappresenta un premio da somministrare ogni tanto.

Il sesso delle cocorite

Apparentemente, le cocorite sembrano tutte uguali, con la loro livrea verde e gialla o azzurra e bianca: il maschio non si distingue per il piumaggio dai colori più vividi, come accade frequentemente tra gli uccelli. C’è però un piccolo particolare che, dopo i 6 mesi di età, permette di capire se ci troviamo di fronte a un maschio o a una femmina, differenza fondamentale nel caso in cui si debba comporre una coppia maschio-femmina: alla base del becco le cocorite hanno una struttura grassa, che comunemente viene chiamata “cera”, che nel maschio è azzurra o blu-viola e nella femmina è biancastra, rosa o beige-bruna. Prima dei 6 mesi il colore non è ancora stabile, e quindi non si può avere la certezza del sesso.

Nel caso in cui un esemplare venga a mancare è quindi necessario conoscerne il sesso per poterlo sostituire adeguatamente.

La riproduzione delle cocorite

Se allevate coppie di sesso diverso, attenzione alla prolificità: a partire dal secondo anno d’età possono accoppiarsi da febbraio a ottobre. Ogni primavera-estate la femmina sparirà nel nido per covare, uscendone solo per espletare le necessità fisiologiche (è il maschio che le porta il cibo). Può deporre 6-7 uova quasi ogni mese ma, in questo modo, la femmina si debilita troppo: è bene non oltrepassare le 3 deposizioni l’anno, togliendo per esempio il nido dalla gabbia, in modo che venga a mancare l’input all’accoppiamento, oppure separando per alcune settimane le femmine dai maschi e verificando che non diventino aggressivi.

Dopo 18 giorni le uova schiudono e i pappagallini vengono nutriti e allevati dagli amorevoli genitori.

Prima dei 6 mesi di vita è bene separare i maschi per evitare zuffe con il padre o tra di loro.

Quanto vive la cocorita

Se ben tenute, le cocorite regalano dai 10 ai 15 anni di compagnia serena e reciproca.

Come allevare le cocorite - Ultima modifica: 2019-02-11T12:41:21+01:00 da Elena Tibiletti