C’è la credenza che tutti i Roditori siano animaletti sociali, che vivono in grandi gruppi, forse perché si pensa abitualmente ai topi… Per quanto riguarda i criceti, che sono animali fondamentalmente solitari e territoriali, l’assunto è vero e falso al tempo stesso.
I criceti nani vivono in gruppo
È vero per quelli di piccola taglia, i cosiddetti “criceti nani”, come il criceto russo (Phodopus sungorus), il criceto siberiano (P. campbellii) e quello della Mongolia (P. roborowskii), a condizione però di allevarli insieme fin dalla giovane età, comunque prima della maturità sessuale (che arriva dai 2-3 mesi in poi): vale per una singola coppia, oppure piccoli gruppi (3-4 individui) di sole femmine o soli maschi.
Vietatissimo introdurre nel gruppo altri soggetti in tempi successivi, perché s’innescherebbero fin da subito furiose zuffe con ferite anche gravi e che potrebbero portare a morte i contendenti. Nel caso della coppia, invece, è possibile solamente inserire una femmina in età prepubere, accanto al maschio adulto, ma naturalmente non deve più esserci la partner femmina adulta; la manovra opposta (maschio giovane con femmina adulta) è invece impossibile.
Il criceto dorato vive da solo
Nel caso del criceto di taglia grande, il cosiddetto “criceto dorato” (Mesocricetus auratus), è viceversa obbligata a qualunque età una vita da single, ogni esemplare in una gabbietta, con la sola eccezione (ma da controllare giorno per giorno in base all’indole dei soggetti coinvolti) di due femmine conviventi sin da piccolissime. Letteralmente impossibile è la convivenza fra più maschi.
Per ottenere i cuccioli, a partire dai 3 mesi d’età si pone per mezza giornata la femmina nella gabbia del maschio. Non lasciatela per più tempo, perché potrebbero diventare aggressivi fra di loro; men che meno dopo che sono nati i cuccioli, che il maschio potrebbe uccidere per accoppiarsi nuovamente, e la femmina mangiare per sfogare lo stress dovuto alla presenza del maschio.
Se ben tenuto, può vivere fino a 4 anni d’età.
Il comportamento del criceto dorato
D’altronde, che il criceto dorato sia un solitario lo si evince anche dall’etologia della specie: in natura vive nelle regioni della Siria al limite del deserto, caratterizzate da forti differenze di temperatura fra giorno e notte. Così, di giorno si nasconde nelle tane molto profonde che ha scavato e riappare in superficie solo al crepuscolo in cerca di cibo.
In estate e inizio autunno accumula una grande quantità di provviste, riempiendo le guance di cibo per trasportarlo nei magazzini di riserva sotterranei: quando subentrano le temperature invernali, l’animaletto si ritira nella tana, ove cade in un leggero letargo dal quale si risveglia a intervalli regolari per mangiare, dal momento che non è in grado di accumulare le riserve di grasso come altri animali ibernanti.
La stagionalità, ovviamente, nei nostri appartamenti scompare.
La gabbia per i criceti
I criceti, sia quelli dorati sia quelli nani, devono essere allevati in tutta sicurezza, sia dentro la propria gabbia, sia all’esterno di essa, nell’abitazione.
Basta una gabbia di 50 x 30 x 30 h cm, dotata di ruota per giocare e di un sistema di tubi che riproducono le gallerie che il criceto scava in natura. Aggiungete un beverino e due ciotole per le granaglie e per la frutta e verdura. Gli elementi della gabbia devono essere facilmente lavabili. Sul fondo ponete la lettiera per roditori, da pulire ogni 2-3 giorni.
Dentro la gabbia, oltre alla classica ruota e ai tunnel di plastica, potete mettere anche i rotoli finiti della carta igienica o della carta-casa, ottimi tunnel supplementari. Il roditore gradisce anche qualche foglio di carta assorbente sommariamente appallottolata, purché bianca (priva di disegni a inchiostro) e senza profumazioni. Se avete un minimo di manualità, potete costruire un “quadro svedese” di corda (quella da pacco, in fibra naturale) da appendere all’interno della gabbietta e, sempre con due pezzi di corda e un pezzetto di tubo di plastica forato, un trapezio per vedere all’opera l’acrobata peloso.
Controllate spesso che le sbarre della gabbia, in metallo o in plastica, non presentino scheggiature o parti acuminate (per es. in seguito a urti o forzature involontarie). Attenzione anche a ciotole e beverini, che più facilmente possono incrinarsi e nuocere all’animaletto. L’ovatta, per il nido, è sconsigliata perché potrebbe venire ingerita, con gravi conseguenze: meglio dargli una manciata di paglia naturale (quella artificiale, da regalo, causa gravi blocchi intestinali) o di fieno.
Se volete lasciarli liberi nell’abitazione, è bene munirsi degli appositi recintini per roditori, piattaforme da uno o più metri di diametro, con bordi alti, dove poter osservare e prendere facilmente il criceto. In piena libertà, invece, solo in una stanza chiusa e senza fili elettrici alla sua portata, né con mobili sotto o dietro i quali si possa nascondere: non lo recuperereste più.
I criceti vivono di notte
In natura il criceto svolge il ruolo di “preda” per rettili, uccelli e mammiferi carnivori: per sfuggire ai nemici naturali, questo roditore ha imparato a dormire di giorno, quando è più facilmente cacciabile, e vivere di notte. Purtroppo non si tratta di un comportamento modificabile: bisogna rassegnarsi a vederlo sveglio e giocoso solo nel tardo pomeriggio.
Quindi, attenzione anche a dove collocate la gabbia: i criceti hanno mantenuto le originarie abitudini notturne, scegliendo proprio le ore del silenzio per correre sulla ruota, infilarsi negli eventuali tunnel della gabbietta, scavare nella mangiatoia lanciando qua e là i semi, rimestare nel nido… Posizionate quindi la sua dimora nel punto della casa più lontano dalle stanze da letto, al riparo da correnti d’aria ma anche, in estate, dai raggi diretti del sole.
Abituandoli fin da piccoli, possono anche essere occasionalmente presi in mano, sempre con molta delicatezza e calma, anche per evitare morsi.
Cosa mangiano i criceti
Alimentateli con l’apposito mangime per criceti, semi e granaglie, frutta e verdura fresche, lavate e asciutte (queste ultime da sostituire ogni giorno).
Non spaventatevi se, all’improvviso, sviluppano le guance come se avessero un ascesso: sta semplicemente stivando le granaglie da stivare nel nido!
Come allevare il criceto siberiano
A differenza del criceto dorato, quello siberiano (in genere bianco o grigio con chiazze nere, grigie o fulve) è di taglia più piccola. Se scegliete di avere la coppia, attenzione: possono nascere fino a 10 piccoli che, a 45 giorni d’età, sono già pronti per riprodursi a loro volta, tenetene conto...
Simpatico e molto attivo, si muove rapido su e giù per tubi, scalette e ruota, per il divertimento di chi lo osserva; si abitua facilmente a farsi prendere in mano e ad avvicinarsi alle dita dalle fenditure della gabbia... ma può mordere! Alcuni esemplari, però, sono più timidi e poco o nulla interattivi. Vive 2-3 anni.