La fine dell’inverno sembra ancora lontana: nell’Italia settentrionale e lungo il crinale appenninico neve e gelo sono ancora un possibile rischio. Invece le zone costiere e meridionali, più fortunate, hanno già gli orti in produzione, e non solo con lattughe e insalate.
Ma anche al Nord si può pensare ai primi ortaggi da raccogliere: se avete fretta di vedere qualcosa di pronto da portare in tavola, preparate subito vasi e piccole zone dell’orto con radicchi e lattughe. Scegliendo le varietà a sviluppo più veloce e con maggiore resistenza al freddo, e adottando alcune precauzioni, nel giro di 40-50 giorni l’insalata è assicurata!
Difficile immaginare un menù senza lattuga: come contorno o anche solo come elemento decorativo e insaporitore, è onnipresente... Questo ortaggio è noto da tempi lontanissimi; il suo nome è dovuto alla sostanza lattiginosa e bianca che esce dai fusti recisi della lattuga selvatica.
Come coltivare la lattuga
Per avere buoni risultati in tempi molto brevi, la soluzione migliore è quella di utilizzare le pianticelle che si acquistano nei vasetti alveolari. Se preferite partire dalla semina, spargete i semi nell’orto sotto tunnel, o in vaso in una serra; la germogliazione può avvenire anche in vaschette o seminiere in casa, in una zona molto luminosa e a temperatura costante, con elevata umidità ambientale. Una buona soluzione è la seminiera elettrica con coperchio trasparente, dotato di aperture regolabili.
La semina deve avvenire su un substrato composto di terriccio (meglio se biologico) e sabbia di fiume. Nel caso dell’utilizzo di piantine pronte, il terreno deve essere fertile e ben drenato; in vaso potete usare i terricci specifici per orto biologico oppure il terriccio universale. Naturalmente è indispensabile una posizione in pieno sole per molte ore al giorno.
Quando effettuate il trapianto assicuratevi che il colletto (punto d’intersezione fra fusto e radici) sia a livello del terreno, ma non interrato. Le pianticelle pronte consentono una semplice e precisa misurazione della distanza fra un esemplare e l’altro.
Ogni varietà di lattuga ha distanze di piantagione diverse in base alla dimensione del cespo; in genere, prevedete almeno una quarantina di cm fra le file e 30 cm circa (ma anche 50, nel caso di varietà a cespo grande) fra ogni esemplare. Semina o trapianti troppo fitti causano malattie dovute alla scarsa circolazione d’aria fra il fogliame. Non bagnate mai il fogliame per evitare le malattie fungine.
Per ottenere un buon risultato è importante effettuare la semina su terreno nel quale non siano stati coltivati ortaggi quali sedano e spinaci, né altri tipi di lattuga.
Attenzione: sotto tunnel o in serra occorre tenere sotto controllo l’andamento delle temperature e aprire il telo nelle ore più calde, per arieggiare; ciò aiuta anche a ridurre il rischio di formazione di muffe e marciumi favoriti dall’umidità.
Per le lattughe a ciclo veloce, in piena terra non è necessario prevedere concimazioni se il substrato è fertile. In vaso conviene invece aiutare lo sviluppo con un paio di interventi nutritivi; il metodo più semplice è offerto dai moderni concimi liquidi biologici per orto, di facile somministrazione con l’acqua delle innaffiature.
Le varietà di lattuga
Per le produzioni di fine inverno conviene puntare sulle lattughe a sviluppo veloce. Particolarmente rapide sono la Foglia di quercia, 30-50 giorni dal trapianto, e la Lollo rossa o bionda; entrambe dopo il taglio rivegetano rapidamente, conviene quindi preparare almeno due o tre filari nell’orto o due o tre grandi cassette in terrazzo.
Veloce e con buona resistenza al freddo è la Batavia a foglia rossa; nella tipologia Carioca è pronta da raccogliere dopo meno di un mese, come anche la Canasta che in genere non richiede più di 40 giorni. Di recente introduzione sul mercato hobbistico è la lattuga Zuccherina, rapida e ottima anche in vaso: il suo nome descrive il sapore, dolce e gradevole.