L’origine del nome la dice già lunga su di lei: dal greco ‘kalòs’, bello e ‘karpos’, frutto, pianta dai bei frutti. Se durante la bella stagione la Callicarpa quasi non si nota, con l’autunno inoltrato è impossibile non accorgersi della sua presenza. A colpire è il colore violetto brillante dei suoi frutti. In Francia viene comunemente chiamata ‘Arbre aux bonbons’, tanto i suoi frutti assomigliano a piccole caramelle colorate.
La callicarpa cresce spontanea in Cina, Giappone e Taiwan, ma è assai utilizzata come pianta ornamentale, non tanto per la fioritura estiva poco vistosa, quanto proprio per i frutti autunnali, il cui colore può andare dal viola più o meno chiaro al blu intenso.
Nella stagione autunnale, quando si formano le sue belle bacche, il fogliame, da verde intenso, si stinge virando sui toni del giallo e poi ancora del rosso. L’insieme è meraviglioso. Quando poi le foglie cadono completamente le bacche rimangono a decorare la pianta fino alla stagione invernale: è una meraviglia scovarla nei giardini d’inverno!
I frutti della callicarpa, che botanicamente parlando sono delle drupe, benché non commestibili per l’uomo, sono un’ottima fonte di cibo per gli uccelli.
Appartiene alla famiglia delle Verbenacee e ne esistono oltre un centinaio di specie. Segnalerei la Callicarpa bodinieri var. giraldii, dal portamento eretto e molto vigoroso e la Callicarpa dichotoma ‘Issai’, dal portamento eretto e più compatto. Fra le piante da giardino è una delle mie preferite, anche per la facilità con la quale la si coltiva. Resiste molto bene al freddo e difficilmente si ammala. Preferisce il sole e ama i terreni ben drenati.
A lungo mi son chiesta perché la mia Callicarpa non si riempisse delle sue bacche come quando l’ho comprata e poi un bel giorno ho scoperto cosa sbagliavo: la piantavo sola, mentre ha bisogno di avere vicini dei suoi simili. È bene piantarne due o tre vicine, perché solo così darà i suoi bei frutti!
(di Marianna Merisi)
8 consigli sulla callicarpa
- Dà il meglio di sé in novembre la cinese Callicarpa bodinieri, un arbusto alto fino a 2 m e largo fino a 1,5 m, che in autunno espone i suoi sottili rami nudi e chiari coperti da grappoli fitti di bacche color lilla, che permangono a lungo, veramente spettacolari.
- Fiorisce in luglio in grappoletti di colore lilla o porpora, mediamente decorativi, all’ascella dei rametti laterali, ma per ottenere le bacche in abbondanza è meglio piantare almeno due esemplari, perché non si autoimpollina facilmente.
- Sembra che l’arbusto tenga lontane le zanzare, grazie al contenuto in borneolo, callicarpenale (brevettato come antizanzare negli Usa dall’Usda Agriculture Research Service), intermedolo e spatulenolo del suo ruvido fogliame.
- Tollera fino a –10/12 °C e desidera una posizione soleggiata o al massimo a mezz’ombra. Il substrato deve essere fertile e molto ben drenato (non sopporta i ristagni d’acqua).
- Si annaffia bene per il primo anno dopo l’impianto, poi non è più necessario salvo che nelle estati molto calde e secche. Si concima con un prodotto granulare a lenta cessione per giardino in febbraio, maggio e ottobre.
- In febbraio si tolgono i rami secchi o danneggiati e, se necessario, si potano i rami di un terzo.
- Si riproduce per talea di ramo principale in giugno-luglio, ponendola in un vasetto con torba e sabbia, da tenere inumidito e a mezz’ombra.
- Merita una posizione isolata in giardino (in vaso produce poche bacche), oppure si mescola in numero di 2-3 esemplari in una siepe mista.
(di Elena Tibiletti)