La bocca di leone (Antirrhinum majus, famiglia Scrofulariacee) è una splendida perenne che resiste a tutto, al vaso piccolo, al caldo torrido, al solleone, al gelo con o senza neve, alla mancanza di concime e d’acqua (ma senza esagerare), fiorendo ininterrottamente da maggio fino a dicembre (e oltre, se il meteo è clemente).
Unico lato negativo: per prolungare al massimo la fioritura bisognerebbe togliere ogni singolo fiore sfiorito prima che vada a seme; tagliando l’intera infiorescenza si fa prima, ma si perde la ripresa della fioritura, dopo un paio di settimane, sullo stesso stelo. Lasciano invece i calici sfioriti, la pianta impiega l'energia per andare a seme e non fiorisce più.
Com'è fatta la bocca di leone
Originaria dell'Europa e dell'Asia, è un'erbacea perenne utilizzata in genere come annuale (dal secondo anno fiorisce un po’ meno), alta da 25 a 120 cm (solo le varietà piccole sono indicate per il vaso, mentre solo le varietà alte sono adatte al giardino), con fusto lignificato alla base e foglie ovali-lineari, piccole, morbide, verde bottiglia (più o meno intenso a seconda del colore dei fiori). Da maggio a dicembre produce infiorescenze a grappolo, erette, con numerosi fiori dalla corolla tubulosa, rigonfia alla base, che termina, all’estremità opposta, con due “labbra” (donde il nome comune), in bianco, giallo, arancio, rosa, rosso, cremisi o porpora, anche sfumati o variegati. Ne derivano capsule dai numerosi semi neri minuscoli.
Ne esistono circa 50 specie, ma si coltivano solo le varietà (alcune decine) ricavate da A. majus, differenti per taglia della pianta e colore dei fiori.
Come coltivarla
Esposizione: pieno o mezzo sole; tollera l’ombra/sole, ma fiorisce meno.
Temperatura: indifferente, compresa tra –25 e +50 °C.
Precauzioni invernali/estive: nessuna. Tollera anche l’aria salmastra, mentre il vento può spezzare gli steli delle varietà più alte (vanno legati a un tutore).
Vaso: in terracotta, di diametro 16 cm per pianta alta 20 cm (max 2 piante in cassetta da 30 cm di lunghezza). Si rinvasa ogni anno in marzo per i primi 5-6 anni, poi ad anni alterni, sempre in una misura in più.
Terra: parti uguali di terriccio universale, humus e sabbia. Ottimo drenaggio sul fondo del vaso. In giardino qualunque terreno purché non acido.
Acqua: regolare e medio-abbondante appena il terriccio si asciuga, tra aprile e settembre; scarsa ma sempre regolare nei restanti mesi.
Concime: da maggio a settembre con un prodotto liquido per piante da fiore nell’acqua d’annaffiatura ogni 10 giorni in vaso; in giardino basta la normale concimazione per le altre piante da giardino.
Potatura: eliminate regolarmente i fiori appassiti; tra fine gennaio e metà febbraio tagliate tutti gli steli a 7-10 cm dalla base per favorire l’emissione di nuovi getti fioriferi.
Moltiplicazione: da seme in settembre o in aprile, anche per autorisemina; oppure per talea parzialmente lignificata alla base tra maggio e luglio.
Malattie e parassiti: gli afidi possono attaccare gli apici fiorali in primavera. I bruchi di farfalla Cucullia vi depongono le uova da cui schiudono larve nere e gialle che divorano i boccioli, soprattutto a fine estate-inizio autunno. La ruggine colpisce la pagina inferiore delle foglie in primavera e autunno; se non trattata con un anticrittogamico specifico, porta a morte le piante.