Scopriamo insieme Perilla frutescens o basilico cinese, una pianta molto bella ampiamente utilizzata sia in cucina che in medicina per le sue importanti proprietà naturali.
Perilla frutescens o basilico giapponese o basilico cinese è una pianta graziosa ampiamente utilizzata in Estremo Oriente sia in cucina che in medicina per le sue importanti proprietà naturali.
Nota anche come shiso o egoma, la perilla è originaria dell'Est asiatico – Cina, Giappone e Corea – ma trova spazio anche tra le coltivazioni di India e Vietnam.
Com'è fatta la perilla
Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, analoga al basilico e alla menta, ed è un erbacea annuale che può raggiungere una dimensione circa di 60-80 cm. Ha foglie ovali seghettate di colore verde o rosso a seconda della varietà. Lo sviluppo è eretto, e se coltivata in vaso o in giardino tende a crescere sia in altezza che in larghezza; l'infiorescenza a spiga produce semi da ottobre.
Come si coltiva
- Riprodotta da seme, è adatta alla coltivazione in vaso, ma anche in giardino o nell'orto dove convive bene con molte piante di questo ambiente.
- Semina: da effettuare, sia in semenzaio sia direttamente in terra, da marzo a luglio; nel Nord Italia è consigliato il semenzaio. In terra piena si risemina da sola, in caso si voglia però controllarne la crescita e la diffusione i semi vanno raccolti da ottobre e utilizzati entro 6 mesi. Se posta a dimora in terra è bene scegliere un suolo fertile e leggermente umido. Se si opta per il semenzaio, una volta collocati i semi in vasetti o alveoli, compattare leggermente il terreno e mantenere a una temperatura di 15-20 gradi; in circa 10-15 giorni il seme germinerà. Verso metà maggio trapiantare in vaso o in terra.
- Esposizione: richiede una posizione soleggiata o leggermente in ombra. Se le temperature scendono molto, nel caso sia posizionata in piena terra pacciamare con foglie o paglia; se in vaso ritirarla in serra riscaldata o in casa fino a quando non si avrà una temperatura esterna di almeno 15 gradi.
- Concimazione e irrigazione: in terra meno esigente che in vaso, in ogni caso non deve essere bagnata eccessivamente. In terra, tra un'annaffiatura e l'altra – circa ogni 2-3 settimane in base alla temperatura – fare attenzione che il terreno rimanga asciutto per un paio di giorni.
Utilizzo in cucina
Considerata pianta medicinale in Oriente, è ricca di tannini e antiossidanti fenolici. Se ne utilizzano le foglie e i semi. Le foglie possono essere consumate fresche o essere cotte al vapore o impiegate nella preparazione di minestre e degli involtini primavera. In genere vengono consumate crude le foglie verdi, mentre quelle a colorazione rossa si consumano cotte.
Le foglie rosse sono un ingrediente nella preparazione delle famose prugne acerbe giapponesi ume-boshi. Le foglie seccate possono essere utilizzate come spezia per sughi, risotti e frittate oppure bevute in infusione preparandole come un tè. Fresche, si utilizzano in insalata o come colorante alimentare naturale.
Dai semi si estrae un olio ricco di acidi grassi omega3 e di flavonoidi il cui utilizzo trova impiego anche come olio da cucina.
Rimedi naturali
Da secoli usata nella medicina cinese come espettorante e nelle allergie da polline per combattere asma e tosse, questa pianta viene utilizzata anche per rinforzare il sistema immunitario.
L'olio ottenuto dai semi, grazie all'effetto antiossidante, è efficace nella prevenzione e cura delle infezioni di origine batterica e dell'influenza. A esso vengono, inoltre, attribuite proprietà antiallergiche (pollini, acari e intolleranze alimentari) e antitumorali. Nelle allergie, in particolare, la sua capacità di inibire la produzione di istamina e di altre sostanze responsabili dei fenomeni allergici lo rende utile in caso di asma, riniti, orticarie, dermatiti ed eczemi.
Priva di effetti collaterali noti, pare sia efficace anche nel trattamento della psoriasi e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.