Aralia, come coltivarla in giardino

L'aralia è una pianta di moda nel secolo scorso, ma da rivalutare perché è praticamente indistruttibile nei giardini non troppo freddi

Tipica pianta da giardino ombroso di inizio Novecento, merita ancora oggi un posto in uno spazio poco soleggiato per la robustezza e la bellezza della pianta, che nulla chiede in fatto di manutenzione, una volta passato il primo anno d’ambientamento.

Una sola accortezza: resiste solo fino a –5 °C, quindi è indicata solo dalla Val Padana in giù. E fra 0 e –5 °C può capitare che perda le foglie, che peraltro rimette la primavera successiva, se le radici non hanno subìto danni da gelo.

Il suo successo come pianta ornamentale è dovuto alle foglie rotonde, ampie, recate da fusti legnosi lunghi anche più di un metro. In totale il cespuglio assomma almeno 1,40 m d’altezza per quasi altrettanto di diametro, arrivando a maturità a circa 1,70 cm in entrambe le direzioni.

È una pianta longeva: se si trova bene, può vivere oltre 50 anni... E la sua crescita è molto lenta.

Tollera anche il sole ma solo per mezza giornata, non oltre, e il vento salmastro. Non ama invece il vento freddo: la sua posizione deve essere riparata dalle correnti.

Gradisce un terreno fertile e ben drenato, ma si adatta bene a qualunque tipo di substrato, tranne quelli poveri o aridi.

In giardino desidera acqua medio-abbondante in primavera-estate; medio-scarsa in inverno se non piove. Il concime va somministrato in autunno e in primavera, del tipo universale a lenta cessione, sotto forma di granuli da spargere sul terreno.

La potatura si effettua in inverno, quando necessario, per restituire la sagoma.

Potete abbinarla a cespugli da fiore di grande taglia, con bulbose primaverili ed estive di taglia medio-piccola, con erbacee da fiore.

Aralia, come coltivarla in giardino - Ultima modifica: 2020-10-20T07:20:21+02:00 da Elena Tibiletti