State per andare in ferie e all’ultimo minuto vi viene in mente che nessuno potrà annaffiare le piante… Oppure la persona cui saranno affidate è… inaffidabile! Il risultato non cambia: rischiate di trovare un mucchietto di foglie e gambi secchi, soprattutto se state via più di una settimana.
Se il tempo stringe, occorrono soluzioni d’emergenza, che possano tamponare una-due settimane di mancanza d’acqua.
Se però l’assenza investe più tempo, è necessaria o una persona fisica che le bagni regolarmente, o un kit d’irrigazione d’appartamento o da terrazzo, da montare, provare e mettere in opera a tempo di record.
I sistemi per annaffiare le piante
Oggi esistono numerosi prodotti in grado di arginare la mancanza di irrigazione fino a 20 giorni circa, senza ricorrere a impianti automatici.
L’elenco comprende le perle d’acqua, gli irrigatori ad acqua complessata, i vasi a riserva d’acqua, il terriccio che trattiene l’acqua, i coni diffusori in terracotta o plastica da riempire di liquido, i coni in plastica con bottiglia rovesciata, le micce che pescano da una bottiglia o bacinella.
Vale in tutti i casi il consiglio di annaffiare bene (due volte di seguito) appena prima di partire.
Acqua in vari modi
Vasi e terricci a riserva d’acqua sono l’ideale per tutte le piante sia in casa sia sul balcone, ma vanno utilizzati fin dall’inizio della stagione, quando si effettua il rinvaso: usarli adesso significa aggiungere stress (del trapianto) a stress (idrico).
Le perle d’acqua sono consigliate per le annuali da balcone: andrebbero mescolate al terriccio durante il rinvaso di inizio stagione, ma potete grattare la terra in superficie e ai bordi per farne scivolare una decina in un vaso da 18 cm di diametro. Il loro effetto dura circa un anno, quindi sono sconsigliate sulle perenni, perché d’inverno tratterrebbero troppa acqua. Ok anche per le piante d’appartamento, se siete irregolari nelle annaffiature tutto l’anno.
Gli irrigatori ad acqua complessata (contenente anche il concime) sono praticissimi: si aprono e si capovolgono su terriccio del vaso. Il gel scende per gravità, richiamato dall’aridità del substrato. Poco indicato in punti ventosi.
I coni diffusori in terracotta o plastica, da infiggere nel substrato e riempire d’acqua, servono per piante d’appartamento con vaso fino a 20 cm di diametro per una settimana. In esterni durano due giorni.
Le bottiglie in plastica, rovesciate, aperte sul fondo e riempite d’acqua, avvitate ai conetti in plastica, sono ottima per tutte le piante. La bottiglia da 1,5 l in esterni in un vaso di 24 cm di diametro ora è sufficiente per 10 giorni. Regolatevi di conseguenza per numero di conetti e portata delle bottiglie.
La miccia o fettuccia inserita nel substrato da una parte e dall’altra a mollo in una bacinella va bene per piccole piante d’appartamento, fino a esaurimento dell’acqua legato alla temperatura e al numero di micce che pescano.
Gel al posto dell’acqua
- Il sistema più veloce in assoluto consiste nel fare un salto in un buon garden center e acquistare per ogni pianta “assetata” un flacone di “acqua complessata”, ossia sotto forma di gel (spesso con aggiunta di una piccola quantità di concime, per nutrire in contemporanea).
- Si distribuisce il gel sulla superficie del terriccio, oppure si taglia il beccuccio erogatore, si capovolge il flacone e lo si infigge nella terra, e si annaffia molto bene. Il gel si scioglierà lentamente, erogando pian piano l’acqua alla pianta.
- Leggete sempre le istruzioni in etichetta, ma in genere un flacone è sufficiente per un vaso fino a 24 cm di diametro. Per vasi più grandi (e per una maggiore durata), utilizzate più flaconi.
- Quelli da spargere in superficie non sono adatti per balconi e terrazzi in pieno sole per tutto il giorno: il gel si secca rapidamente evaporando, anziché fornendo l’acqua al substrato.
- In tutti gli altri contesti risolvono il problema per 7-20 giorni: il minimo è in esterni, con 6 ore di sole al giorno; il massimo in appartamento.
I conetti irrigatori
- Ugualmente veloci da gestire sono i conetti irrigatori, da conficcare nel substrato in un punto dove non ledano le radici (in genere lungo il bordo del vaso), e da agganciare in questo caso a una bottiglia piena d’acqua.
- Infatti, i conetti semplici in terracotta, cavi all’interno, contengono troppo poca acqua per tamponare assenze superiori ai 4-5 giorni, e comunque sono indicati solo per le piante in interni.
- Ottimi invece i conetti in plastica o misto terracotta, costituiti da un puntale da infiggere, a volte un regolatore della quantità d’acqua da far uscire, e un’estremità alla quale avvitare o in cui inserire una qualunque bottiglia di plastica tipo acqua minerale (in genere supportano tutte le taglie, da 0,5 a 2 l).
- Alla bottiglia va tagliato il fondo con il cutter e tolto il tappo, quindi si avvita all’estremità del conetto, che va infisso nella terra, e solo adesso si riempie d’acqua la bottiglia.
- Esistono modelli dotati di vari tipi di ugelli a seconda della portata desiderata; e altri abbinati a un proprio contenitore da 1 o 2 l. Certo, è una soluzione per le vacanze, perché belli proprio non sono…
- Regolatevi in base alla sete, alle dimensioni e alla posizione della pianta per disporre uno o più coni nel terriccio, con bottiglie piccole o giganti. La durata dell’abbeverata può arrivare anche a 20 giorni in esterni e al doppio dentro casa.
- Questi accessori possono durare per una decina d’anni, se ben trattati: puliteli accuratamente a fine stagione, liberando soprattutto i fori d’uscita dal calcare, e non lasciateli esposti al gelo invernale.
- Non fatevi tentare dalla semplice bottiglia capovolta nella terra: si svuoterà immediatamente, annegando la pianta e poi lasciandola a secco per tutto il tempo.
Gruppi in appartamento
In casa, se potete, raggruppate il più possibile le piante, in modo che trattengano a vicenda un pochino d’umidità fogliare.
Non collocatele dove giungono i raggi del sole, magari attraverso i vetri: l’intensità dei raggi unita alla mancanza d’acqua potrebbe risultare letale.
Ponetele su un vassoio unico coperto da uno strato di ghiaia o argilla espansa, oppure stendete lo strato in ogni singolo sottovaso e coprite l’argilla con due dita d’acqua.
Disponete una serie di spugnette pulite e inzuppate d'acqua su piattini tutt’intorno alle piante.
Ricordatevi di lasciare le persiane aperte o la tapparella sollevata, per far entrare la luce!
Quanto resiste senz’acqua?
La resistenza di una pianta senz’acqua dipende da tanti fattori: il tipo di pianta (una succulenta resiste anche per tre settimane, in estate), la temperatura, l’umidità ambientale (se è maggiore, basta meno acqua), l’esposizione ai raggi del sole (che asciugano il terriccio e diminuiscono la traspirazione da parte delle foglie), l’esposizione al vento...
In generale, le piante in appartamento resistono almeno 3-4 giorni, così come quelle su un balcone esposto a nord, mentre gli esemplari esposti a sud richiedono acqua ogni 1-2 giorni.
Ne discende che potete lasciare le piante per un week end senza grossi rischi, se le dissetate a fondo prima di partire.