Barbanera è il nome dell’almanacco e del calendario più noti d’Italia, dal 1768. Ma è anche un mondo di valori, uno “stile di vita”, è l’armonia del buon vivere alimentato dai gesti di ogni giorno, di cui svela la semplice straordinarietà: ricette semplici e gustose in cucina, rimedi naturali per il benessere di mente e corpo, suggerimenti contro lo spreco, brevi approfondimenti sulla vita, tradizioni, armonia della natura. oroscopo. E per chi ama il giardinaggio, tutti i consigli per l’orto e il giardino.
Tutto questo è l’Almanacco Barbanera 2024, alla 262esima edizione, in unione con il Calendario Lunario, disponibile in edicola e in libreria, nonché online (www.barbanera.it).
Barbanera utilissimo ai giardinieri
Il Barbanera 2024 (“Memoria del Mondo” per l’Unesco) è ancora più utile per gli appassionati di giardinaggio: oltre alle operazioni da compiere in luna crescente o calante, contiene approfondimenti sull’orto, la cantina, il giardino, e la cucina a base di ortaggi, frutti e cereali.
Del resto il Barbanera tramanda buone pratiche e suggerisce un più sano e sostenibile rapporto con la Terra già da secoli, quando l’ambiente non era ancora un problema emergente per l’umanità. E da allora non ha mai smesso di offrirci spunti per ritrovare il valore delle sane abitudini quotidiane e per fare la cosa giusta al momento giusto, seguendo il ritmo delle stagioni e i consigli della luna. La stessa coltivazione biologica, che ancora oggi si pratica nell’Orto giardino delle Stagioni, si affida ad antichi gesti sostenibili e rispettosi dell’ambiente, così come la scelta di stampare con inchiostro a base naturale su carta proveniente da foreste reimpiantate, rendono più credibile quello che le pagine dell’Almanacco raccontano in ogni mese dell’anno.
Fondazione Barbanera e l’Orto giardino delle Stagioni
Infatti la Fondazione Barbanera 1762 comprende, oltre alla redazione dell’Almanacco, un archivio storico con oltre 50mila documenti antichi di cui 13mila almanacchi, calendari e lunari da tutto il mondo, e l’Orto giardino delle Stagioni, uno scrigno prezioso di biodiversità, firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono e dialogano in armonia, tra fontane e pergolati, semi e ortaggi rari o in via d'estinzione, frutti di archeologia arborea, fiori ed erbe officinali, grazie al prezioso contributo dell'agronoma Isabella Dalla Ragione, presidente della Fondazione Archeologia Arborea.