sorbo
Il sorbo degli uccellatori produce ombrelle di frutti arancioni appetiti dagli uccelli.
Del sorbo esistono numerose specie, tutte graziose, poco ingombranti e molto decorative, per i fiori, i frutti e le foglie

Il sorbo o, meglio, i sorbi sono alberi o arbusti di grande valore ornamentale, apprezzati per la loro fioritura profumata e persistente, per i caratteristici frutti penduli di colore rosso-arancione di grande effetto ornamentale e per il loro fogliame che in settembre-ottobre assume magnifiche tinte che passano dall'oro all'arancione, dal rosso al porpora.

Le loro dimensioni sono contenute perciò la pianta non ingombra, però non potrà mai offrire dell'ombra sotto la quale rinfrescarsi.

I fiori sono preziosissimi per le api, che li visitano con assiduità; i loro frutti, i pomi, sono commestibili per gli animali e per l'uomo.

I mille usi del sorbo

Albero molto diffuso nel Nord Europa e al quale i Celti e i Germani attribuivano poteri magici, il sorbo veniva utilizzato come protezione verso i demoni e gli stregoni e per allontanare fulmini e sortilegi. Ancora oggi si pensa che chi possiede un sorbo nel giardino di casa sarà sempre accompagnato dalla fortuna.

Al di là delle leggende, ecco tutti gli usi del passato per gli alberi di sorbo:

  1. ornamentale: grazie alle foglie, ai fiori e ai frutti,
  2. alimentare: le sorbole venivano impiegate nell'alimentazione,
  3. il fogliame raccolto in autunno fungeva da strame per il bestiame,
  4. i tannini contenuti nelle foglie estive servivano per la concia delle pelli,
  5. gli esemplari antichi, di grandi dimensioni, fornivano un legno duro e flessibile,
  6. produzione di bastoni impiegati nella pastorizia ottenuti dal legno della pianta.

Il sorbo era come il maiale, del quale non si butta via nulla!

Il sorbo degli uccellatori

  • Il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) è diffuso soprattutto in Alto Adige; il suo nome deriva proprio dal fatto che "gli uccellatori" ne piantavano degli esemplari vicino ai roccoli (reti intelaiate per la cattura degli uccelli) in quanto i suoi frutti autunnali attirano gli uccelli. Proviene dall'Europa centrale e settentrionale, nei Paesi scandinavi si appendevano i suoi rami nelle stalle per proteggere il bestiame.
  • Alto 10 m, i suoi rami sono elastici, le foglie sono grandi, alterne, composte da 13-15 foglioline, lanceolate, seghettate e di colore verde intenso. Tra maggio e luglio, fiorisce; i suoi piccoli fiori sono di colore bianco-crema, riuniti in infiorescenze. Dalla fine di luglio in poi, compaiono i frutti che sono dei piccoli pomi, ovali e lisci, di colore rosso riuniti in mazzetti.
  • Ben si adatta a un'altitudine a partire dai 400 m sulle Alpi e dai 500 m sull'alto Appennino.
  • Il terreno richiesto dal sorbo deve essere fresco e ricco di humus, umido ma senza ristagno idrico; il pH è indifferente. La piantagione si effettua da ottobre a marzo, su un terreno non gelato, a distanza di almeno 5 m da altri alberi o manufatti. Il vaso è inadatto per la sua coltivazione in quanto esso ha un apparato radicale troppo esteso e profondo. Deve essere posto in una posizione soleggiata o a mezz'ombra, ma sempre ben ventilata soprattutto durante l'estate. Resistono fino a -35 °C (-20 °C il sorbo domestico), tollerano gelate tardive in primavera o precoci in autunno, nonché nevicate anche molto intense con permanenza del manto nevoso sui rami. Deve essere irrigato con regolarità e abbondanza nel primo anno. In seguito si procede con interventi di soccorso in estate per i primi 5-6 anni dopo l'impianto. La concimazione va effettuata con letame maturo, 2 kg/pianta o 200 g di stallatico secco all'impianto e ogni anno in novembre nei primi 5-6 anni; poi il fertilizzante non è più necessario. Non vanno potati, la forma d'allevamento adottata è quella libera. Sono suscettibli ad attacchi di insetti rodilegno, il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) e quello rosso (Cossus cossus), che scavano gallerie all'interno dei rami il primo e alla base del tronco il secondo. Si combattono infilando un filo di ferro robusto nelle gallerie, per infilzare la larva, oppure con un insetticida specifico.

Il sorbo domestico

Il sorbo domestico o comune (Sorbus domestica) è stato protagonista dei tempi passati, ha sfamato centinaia di generazioni contadine grazie ai suoi frutti.

I frutti sono raggruppati in gruppi di 4-6 frutti a forma di piccola pera (varietà pyrifera) o mela (malifera), molto piccoli e di colore giallo o rossastri (le sorbe o sorbole); esse vanno raccolte in settembre-ottobre ancora acerbe, recidendo il loro picciolo con le forbici. L'ammezzimento avviene in ceste con paglia fino a Natale.

L'albero è alto fino a 10 m, la chioma ha un diametro di 5 m, le foglie sono grandi e alterne formate da 13-15 foglioline lanceolate con margine dentellato dal colore verde intenso. A maggio fiorisce, i fiori sono piccoli di colore crema riuniti in infiorescenze simili a ombrelle.

Il ciavardello

Il ciavardello (Sorbus torminalis) come il precedente si adatta bene a quote basse, tollera terreni anche poco fertili o persino argillosi.

Alto fino a 15 m, la chioma è densa, le foglie sono semplici, lobate, dentate, di colore verde scuro. La fioritura avvine tra aprile e maggio, i fiori sono di colore crema riuniti in infiorescenze a mazzetto erette. I frutti sono di colore rosso porpora, riuniti a gruppeti, compaiono in ottobre-novembre.

Può essere allevato anche a cespuglio dato che ha una elevata capacità pollonifera. Il suo impiego è anche in alberature stradali o nei parchi pubblici.

Il sorbo montano

Il sorbo montano (Sorbus aria) non riesce a vivere in pianura; è tipico delle zone  alpine, ma coltivabile anche sopra gli 800 m di quota sull'Appennino.

Può arrivare ad una altezza di 15 m; ha delle foglie grandi, intere, ovato-lanceolate, con vistose nervature e margine leggermente seghettato. La sua fioritura avviene in maggio-giugno, i fiori sono piccoli di colore bianco crema, radunati in tipiche infiorescenze dalle quali poi si svilupperanno i frutti, molto numerosi e di piccole dimensioni di colore rosso scarlatto, a polpa gialla e farinosa.

Nei giardini di montagna dà un tocco di eleganza, ma si inserisce bene anche nel contesto urbano come alberatura stradale gradevole e poco ingombrante e nei giardini e parchi pubblici.

Il sorbo svedese

Pressochè inesistente da noi in Italia il sorbo svedese (Sorbus intermedia), che nel Nord Europa e soprattutto nei Paesi scandinavi è comune nei viali urbani e nei parchi pubblici, oltre che nei giardini privati.

Alto fino a 12 m ma può essere allevato anche come arbusto, la sua chioma è conica formata da foglie con la lamina superiore di colore verde mentre quella inferiore Ë pelosa e più chiara, sono grandi e sono lobate, il margine è seghettato. Le foglie ingialliscono e cadono per questo èl'unico sorbo che non stupisce per le tonalità spettacolari che caratterizzano le altre specie nel periodo autunnale. I fiori sono piccoli e riuniti in corimbi, bianchi e appaiono in maggio-giugno. I frutti sono riuniti in piccoli gruppetti  e hanno una tipica colorazione rossa.

In Italia può essere coltivato solo nelle zone dove in estate la temperatura è inferiore a 28 °C, in montagna sia sulle Alpi che sull'Appennino.

Il sorbo alpino

Il sorbo alpino (Sorbus chamaemespilus) è originario della fascia alpina a partire dai Pirenei e fino alle montagne balcaniche; in Italia è presente sulle Alpi e gli Appennini solo in alta montagna (dai 1.200 m in su), su terreno calcareo, nei pendii rupestri ma anche nei ghiaioni e tra le rocce assieme a pino mugo, rododendri e ginepro.

Appare come un grosso cespuglio di 1,5 m di altezza e larghezza, con fusti legnosi striscianti e rami ascendenti, ricoperti da foglie intere, ellittiche, glabre, lucide, coriacee e finemente dentellate, di colore verde scuro. Produce in giugno-luglio infiorescenze a corimbo agli apici dei rami i cui fiori sono rosa o quasi rossi. In agosto si formano i frutti che sono dei piccoli pomi rossi.

Alberi da giardino: il sorbo o, meglio, i sorbi - Ultima modifica: 2019-11-26T07:29:00+01:00 da Redazione Passione In Verde