L’abete rosso o peccio (Picea excelsa) è l’albero di Natale per eccellenza, quello che si trova in vendita con o senza zolla di terra nei garden center dall’inizio di dicembre in poi, per allevarlo in vaso durante le feste.
In montagna però, soprattutto sulle Alpi ma anche sul crinale appenninico, spesso il peccio fa parte del paesaggio e, come tale, non stona nemmeno in giardino (anche se sull’Appennino sarebbe più indicato, perché originario, l’abete bianco, Abies alba).
Prima di acquistare un esemplare con la zolla pensando a gennaio (o quando la terra sarà apribile) di piantarlo in giardino, valutate quanto spazio avete: l’albero cresce velocemente in altezza (50 cm l’anno se si trova bene) e in larghezza, potendo arrivare a 25-30 m d’altezza e 10-15 di diametro.
In più, non tollera la potatura dell’apice, che lo rende monco, mentre accetta il progressivo taglio dei rami più bassi.
Attenzione soprattutto alla distanza dai manufatti: almeno 15 m, perché le sue possenti radici laterali scalzano facilmente la muratura. E anche per evitare che i rami entrino in casa: potarli dal solo lato rivolto verso l’edificio rende l’albero instabile con vento o neve…
Ricordate anche che sotto l’abete (e qualunque Conifera) gli aghi acidificano il terreno e rendono impossibile la vita per qualunque altra pianta, incluse le acidofile.
Infine, tenete presente l’ombreggiamento: essendo sempreverde, proietterà una cospicua ombra in tutte le stagioni, per giunta per una cinquantina d’anni (non è molto longevo). A fine vita però sarà possibile ricavarne legna per falegnameria o da ardere.
Tenute presenti queste considerazioni, via libera al peccio in giardino in fondo verso il confine di proprietà se non ombreggia il terreno altrui, oppure in centro allo spazio, o per ombreggiare il capanno degli attrezzi o il box auto (non direttamente la macchina senza protezioni, perché l'abete rosso lascia cadere gocce di resina inamovibili dalla carrozzeria...).