La potatura delle specie ornamentali è di particolare importanza nel giardino. Al fine di mantenere o migliorare l’aspetto dei gelsomini è possibile intervenire in diversi momenti e con diversi tipi di taglio a seconda della specie in nostro possesso e delle condizioni della pianta in questione.
I gelsomini (compresi i falsi gelsomini) fioriscono sul finire del freddo invernale o in primavera sul cosiddetto “legno di 1 anno” e cioè su rami già semi-lignificati che sono cresciuti durante l’anno precedente. Di conseguenza il principale criterio per potare correttamente un gelsomino è tagliare i rami che hanno già fiorito e non quelli che fioriranno la primavera successiva.
Potare i gelsomini giovani
In generale durante i primi 2-3 anni di vita della pianta la potatura che si effettua va sotto il nome di potatura di formazione e serve a far prendere alla pianta la forma voluta, coerente con la sua collocazione (vaso/piena terra; siepe/cespuglio/alberello).
In questa fase tutte le specie possono essere tagliate, dopo la fioritura o in riposo vegetativo da novembre a febbraio, facendo attenzione a non farlo in prossimità di gelate.
Si interviene sulla base della pianta, dove i nuovi fusti sono emessi, o del ramo, quindi a livello del fusto principale, dove si originano i nuovi rami. In questo modo stimoleremo l’emissione di nuovi fusti o rami che potranno ben riempire lo spazio alla base della pianta, utile soprattutto se vogliamo dare forma a una siepe.
Potare i gelsomini adulti
Trascorsi i primi anni e ottenuta la forma desiderata, gli interventi vanno sotto il nome di potatura di manutenzione. Essa si effettua dopo la fioritura o durante la pausa vegetativa invernale. La prima scelta consente di rimuovere effettivamente solo i rami che hanno già portato fiori, e che non ne porteranno più l’anno seguente, mentre la potatura invernale consente di stimolare maggiormente la ripresa vegetativa della primavera seguente.
Questa scelta dovrebbe dunque essere fatta valutando la necessità di stimolare il vigore della pianta, la sua capacità di emissione di nuovi rami, o la fertilità, la capacità di emettere fiori. Nel primo caso sceglieremo una potatura invernale, nel secondo una potatura primaverile, alla fine della fioritura.
In generale su piante vecchie prevale la necessità di stimolare il vigore, mentre in caso di giovani piante ben collocate il vigore è raramente un fattore limitante e la scelta va fatta in base al caso specifico.
Potare a seconda delle specie di gelsomini
Un’ulteriore differenza si ha tra le specie: alcune richiedono un accorciamento dei rami (fioriferi o non) e reagiscono bene ai tagli che asportano circa 2/3 della lunghezza dei rami (Jasminum nudiflorum, J. primulinum, J. meysni), mentre altre prediligono la rimozione totale del ramo selezionato (J. officinale).
Come potare i gelsomini
Quando si accorcia un ramo, il taglio va effettuato al di sopra di due gemme (che a loro volta stanno all’ascella di due foglie).
Nel caso della rimozione totale del ramo si interviene solitamente a pochi millimetri dalla base del ramo o del fusto avendo cura di non danneggiare il tessuto adibito alla cicatrizzazione.
In entrambi i casi il taglio si effettua in obliquo e avendo cura di non sfrangiare i lembi di tessuto tagliato.
L’attrezzo da taglio dovrebbe essere infatti sempre ben affilato e sterilizzato per scongiurare infezioni da parte di funghi e batteri.
L'ultima accortezza consiste nell’osservazione meteorologica utile a un intervento di potatura lontano da possibile gelate. Infatti le ferite lasciate dai tagli richiamano molta linfa e in caso di temperature basse esse sono zone particolarmente sensibili alla formazione di ghiaccio (e alla conseguente distruzione dei tessuti vegetali). L’utilizzo di prodotti per la chiusura dei tagli da potatura può aiutare ma non costituisce panacea assoluta!
Per la potatura del falso gelsomino, ecco il video tutorial: