Come per le Hydrangea macrophylla, le ortensie comuni, la potatura delle ortensie paniculata e arborescens è importante per garantirne uno sviluppo e una fioritura bella e vigorosa.
La potatura dell'ortensia paniculata
Nel caso si tratti di una Hydrangea paniculata le operazioni sono simili – ma non uguali – alle macrophylla. In questo caso si asporterà un terzo della lunghezza totale del ramo; nel caso di piante deboli è possibile anche aumentare la porzione e recidere a metà del ramo.
Ma non tutte le paniculata sono uguali: le varietà compatte vanno potate con l’intento principale di preservarne la forma e, appunto, la compattezza. I tagli si effettuano quindi tutto intorno alla pianta, avendo cura di renderla tondeggiante, omogenea.
Come indicazioni generali, è sempre bene preservare i rami giovani o più produttivi (quindi ricchi di gemme), eliminare i rami secchi o rovinati e recidere in modo netto.
La potatura dell'ortensia arborescens
Tutto cambia se invece si tratta di Hydrangea arborescens, più abitualmente coltivata in piena terra: i rami secchi vanno recisi del tutto, lasciando solo una decina di centimetri dal terreno. La pianta tenderà a svilupparsi nuovamente e i tagli così bassi impediscono anche infiorescenze troppo alte che potrebbero risultare troppo pesanti e ricadere verso il basso.
A meno che la pianta non si trovi di fianco a un supporto (ad esempio una ringhiera), è preferibile stimolare nuovi rami più resistenti e più bassi. In questo caso la potatura è più semplice, perché non è necessario essere pignoli sull’altezza del taglio.
Un utile consiglio è invece quello di mantenere pulita la zona in cui si trova: questa varietà di ortensia tende a germogliare e gettare nuovi rami direttamente dal terreno, facendo sì che l’esemplare risulti più grande.
Ecco il nostro video tutorial sulla potatura delle ortensie.