euroflora papaver nudicaule
La cascata di Papaver nudicaule a Euroflora 2025.
Euroflora 2025 è la grande Floralie italiana, aperta dal 24 aprile al 4 maggio a Genova lungo il Waterfront di Levante.

Euroflora 2025 si è aperta oggi 24 aprile a Genova, accogliendo i visitatori sino al 4 maggio per uno spettacolo unico nel suo genere, che noi giornalisti abbiamo potuto visionare già ieri nell’anteprima stampa. Euroflora è l’unica Floralie italiana, ossia una esposizione di allestimenti verdi, giardini dimostrativi e progetti di giardini concettuali, a cui si aggiungono le dimostrazioni di composizioni recise e il mercato di piante e accessori per il giardinaggio e, da quest’anno, nomi illustri come Stefano Mancuso, Mario Tozzi e Peppe Vessicchio che parlano di piante e di ambiente. Una manifestazione che non ha pari in Italia e che si svolge ogni 5 anni un tempo (negli anni …1 e …6) e ultimamente a cadenza triennale (2018, 2022 e 2025): significa che, perdendo l’edizione di quest’anno, dovrete attendere almeno fino al 2028 per poterne visitare un’altra.

Cosa è cambiato a Euroflora 2025

C’era grande attesa visto il ritorno nella sede storica, alla Fiera di Genova sul lungomare, oggi ribattezzata Waterfront di Levante. Ebbene, stante qualche ritardo nei lavori di realizzazione, la nuova/vecchia sede è effettivamente irriconoscibile. Sparito l’asfaltatissimo Piazzale Kennedy, sostituito da una spianata in ghiaia e da basoli di pietra molto eleganti. Rinnovato il Palasport (che però ora è più piccolo) pur mantenendo la famosa toroide (forma geometrica tridimensionale a ciambella appesa al soffitto) centrale che lo contraddistingue da sempre. Aperta una nuova campata fronte mare – la Marina –, davanti al Palasport, con tettoia di protezione, collegata anche tramite alcuni pontili alla terraferma. Rinnovato anche il padiglione Blu, ora ribattezzato Jean Nouvel.

Il concorso di progettazione giardini Ars Urbana

euroflora 2025 wildflowers
Concorso Ars Urbana a Euroflora 2025: Wildflowers.

Euroflora 2025 parte dal Parco Kennedy, dove sono stati posizionati i tornelli di ingresso, anche perché lo spazio è sufficientemente ampio da poter ospitare le lunghe file di persone in attesa di varcare gli ingressi. A sinistra del Palasport la spianata in ghiaino bianco ospita alcuni allestimenti da parte di vivai o enti pubblici, e poi i giardini progettuali a concorso sotto il tema Ars Urbana, a sottolineare lo stretto rapporto fra il verde e le città moderne: ben 20 realizzazioni si sono contese il primo premio che è andato per la categoria over 30 a “Wildflowers” di Giulia Sasso e Cecilia Gallo Passerini, incentrato sui fiori in grado di sopravvivere in ambienti limite come quelli urbani, con basso fabbisogno idrico e pochissima manutenzione; e per la under 30 a Martina Coniglio, Francesca Macciò, Anna Sara e Marco Pizzo per “Verde Innocentia” che vuole restituire dignità agli spazi abbandonati.

euroflora 2025 verde innocentia
Euroflora 2025, concorso Ars Urbana: Verde innocentia.

A me, che non facevo parte delle giurie, sono piaciuti anche altri concept: quello di Simone Ottonello e Gianfranco Fumo, “Il giardino delle altre”, una sorta di pensilina fiorita pensata per gli ambienti urbani, inaccessibile agli umani ma accogliente per gli insetti, da disseminare qua e là per le città (es. fermate d’autobus) per migliorarne l’impronta ecologica, e da vedere nel dettaglio attraverso webcam e app dedicata. E poi “Ossimoro” di Alessia Franco, Ilaria Fiorentino, Karen Martini, Emanuele Dragomanno, che contrappone il mondo umano, sterile e buio, a quello naturale ricco di colori e profumi di piante spontanee.

Cosa vedere nella spianata Kennedy

syringa meyeri josee
Syringa meyeri 'Josée'

Sempre nella spianata Kennedy, anche diverse installazioni meritevoli di una visita. A partire dal Mirador esclusivo, curato da 22 vivaisti associati all’Anve-Associazione nazionale vivaisti esportatori che hanno esposto il meglio della produzione italiana, fra cui un delizioso lillà, Syringa meyeri ‘Josée’ dai fiori rosa tenue, ideale per terrazzi visto che raramente supera i 2 m. Effettuando tutto il percorso in leggera salita del Mirador, il premio: finalmente dall’alto si vede il mare, altrimenti schermato da reti e striscioni. E la postazione è ideale per i selfie.

mastello ricoperto corteccia euroflora
Mastello ricoperto di listelli di corteccia.

Poi i mastelli rivestiti di listelli di legno di recupero, fissati a vite e con filo di ferro circolare a spirale – ottima idea ecososenibile della Collettiva Regione Liguria –, mastelli ospitanti salici contrapposti piegati ad arco a formare, durante la bella stagione, una pergola fogliosa.

Nella Collettiva Regione Piemonte interessante il Borgo custode del tempo, dove sagome topiarie riproducono animali e mestieri dei tempi passati, per stigmatizzare l’abbandono delle località svantaggiate di montagna. Da copiare gli alberi da frutto impalcati a spalliera lungo i confini di proprietà, il tetto verde del capanno, piantato a Sedum, e le pareti esterne rivestite di petunie e di Pelargonium entrambe alloggiate nelle sacche multitasca tanto in voga nel Nord Europa: invito ad adottarle anche qui in Italia per la praticità e la resa finale. Molto bello esteticamente, ma poco pratico l’architrave che divide due porzioni di giardino, riempito con tronchetti di legno da stufa. Intelligenti le vasche ottagonali in legno per la coltivazione sopraelevata degli ortaggi, cartellinati in modo corretto e bello.

giardino egizio
A Euroflora 2025 il giardino egizio.

Infine molto lineare il Giardino di Piacere, proposto dal Museo Egizio di Torino, come ricostruzione filologicamente corretta di uno spazio verde dell’antico Egitto: al centro l’acqua con i papiri e le ninfee, un giro di fiori e una cornica esterna di palme e piante legnose. Una scansione da tener presente anche adesso.

Cosa c’è da vedere nel Palasport

Nel rinnovato Palasport, le gradinate sono state delimitate da giganteschi tubi di cartone a mo’ di canne d’organo, perfettamente ecocompatibili e riciclabili a fine manifestazione. Sull’intero spazio incombe la toroide che merita sicuramente una foto. All’interno sette installazioni istituzionali, a cura del Comune di Genova, dell’Asef e dell’Associazione Direttori e Tecnici Pubblici Giardini.

Onore ad Asef che ha presentato un transetto di tetto verde, mostrando la stratificazione di materiali (telo impermeabilizzato antisfondamento in lana di vetro, gabbiette plastiche di drenaggio, telo antiradice, lapillo di drenaggio e Sedum come copertura, in diverse specie botaniche, con un tocco di colore (giallo) dato da Bulbine frutescens in fioritura. Il modo migliore per spiegare come si realizza il verde pensile, senza infiltrazioni. Da notare anche il sistema di tiranti per l’ancoraggio di piccoli alberi sul tetto.

Bella anche la rappresentazione delle 4 stagioni attraverso piante dell’Estremo oriente, azalee e rododendri, aceri giapponesi, ortensie, crisantemi, glicine, nandina ecc., impreziosita da stampe giapponesi.

Spettacolari di per sé, in un’altra installazione del Comune della Lanterna, la parata di Delphinium blu accostati alle digitali rosa, sperando che reggano gli inevitabili stress idrici sino a fine manifestazione.

Cosa c’è da vedere nella Marina

Il percorso continua scendendo nella Marina, promontorio sul mare protetto da un’ampia tettoia: per inciso, con l’eccezione del parco Kennedy, tutta la manifestazione è al coperto, permettendo quindi la visita anche in caso di maltempo, a differenza di quanto accadeva ai Parchi di Nervi.

L’intera superficie è colonizzata da installazioni di Comuni, Paesi esteri e aziende. Appena scesi incontrerete un dinosauro e un gigantesco Tyrannosaurus rex che faranno la gioia di bambini, ragazzi e selfiemaniaci. E subito di fronte il ben congegnato spazio di Floricoltura Lari, specializzata anche in rosai che sono commentati da citazioni di canzoni di Fabrizio De Andrè dedicate alle rose: non per niente ha vinto il primo premio della giuria per la categoria Rose.

E poi, in ordine sparso, la cascata di Papaver nudicaule, le macchie di ortensie blu, la tartaruga disegnata con diverse varietà di timo, lo Streptocarpus ‘Pretty Turtle’, le succulente e le bulbose fiorite di Promoflor Verbania, l’Helichrysum amorginum ‘Ruby Cluster’, le succulente alloggiate nella vecchia ruota da carro, i vasi di coccio impilati a formare delimitazioni per aiuole, la patata quarantina, antica varietà ligure recuperata.

Cosa c’è nel Padiglione Blu Jean Nouvel

Fiancheggiati dai giardini galleggianti sui pontili, si lascia la Marina per raggiungere il padiglione Jean Nouvel, ex Padiglione Blu. Caratterizzato da una passerella in legno (che verrà riciclato) da cui ammirare le installazioni dall’alto, annovera fra i premiati dalla giuria lo strepitoso giardino di palme di De Luca Farms di Miami, vincitore del Gran Premio d’Onore come espositore estero e premio per la scenografia di maggior effetto. Fra gli esemplari rimarchevoli, oltre alla Licuala peltata oggi di gran moda anche in appartamento, le Chamaerops humilis altre 3 m, la Bismarckia nobilis, l’Areca catechu e la Cocos ‘Gioia’ ibrido creato da Deluca Farms.

E ancora il liquidambar impalcato a ombrella e il risseu genovese (che non è una pianta, bensì una pavimentazione in ciottoli realizzata a mano), oltre alla profusione di azalee e rododendri.

Cosa manca a Euroflora 2025

Ci sono difetti antichi, stigmatizzati già a partire dal 2011 anche per le edizioni nei Parchi di Nervi, che non trovano soluzione.

Il primo sono gli accostamenti delle piante in base ai colori e forme, senza alcuna affinità colturale fra le specie in coabitazione.

Le ortensie in pieno sole o, viceversa, il basilico ombreggiato dal giuggiolo non sono il modo giusto per presentare le piante in base alle loro esigenze.

L’assenza di cartellini con i nomi delle piante, la presenza del solo nome della specie senza quello della varietà, o anche gli errori ortografici delle denominazioni non sono un bel biglietto da visita per lo stand che li espone.

Sarebbe meglio porvi rimedio, perché una manifestazione come Euroflora 2025 ha fra gli altri anche un compito didattico, di spiegazione attraverso gli esempi pratici degli abbinamenti e delle modalità colturali, e di conoscenza delle specie e varietà.

Euroflora 2025, la rassegna della floricoltura italiana - Ultima modifica: 2025-04-24T23:50:13+02:00 da elena.tibiletti@lupino07.it