terriccio
Nella foto un "suolo" o "terreno" o "substrato" o "terra" lavorata, ma NON un "terriccio"!
Substrato, suolo, terra, terreno, terriccio sono parole utilizzate spesso come sinonimi, ma siete proprio sicuri che lo siano veramente?

Nel web, e sui social, ma anche in televisione, in radio e sulle riviste in edicola (compresa qualcuna di settore), la maggior parte degli autori utilizzano indifferentemente cinque vocaboli come se fossero tutti sinonimi: substrato, suolo, terra, terreno, terriccio. Il bello è che, sostanzialmente, tutti e cinque si riferiscono ciascuno a un materiale differente. E allora, perché utilizzarli come sinonimi?

In ordine alfabetico, ecco cosa significa ciascun vocabolo.

Substrato

«Substrato, s. m. – Variante di sostrato. In biologia (dove la forma sostrato è più rara, come in genere nel linguaggio scient.) il termine ha varî sign., tra i quali in partic.: base o sostegno su cui una pianta o un animale sessile sono fissati; sostanza su cui si esplica l’azione di un enzima» [www.treccani.it]. Dunque si tratta di un materiale di base che accoglie le radici delle piante: questo materiale può essere terra, terriccio, terreno, suolo, corteccia (bark), argilla espansa (idrocoltura), agar-agar. Il termine “substrato” si può utilizzare in una frase scritta o parlata solo dopo aver già specificato quale sia il mezzo che ospita le radici, e si impiega “substrato” per evitare di ripetere dieci volte “terriccio”, “terreno” ecc.: es., “Serve un terriccio acido, perché le acidofile non possono vivere in un substrato alcalino”. Si può impiegare come sinonimo di tutti gli altri quattro, ma solo dopo aver citato il vocabolo a cui ci si sta riferendo.

Suolo

«Suòlo, s. m. [lat. sŏlum] – Il terreno stesso, e in partic. lo strato più superficiale formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte di agenti esogeni e degli organismi che vi si impiantano; più precisamente, il suolo è un insieme di materia organica, detta humus (che in media occupa il 5% in volume), di sostanza minerale, detta regolite (45%), di aria (25%) e di acqua (25%)» [www.treccani.it]. Dunque, “suolo” è parzialmente sinonimo di “terreno”, parzialmente perché in realtà è solo lo strato più superficiale del terreno. E comunque, sia “suolo” sia “terreno” si riferiscono alla superficie esterna sulla quale si cammina. In nessun caso “terreno” e “suolo” si possono adoperare in riferimento a vasi, balconiere, vasche ecc.: una frase come “Il terreno del vaso deve essere…” è assolutamente sbagliata, così come “Il suolo nel vaso deve rimanere…”!

Terra

«Tèrra, s. f. [lat. tĕrra] – 5.a. Strato superficiale della crosta terrestre, costituito da materiale friabile o incoerente, e il materiale stesso che lo costituisce. 5.d. Il materiale costitutivo del terreno in quanto contiene gli elementi necessarî per la nutrizione delle piante, e destinato perciò alla coltivazione (sinon. di terreno agrario)» [www.treccani.it]. In base a quest’ultimo significato (5.d.) “terra” è equivalente a “terreno agrario”, inteso come terreno coltivabile, quindi anche “terreno da giardino”. Allora è corretto dire: “Piantate in terra in giardino”, mentre non lo è: “Piantate in terra nel vaso”, perché il significato 5.d. lo impedisce, e altrettanto fa il primo significato (5.a.): la terra è materiale friabile, ma solo se riferito alla crosta terrestre, il che in vaso non è possibile.

Terreno

«Terreno, s.m. – Strato superficiale della crosta terrestre con le sue varie caratteristiche, che lo rendono più o meno adatto all’uso dell’uomo» [www.treccani.it]. Dunque il “terreno” è solo riferito alla crosta terrestre, e del terreno il “suolo” è la parte ancora più superficiale. Sono profondamente sbagliate le frequentissime frasi: “Il terreno del vaso”, “Rinvasate aggiungendo terreno nuovo”, “Tastate il terreno prima di annaffiare le piante d’appartamento” ecc. “Terreno” non può MAI essere riferito alla coltivazione in contenitore.

terriccio
Terriccio per piante grasse: non è "terra, terreno, suolo", tutt'al più "substrato".

Terriccio

«Terrìccio, s. m. [der. di terra]. – Strato superficiale del terreno dei boschi, campi e prati, costituito di terra a cui sono mescolati avanzi di organismi, spec. vegetali, formato dagli avanzi dei raccolti agrarî, più o meno decomposti, mescolati al materiale terroso» [www.treccani.it]. Dunque il “terriccio” è lo strato più superficiale in assoluto della crosta terrestre, ed è compreso all’interno del suolo, che a sua volta è compreso all’interno del terreno. Tuttavia, poiché il “terriccio” comprende la terra e i residui di decomposizione, per estensione indica anche il substrato commerciale, già pronto, venduto in sacchetti dai garden center, fiorai, supermercati ecc. In realtà, in questi sacchetti quasi mai è presente la terra, bensì una miscela di varie sostanze (fra cui anche i residui decomposti di materiali vegetali) che fungono da substrato per le radici, e anche per questo non possono essere chiamati “terra”, bensì “terriccio”. E poiché i sacchetti di terriccio si utilizzano prevalentemente per i vasi, è corretto dire: “Riempite gli spazi con il terriccio, annaffiate il terriccio, tastate il terriccio per capirne l’umidità ecc.”, mentre è sbagliato: “Livellate il terriccio del giardino, vangate il terriccio dell’orto ecc.”.

Substrato, suolo, terra, terreno, terriccio: sono sinonimi? - Ultima modifica: 2024-12-25T06:21:58+01:00 da Elena Tibiletti