La bordura è sotto gli occhi di tutti, ma realizzarla bene non è facile. Sempre piacevole da vedere, si presta ad abbellire ogni spazio attirando l’attenzione su di sé. Le bordure hanno la capacità di distogliere lo sguardo da un brutto muro ai cui piedi è fatta crescere, da un paesaggio non proprio felice, oppure servono a mettere in risalto fioriture più ampie, riempiono lo spazio vuoto alla base delle siepi, delimitano il bordo delle aiuole scoraggiandone (di fatto) il calpestio.
Piante piccole, ma poi si allargano
Nella realtà dei fatti, di piante tappezzanti o coprisuolo e di altezza modesta ce n’è in vivaio un’infinità, molto più di quel che si crede. Il mio consiglio, prima di procedere all’acquisto, è di fare oculate valutazioni sullo spazio da dedicare alla bordura e sull’esposizione. Prendete allora le misure e fate un piccolo disegno (in scala sarebbe l’ideale): individuerete facilmente il corretto numero di piante, le distanze e gli ingombri a maturità. Tenete bene a mente la naturale propensione delle piante ad allargarsi, limitata per le piante annuali, considerevole per quasi tutte le perenni.
Quelle perfette per una bordura
Dunque, come si svilupperanno? Le piante seguono la luce solare e si allargano in tale direzione più del doppio del normale. Se la bordura sarà in posizione rialzata, ad esempio sopra un muretto, scegliete piante ricadenti: la Saponaria ocymoides forma un cuscino continuo anche se deborda, il Delosperma coi suoi bei fiori a margherita fucsia, giallo sole e arancio copre con filamenti grigio-lucenti e carnosi muretti di tufo e cordoli vari, l’Erigeron karvinskianus cade in cascate informali e romantiche.
Moltissime sono le scelte possibili con le piante perenni, quindi provate quelle che più vi piacciono. Io vi propongo, per una bordura rialzata da pieno sole, di adoperare le Coreopsis sullo sfondo, il timo sul livello intermedio e l’erigero in primissimo piano, a coprire qua e là il muretto di contenimento.
Coreopsis ed erigero
Le Coreopsis sono tra le piante da fiore più generose, indicate per portare una macchia di colore in terreni difficili. Sono anche capaci di resistere nei giardini urbani sopportando bene gli agenti inquinanti. La rosetta basale del piccolo cespuglio è molto densa, formata da tre foglie lanceolate e lineari di colore verde chiaro, i fiori hanno colori caldi, sui toni del giallo e rosso.
Pianta aromatica mediterranea, il timo è in grado di produrre una vegetazione a cuscino che si ricopre di fiorellini rosa. Teme i ristagni, ma dove riesce ad ambientarsi diventa esuberante: con un paio di tagli durante la stagione, spuntando le estremità, rimarrà compatto e non tenderà ad aprirsi.
L’erigero, originario del Messico, raggiunge i 15-20 cm ed è ideale per terreni ricchi di scheletro, pietraie o muri a secco. Inizia a fiorire in tarda primavera e si protrae sino a metà settembre; i fiori sono bianchi, a volta rosati. Vi suggerisco di eliminare i capolini sfioriti, recidendo lo stelo alla base, per stimolare e favorire una nuova emissione.