Esistono coleotteri oleosi che contengono sostanze tossiche pericolose per il cane che dovesse mangiarli inavvertitamente
I coleotteri oleosi, Meloe violaceus, sono insetti di colore nero azzurro, della dimensione di 20-25 millimetri; il corpo ha una forma allungata, sono privi di ali funzionali e non riescono a volare. Una caratteristica di questa specie è data dall'ipermetamorfosi, ciò significa che passano attraverso un complesso ciclo di diversi stadi larvali, uno dei quali è pericolosamente nocivo per le api, ma al termine della loro trasformazione diventano invece insetti molto pericolosi per umani, cani, gatti e tutti gli animali domestici in generale.
Dove incontrare i Coleotteri oleosi
Li possiamo trovare in giardini, prati e campi soleggiati, e sono attivi da primavera per tutta l'estate, in ambienti che generalmente sono frequentati da cani a passeggio con i loro compagni umani, per questo motivo il coleottero oleoso è più pericoloso per i cani rispetto agli altri animali.
I cani hanno più possibilità di incontrarli durante le passeggiate e generalmente il cane annusa e quindi mette il suo tartufo su ogni cosa susciti per lui interesse mettendosi spesso nei guai, ad esempio la maggior parte di punture di vespe i cani le ricevono sul muso, le vipere mordono frequentemente i cani sul muso, le processionarie purtroppo colpiscono quasi sempre sul muso sempre per lo stesso motivo. Il cane vede qualcosa muoversi, si avvicina con il naso per annusare e capire cos'è: in seconda battuta, le zampe dopo il muso sono più colpite perché inavvertitamente il cane può pestare l'insetto o l'animale in questione e prendersi il morso o la puntura sulla zampa, il coleottero oleoso fa parte della famiglia dei Meloidi, insetti pericolosissimi per il nostro cane.
Vengono chiamati coleotteri oleosi perché quando vengono attaccati questi insetti mettono in atto una forma di protezione rilasciando delle gocce oleose di emolinfa dalle loro articolazioni, questa secrezione è a base di cantaridina, una sostanza chimica velenosa che provoca vesciche cutanee ed edemi dolenti. Generalmente si trova in una bassa percentuale di insetti ma con la differenza che solo il coleottero oleoso la secerne e la utilizza come arma difensiva, negli altri insetti viene estratta in stato solido cristallino dopo la morte ed essiccazione dell'insetto.
Nell'antichità la cantaridina veniva utilizzata come afrodisiaco, i sintomi da avvelenamento nell'uomo sono tutto fuorché lievi ma al contrario molto pericolosi, può provocare nausea, vomito, contrazioni tonico-cloniche, priapismo e come fenomeno tardivo, lesioni renali.
Se il cane entra in contatto con questo insetto portatelo immediatamente dal vostro veterinario, può essere estremamente nocivo sia per contatto sia per ingestione. I sintomi che può provocare nel cane sono vomito, diarrea, salivazione eccessiva, letargia e, nei casi più gravi, ulcere gastrointestinali e insufficienza renale, ad ingestione, a contatto, irritazioni cutanee e infiammazioni e data la curiosità esplorativa dei nostri amici a quattro zampe il rischio di avvelenamento è concreto.