I vasi trovano spazio anche in giardino e non solo in porticati, balconi o negli androni dei palazzi, perché permettono di coltivare piante di esigenze molto diverse dalla natura chimico-fisica del nostro terreno.
3 vantaggi della coltivazione in vaso
I vantaggi che offrono sono moltissimi, anche se spesso li diamo per scontati.
- In primis la possibilità di coltivare piante “freddolose”, che altrimenti sarebbero destinare a soccombere in piena terra nelle regioni con inverni rigidi e che invece possono essere comodamente spostate e ricoverate nella veranda.
- Il vaso costituisce anche un microspazio a sé stante rispetto a quello del giardino, perché la terra in esso contenuta può avere caratteristiche totalmente differenti: avere una collezione di acidofile (Hydrangea, Camellia, Rhododendron, Pieris...) in buono stato di salute, dai colori brillanti, non sarà poi così difficile.
- Inoltre, sarà più facile in caso di attacchi parassitari, “isolare” la pianta infetta per evitare il propagarsi del contagio o salvaguardarla da insetti “striscianti” come lumache o larve defogliatrici normalmente presenti a livello del terreno, grazie alla possibilità di sopraelevarlo o sospenderlo (come nel caso dei basket o cestini pensili).
3 svantaggi della coltivazione in vaso
Esistono però inevitabilmente degli svantaggi nel coltivare in vaso.
- Gli alberelli che, se messi a dimora in piena terra, raggiungerebbero grandi dimensioni a maturità, in vaso conducono un’esistenza più “limitata”.
- Per non parlare degli arbusti dagli apparati radicali capillari ed estesi, per i quali il rinvaso ogni 2 anni diventa una necessità.
- Le piante in contenitore poi abbisognano di maggiori attenzioni rispetto a quelle “in pianta stabile” in giardino: una concimazione errata o una irrigazione eccessiva possono causare gravi danni, in quanto manca quella dispersione che solo la terra del giardino sa mettere in atto.
Materiali e idee
Il cotto è il materiale più coibentante, che si presta a essere impiegato sia nelle forme tradizionali “a tronco di cono”, sia in quelle più elaborate, a coppa o ad anfora. Ma anche la pietra e il legno possono fare la loro bella figura: un vecchio abbeveratoio può accogliere le piante più diverse. I tini o mastelli in legno sono ideali per accogliere erbacee e piccole bulbose. In commercio ci sono anche moltissimi prodotti estremamente decorativi dai colori brillanti, con prezzi di acquisto per tutte le tasche e con un peso ridottissimo che ne facilita anche il trasporto e il rimessaggio durante i mesi invernali.
Ma con un pizzico di fantasia è possibile individuare vasi in oggetti del passato, restituendo loro nuova vita (sempre praticando almeno un foro di drenaggio sul fondo), perché nel giardinaggio è facile praticare con successo l’arte del riciclo e… di uno stile di vita ecofriendly!