State cercando una copertura rapida e durevole nel tempo e nelle quattro stagioni per una rete, una recinzione, una pergola, un gazebo, un traliccio, un arco, un pilastro ecc.? Scegliete Clematis armandii, una delle più rustiche tra le clematidi sempreverdi, e l’unica clematide in grado di creare una copertura uniforme e densa. Questa rampicante ha tralci a crescita veloce (più di 1 m l’anno), raggiungendo fino agli 8 m di lunghezza: è bene fissare i rami ai supporti.
Come riconoscerla
Questa Ranuncolacea cinese di lunga durata (vive anche 40 anni) ha caratteristiche foglie di media dimensione, lanceolate, di colore verde scuro, cuoiose. All’inizio della primavera (dalla metà di marzo) produce fiori grandi (anche 8 cm di diametro), a stella, numerosi, di colore bianco, dal profumo di miele e di mandorle soprattutto verso sera, durevoli per 3-4 settimane.
Come coltivare la Clematis armandii
Preferisce un terreno leggero, poco o per niente calcareo, ma si adatta bene a quasi tutti i tipi di substrato in cui non vi siano ristagni d’acqua. Resiste fino a –8 °C ed è preferibile collocarla in posizione riparata e soleggiata, per esempio a ridosso di un muro esposto a sud, anche per ottenere un’abbondante fioritura (meno vistosa a mezz’ombra). Tollera il caldo intenso, il vento e in parte la salsedine. È indicata praticamente in tutta Italia, salvo le zone alpine più fredde.
L'impianto si può effettuare in ottobre-novembre nelle zone meno fredde e in aprile-maggio nel Nord Italia. Coprire il piede con erbacee da fiore di taglia media, bulbose primaverili ed estive di medie dimensioni, sempreverdi da siepe. La distanza tra le piante deve essere di almeno 5 m.
I sostegni devono essere in metallo o legno, e ben robusti per reggere il peso del sempreverde anche una volta adulto e molto esteso. Forma una copertura molto densa che regala ombra in ogni stagione.
Non richiede acqua, tranne che nei primi 2-3 anni dall’impianto. Si concima in marzo e ottobre con un prodotto granulare per arbusti da giardino o con letame maturo o stallatico pellettato.
Va potata subito dopo la fioritura per favorire la crescita dei nuovi tralci che fioriranno la primavera successiva. In inverno eliminare completamente i rami deboli e quelli vecchi. Se necessario, si può anche potare per esigenze d’ingombro.
Si moltiplica mediante talea in giugno o semina in ottobre, in vasetti o cassone freddo.
Non è preda di malattie e parassiti; solo nelle primavere molto asciutte, raramente compaiono gli afidi.
In vaso è impossibile coltivarla se non per solo 2-3 anni, in un vaso di almeno 50 x 50 x 50 h cm, perché l’apparato radicale è molto esteso.
Attenzione: come tutte le Ranuncolacee, è pianta velenosa se ingerita.