Anche nelle città più grandi e caotiche d’Italia c’è sempre un luogo dove ritrovare la pace e il contatto con la natura: a Milano questo luogo è il Parco Nord Milano, 630 ha nella periferia nord del capoluogo lombardo.
Spalmato fra molti Comuni (Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo, Novate Milanese e Sesto San Giovanni, ha il suo fulcro (e la direzione) nella Cascina Centro Parco, a Bresso.
Nato alla fine degli anni 60 del secolo scorso, nel 1983 ha avviato i primi interventi di riforestazione, che non si sono più fermati, e che nel 2020 vedranno la realizzazione di una nuova foresta planiziale, il Bosco di Myplant, creato attraverso la piantagione di 200 nuovi alberi autoctoni.
Attualmente, il Parco Nord Milano conta circa 500mila piante e ben 100 ha di bosco.
La storia del Parco Nord Milano
Il parco sorge in un’area tra le più densamente urbanizzate d'Europa, dove le fabbriche storiche sono state dismesse ma sono apparsi i grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza pianificazioni urbanistiche. Grazie all'istituzione del parco, gli ultimi appezzamenti agricoli dismessi sono stati bonificati, rinverditi e attrezzati per l'uso pubblico.
I primi rimboschimenti, oramai diventati veri e propri boschi con piante di età media di 25 anni, sono il simbolo del successo del progetto di riforestazione, e attualmente vengono manutenuti dal Servizio gestione del Parco.
I boschi più maturi, oltre 60 ettari, e i filari che contornano i percorsi ciclabili e anche quelli pedonali, sono composti da piante alte 20-25 m che necessitano di essere seguite nel loro accrescimento, pena l'ammaloramento, l'indebolimento, il rischio di danni alle cose e soprattutto pericolo per l'utenza, oppure uno sviluppo scorretto.
Dal 2000 il Servizio gestione del Parco attraverso la tecnologia Gps (rilevamento satellitare) ha raccolto i dati sulle caratteristiche, lo stato di salute e la storia degli interventi realizzati relativi alle singole alberature disposte a filare e alle particelle forestali, tenendo conto anche di molteplici fattori che condizionano i boschi, quali ad esempio dimensione, composizione, funzione ecologica e l'uso intenso che se ne fa all'interno di un frequentatissimo parco pubblico.
Il Parco Nord Milano attualmente può contare su oltre 350 ettari di verde, suddivisi in zone boschive, radure, filari, macchie arbustive, siepi e piccoli specchi d'acqua. Il parco continua a espandersi e a crescere, sia in superficie sia nel patrimonio arboreo. La gestione e manutenzione del verde e la vivaistica pongono problemi di scala nuovi cui sono state date soluzioni tecnologicamente avanzate, come i rilievi satellitari.
La flora del Parco Nord Milano
Si stima che fra gli alberi ad alto fusto, gli arbusti e le piante ornamentali, il Parco Nord Milano conti oltre 100 diverse specie legnose, delle quali il 30% circa autoctone. Queste ultime sono presenti nelle zone boschive, mentre gli alberi “stranieri” sono in buona parte quelli ornamentali, utilizzati per i viali di passaggio.
Fra gli alberi, diverse sono le specie presenti all'interno del Parco, distinguibili fra quelle impiegate nei vari rimboschimenti e quelle impiegate nei cannocchiali prospettici e nei filari ornamentali.
Fra gli arbusti selvatici impiegati nelle operazioni di rimboschimento sono state privilegiate specie autoctone che stavano sparendo dal paesaggio locale, come il pado (Prunus padus), il prugnolo (Prunus spinosa), il biancospino (Crataegus monogyna), lo spinocervino (Rhamnus cathartica), il nocciolo (Corylus avellana), il ligustro (Ligustrum vulgare) e la frangola (Rhamnus frangula), tutte specie che poi si sono riprodotte autonomamente nel parco.
Fra le piante erbacee sono comparse spontaneamente il bucaneve (Galanthus nivalis), il campanellino di primavera (Leucojum vernum), l’anemone dei boschi (Anemone nemorosa), la colombina intermedia (Corydalis intermedia), la fragolina di bosco (Fragaria vesca) e la scilla silvestre (Scilla bifolia). E poi specie rare per la zona come il garofanino dei Certosini (Dianthus carthusianorum), specie di montagna, e il lino selvatico (Linum perenne).
Come in tutto il territorio milanese, e non solo, ci sono anche specie aliene infestanti, come l’ailanto (Ailanthus altissima), il gelso da carta (Broussonetia papyrifera), la fitolacca (Phytolacca decandra, P. americana) e soprattutto l’ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), pianta erbacea terribilmente allergenica. Queste infestanti vengono combattute fortemente, anche se l’eradicazione non è certamente facile.
La fauna del Parco Nord Milano
La presenza di una flora così diversificata e ricca ha attirato una fauna molto interessante, che si è rifugiata nell’area del Parco dove non viene disturbata: nelle zone meno frequentate si possono vedere il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), la volpe rossa, gli scoiattoli rosso (autoctono) e grigio (nordamericano), le invasive testuggini palustri americane (Trachemys).
Ma soprattutto si possono vedere tanti uccelli, dei quali si contano circa una trentina di specie diverse stabilmente presenti nel Parco: anatidi come il germano reale, rapaci notturni come gufo comune e civetta, e diurni come gheppio e sparviere, varie specie di picchi, gallinella d’acqua, pettirosso, cince e cinciallegre, codibugnolo, capinera, gazza, ghiandaia e cornacchia, merlo, storno, cormorano e molti altri.
Un’oasi per respirare
Per i milanesi, della periferia nord ma non solo, è un grande polmone verde tutto da vivere, fra radure ombrose che danno refrigerio in estate, piste ciclabili che lo attraversano collegando i diversi Comuni dell’hinterland, vasti prati dove stendersi a riposare o a prendere il sole, vialetti dove praticare jogging o camminare a passo veloce o semplicemente spingere un passeggino. Senza dimenticare il velodromo dove è possibile anche allenarsi.
Il tutto facilmente raggiungibile anche dal centro città, grazie alla nuova linea 5 che ferma a poca distanza dall’ingresso di Bresso, quello che porta direttamente alla Cascina, la zona in cui si tengono eventi e sono presenti le scuderie, ancora abitate da quadrupedi.