Dall’ultima decade di febbraio nel Sud alla prima decade di marzo nel Nord, ogni momento è buono per assistere al risveglio della tartaruga terrestre dal letargo invernale. Va accompagnata verso la ripresa della vita con dolcezza.
La tartaruga esce dal letargo
Il meccanismo di risveglio viene attivato dalla temperatura: man mano che si alza, induce dapprima un dormiveglia, poco percepibile dall’esterno dello scatolone che funge da tana. Poi, quando la termica si assesta stabilmente sopra i 12-13 °C, la tartaruga lentamente uscirà dal rifugio e sarà possibile trovarla in giro per il garage o il magazzino, dove era stato messo lo scatolone che ha costituito la sua casa invernale. Se lo scatolone è in garage, quando la temperatura sale fate molta attenzione ogni volta che muovete la macchina, controllando prima se l’animale è ancora al suo posto!
Sempre quando la termica si addolcisce, ma la tartaruga è ancora addormentata, ponete accanto alla scatola una ciotola d’acqua, qualche foglia d’insalata lavata e asciugata e pochissimi pezzettini di mela, il tutto da cambiare ogni giorno. Anche il consumo di questi mangimi vi permette di capire se il rettile si è già svegliato o meno.
La tartaruga esce in giardino
Quando finalmente la troverete in giro per la stanza, potete riportarla all’aperto, con l’avvertenza di rimetterla in garage in caso di nottate particolarmente fredde.
Mantenete un’alimentazione essenziale (a base di lattuga e pochissima mela) per i primi 3-4 giorni dall’uscita in giardino, e solo dopo reintroducete gli altri ortaggi e frutti.