Il camaleonte è un rettile “di moda”, ma per allevarlo in appartamento ci vogliono esperienza e attrezzature specifiche. Ecco tutti i consigli utili per cominciare.

I camaleonti sono antichissimi rettili che oggi vanno di moda come animali domestici: ma allevarli in casa non è facile, se non si ha una preparazione specifica. In questo articolo vi forniamo i suggerimenti di base per iniziare senza commettere errori.

Il terrario per il camaleonte

Il camaleonte deve vivere in un terrario (minimo 50x40x80 h cm) a 25-30 °C (che devono scendere a 18 °C di notte): serve quindi un riscaldatore, almeno per l’inverno, e un termostato. In alternativa si può usare un più pratico spot da 40/60 watt massimo, protetto da una rete, e comunque ci vuole un neon (anch’esso protetto da una rete rigida) per la produzione di raggi UVB, fondamentali per la buona salute della pelle e dell’organismo del rettile.

Una parete del terrario deve essere in rete fine per assicurare l’aerazione; le altre possono essere in vetro, per ammirare l’animale; la plastica è sconsigliata per motivi di pulizia e di opacizzazione. È preferibile che il terrario sia coperto con un coperchio di rete, fissabile alle pareti, per evitare che il rettile fuoriesca arrampicandosi lungo i rami.

Sul fondo del terrario ponete fogli di carta da pacco (da sostituire almeno una volta a settimana), e incastrate lunghi rami secchi fra le pareti del terrario. L'umidità non deve essere mai inferiore al 50% (serve quindi anche un igrometro): ponete un piccolo Ficus benjamina e una piccola kentia sul fondo, da vaporizzare due volte al giorno.

Collocate il terrario in una stanza asciutta, riscaldata, tranquilla, lontano da correnti d’aria e dai raggi diretti del sole (la cui durata e intensità non sarebbero controllabili).

Cosa mangia il camaleonte

Gli esemplari giovani vanno nutriti con grilli giovani, camole e tarme della farina, larve di mosche e drosofile; quelli adulti con grilli adulti, tarme della farina, mosche adulte, cavallette e topolini da laboratorio neonati; tutti gli alimenti vanno preferibilmente forniti vivi ma tramortiti... È un aspetto importante che non va trascurato, sia come impegno materiale nel reperimento, sia come fattore emotivo: non è per tutti dare come cibo un topolino vivo, assistere alla cattura da parte del camaleonte con la lunga e velocissima lingua, vedere il topolino dibattersi e poi sparire ancora vivo nel corpo del camaleonte…

Questi alimenti possono essere reperibili, in genere su ordinazione, nei consorzi agrari, nei negozi di prodotti per caccia/pesca, nei pet-shop meglio forniti, e soprattutto su internet: in questo caso, scegliete venditori di comprovata serietà, cioè ditte mangimistiche, grandi shop di prodotti per animali o portali dedicati all’allevamento di rettili; non fidatevi del singolo venditore spuntato dal nulla perché potrebbe darvi un alimento inadatto al camaleonte.

Fra gli integratori, sono fondamentali quelli a base di beta-carotene, calcio e vitamina D.

Come beve il camaleonte

In natura il camaleonte beve con la lunga lingua le gocce di rugiada o di pioggia appoggiate su foglie e rami. Più difficile è riprodurre questa situazione nel terrario.

Il sistema più semplice consiste nello spruzzare con un normale vaporizzatore l’acqua sulle foglie delle piante, ma bisogna accertarsi che il rettile sia dal lato opposto, per non bagnarlo né spaventarlo.

Oppure si può usare un irroratore da giardino, di quelli con la levetta che crea pressione prima di irrorare l’acqua, che esce perfettamente vaporizzata in gocce finissime che non disturbano il camaleonte.

Infine si può usare il gocciolatore da flebo, collegato a una bottiglia appesa in alto a fianco al terrario, e con l’estremità finale sempre aperta e fissata in un angolo del terrario.

Attenzione: l’acqua di rubinetto va fatta riposare per almeno 24 ore a temperatura ambiente in un recipiente aperto (es. ciotola) ed esposto al pieno sole, per far evaporare il cloro. In alternativa si può utilizzare acqua oligominerale naturale a basso residuo fisso.

Quanto vive il camaleonte

In un ambiente adatto e con un’alimentazione adeguata, il camaleonte in cattività può vivere anche una decina d’anni.

Potete allevare un singolo esemplare, senza che manifesti sofferenza da solitudine, oppure una coppia costituita da maschio e femmina o da due femmine; sconsigliabile l’abbinamento di due maschi, che in ambiente ristretto potrebbero combattere fra loro.

In cattività è molto difficile che la femmina deponga le uova, a meno che non si sia esperti allevatori con un terrario impeccabile.

Il camaleonte cambia colore?

È vero che il camaleonte cambia colore a seconda dell’ambiente per mimetizzarsi, ma non aspettatevi che il fenomeno sia così spettacolare in cattività.

Innanzitutto sarebbe necessario che il terrario avesse zone con colore di fondo ben diverso una dall’altra: si possono collocare le piante da un lato, e accanto rami ancora verdi, da rinnovare appena seccano perdendo colore. Dall’altro lato si pongono rami secchi di colore beige e roccette o pietre dello stesso colore. Se lo spazio è sufficiente, si pososno creare anche altre aree cromatiche: es. con pietre laviche (porfido), oppure ossidiana, o pomice, magari arricchite da poca sabbia concolore.

Anche dividendo l’ambiente in due o più zone cromatiche, tuttavia, allo spostamento (lento) dell’animale non corrisponde un immediato cambiamento di colore: è un processo che richiede comunque un notevole dispendio energetico al rettile, e che si attua nell’arco di alcuni minuti e solo se l’animale è intenzionato a rimanere effettivamente nella zona cromaticamente diversa dalla precedente.

Il camaleonte è protetto

Importante: tutti i camaleonti dei generi Chamaeleo e Bradypodion sono iscritti nell’Appendice II della Cites (Convenzione di Washington sulle specie in via d’estinzione), quindi necessitano di permessi per la loro esportazione e di certificati per la detenzione; la Cites non vale invece per i generi Brookesia e Rhampholeon (che però sono più difficili da allevare).

Prima dell’acquisto informatevi quindi sulle pratiche necessarie a norma di legge, pena salatissime multe.

Il camaleonte comune o europeo (Chamaeleo chamaeleon), tipico dei Paesi del Mediterraneo e di allevamento più semplice, è protetto anche dalla Convenzione dell'Unione europea.

Come allevare il camaleonte - Ultima modifica: 2019-02-11T12:19:59+01:00 da Elena Tibiletti