Quando si pensa alla recinzione, si progettano immediatamente una rete o una cancellata per difendersi dai malintenzionati. Ma in realtà si potrebbe ricorrere, più semplicemente, alle piante spinose che, da sole, senza reti o staccionate, scoraggiano chiunque dal varcare il confine.
Come sono fatte le spine
Il fogliame delle piante è generalmente adibito a ‘laboratorio’ per la fotosintesi clorofilliana e finalizzato alla produzione di carboidrati tramite l’energia solare. Le foglie che assolvono questa funzione sono sottili, con superficie ampia, oppure minute ma molto dense, disposte sullo stelo in modo da incrementare al massimo l’assorbimento della luce. In risposta a specifiche circostanze ambientali, l’evoluzione delle specie ha però comportato in alcuni casi adattamenti straordinari, allo scopo per esempio di immagazzinare acqua e sostanze nutritive oppure come metodo di supporto o di difesa.
Le spine sono in realtà foglie, steli o rami modificati in strutture cilindriche molto coriacee e appuntite, che assumono sembianze e posizioni differenti a seconda del tipo di incarico che loro compete. In natura queste armature difendono le piante da erbivori foraggianti e da piccoli mammiferi e roditori che arrampicandosi sui rami saccheggerebbero frutti, semi o foglie.
Nella società odierna il potenziale difensivo delle specie munite di spine diventa sempre più rilevante nella protezione del giardino, soprattutto per rinforzare la sicurezza dei confini.
Piante spinose, una barriera sempreverde
Si potrebbe pensare che le specie armate da feroci aculei siano prive di grazia, ma in realtà molte vengono ingentilite da armoniose fioriture o frutti colorati.
Esemplari di buone dimensioni per costituire siepi perimetrali rappresentano un modo estremamente efficace per evitare intrusioni. I sempreverdi, che forniscono al contempo una valida schermatura visiva, rimangono la scelta più valida. Tra questi si distingue l’agrifoglio, che può raggiungere anche 25 m in formazione arborea libera, ma si presta a potature formali e presenta una crescita densa e uniforme, anche a mezz’ombra, dove crea sbarramenti impenetrabili grazie alle foglie scure e coriacee individualmente munite di pericolosi uncini lungo il bordo esterno.
Anche il genere Berberis comprende specie difensive, sia permanenti che caduche. Tra i sempreverdi ideali per siepi formali o libere sui confini si distinguono B. darwinii e B. x stenophylla, a crescita più veloce rispetto all’agrifoglio ma altrettanto densi, con minute foglie verde scuro difese da aculei molto efficaci. Regalano una generosa fioritura primaverile nei toni del giallo e arancio e sono facilmente adattabili a tutti i terreni al sole, mentre l’agrifoglio preferisce situazioni e climi più freschi.
Fili spinati naturali
Per barriere interne al giardino, oppure dove la copertura invernale non rappresenta un problema, si possono considerare specie caduche di buone dimensioni, come il biancospino (Crataegus oxycantha) e Berberis x ottawensis f. purpurea, valido sia potato a forma che in libertà negli spazi ampi. Oltre all’elevato potenziale protettivo, altre varietà spoglianti di Berberis a fogliame purpureo (B. thunbergii ‘Atropurpureus’) possiedono grande impatto nel corso della stagione vegetativa.
Alcune rose arbustive sono armate di spine particolarmente feroci (Rosa rugosa, R. moyesii ‘Geranium') e offrono il duplice vantaggio della fioritura e della produzione di bacche cospicue e durature, mentre in R. sericea ssp. omeiensis f. pteracantha (3 x 3 m) sono proprio gli aculei prominenti disposti lungo lo stelo ad attrarre l’attenzione perché al sole si tingono di rosso scarlatto, un chiaro ammonimento per chiunque si avvicini.
Per una barriera difensiva impenetrabile Poncirus trifoliata ha armato i suoi steli di formidabili pungiglioni, lunghi circa 5 cm, rigidi e disposti ad angolo retto lungo i rami che costituiscono un vero e proprio ‘filo spinato’ naturale. Nonostante la ferocia è una specie caduca di grande bellezza in ogni stagione: le foglie sparse, che permettono di percepire l’elegante intreccio delle ramificazioni verde mela, sono decorative, particolarmente in autunno quando si tingono di giallo; i fiori bianchi appaiono sui rami nudi seguiti in tarda estate da frutti simili a piccoli agrumi. Preferisce il sole e raggiunge circa 2-3 x 2-3 m; se è inevitabile, accetta potature anche energiche, a scapito però di fiori e frutti.
Sui muri e nelle bordure
Altri metodi per rafforzare le difese del giardino prevedono l’utilizzo di specie da coltivare sulle pareti, come Pyracantha, che oltre al ruolo di siepe formale sempreverde, si presta bene a ricoprire superfici verticali. Offre fiori bianchi profumati e splendide bacche (molto amate dagli uccelli!).
Sotto le finestre del piano terra si possono utilizzare esemplari di Mahonia aquifolium (circa 1-1,4 m di altezza) in posizioni ombrose, mentre Yucca gloriosa e Agave sono ideali al sole.
Gli arbusti spinosi di piccole dimensioni sono validi come coprisuolo: tra questi, rose tappezzanti, Ruscus aculeatus, Genista hispanica e Colletia paradoxa (simile a un cactus ma in realtà cespuglio rustico) che resistono a qualsiasi tentativo di percorrimento.