Descrizione botanica
Pianta acquatica (“crescione d’acqua”), erbacea e perenne, lunga da 10 a 40 cm, con fusti striscianti e senza peli. Ha foglie opposte, di colore verde scuro, composte di 5-7 foglioline ovali e carnose, la terminale delle quali è più grande delle altre. I fiori, poco appariscenti, sbocciano tra marzo e luglio a grappoli in cima ai fusti, e sono formati da 4 piccoli petali bianchi. Si riconosce per l’odore di senape che emana allo sfioramento.
Come coltivarlo
Semina/trapianto: seminate in vasetti di torba (febbraio-marzo) o direttamente a dimora (marzo-maggio); trapiantate in vaso più grande o in piena terra dopo 30-40 giorni. Mantenete sempre il terriccio molto umido.
Cure: coltivabile nell'orto o in vaso, in tutta Italia e per tutto l’anno nelle zone meno fredde (dove non perde la parte aerea). Bagnate abbondantemente ogni giorno o, ancora meglio, mettetelo vicino a un rubinetto perennemente gocciolante; all'infuori dell'acqua, non ha altre particolari esigenze. Nel substrato non è necessario il drenaggio. Non va concimato. Sulle Alpi va ricoverato in cantina in inverno.
Malattie e parassiti: nessuno.
Consociazioni e rotazioni: con la menta, unica specie che tollera una terra sempre inumidita.
Raccolta e conservazione
Si utilizzano i rametti con le foglioline, da raccogliere tra maggio e settembre.
Si conserva solo immergendone i gambi in una ciotola d'acqua fredda, lasciando fuori le foglie. Rinnovando giornalmente l'acqua, si può mantenere per circa una settimana. L'essiccazione è invece sconsigliata, perché si perdono i principi attivi volatili, responsabili del sapore.
Valore nutrizionale
Le analisi farmaceutiche confermano l’ottimo contenuto di vitamina C: era chiamato "erba da scorbuto", perché guariva dalla malattia dovuta a carenza di questa vitamina. È ricco anche di vitamine A, B, E, PP; contiene calcio, ferro, fosforo, iodio, potassio, arsenico, zolfo e un glucoside (la gluconasturzina).
L’odore e sapore piccante (dovuto al glucoside a base di zolfo, che si libera allo sfregamento) in passato venivano correlati alla stimolazione delle funzioni vitali dell'organismo, comprese quelle sessuali: nacque così la credenza che sia afrodisiaco. Per sperimentarne l'azione, la dose è di due cucchiai di succo fresco ogni giorno…
Come usarlo in cucina
Per godere al massimo del gusto piccante e delle proprietà benefiche, va mangiato crudo e freschissimo, scegliendo i rami più verdi e più vecchi, che sono più saporiti rispetto ai getti giovani. È un vero jolly in cucina: consumato crudo nelle insalate estive disseta, e dà un gusto insolito ai panini imbottiti; sbollentato, insaporisce minestre e zuppe (va aggiunto solo alla fine, fuori dal fuoco), accompagna egregiamente la carne, il pesce e i formaggi; tuffato in pastella e fritto è un contorno insolito e nutriente. Ricetta sprint: sbollentate due manciate di crescione, tritatele, fate appassire in padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio, versate le uova sbattute e portate la frittata a cottura.
In alternativa, potete aggiungere i semi germogliati alle insalate.