Il viaggio ideale lungo la costa orientale sicula riparte da Taormina per approdare ad alcune mete poco distanti ma molto interessanti
Castelmola
Ci vogliono 5 chilometri di tornanti per salire da Taormina fino a Castelmola, piccolo, incantato borgo arroccato intorno a una rupe. Se si riesce a trovare parcheggio, sarà emozionante perdersi tra le viuzze strette di sampietrini che si aprono su scenari che non è difficile definire toccanti.
Ad accogliere i visitatori, i resti di un castello medievale e la piazza con terrazza belvedere, in cui si può sorseggiare il vino dolce della zona aromatizzato alla mandorla. Come nello storico Caffè San Giorgio, dove i ritagli di giornale ricordano la visita del conte Mountbatten, cugino della regina d’Inghilterra e zio del principe Filippo, mentre libri voluminosi raccolgono le firme di migliaia di personaggi illustri, attori e scrittori passati di qui.
Un’ultima, piccante, curiosità: a Castelmola vissero per due anni lo scrittore D.H. Lawrence e la consorte e si dice che sia ambientato qui L’amante di Lady Chatterly, il romanzo erotico che ha come protagonisti la stessa moglie dell’autore e un mulattiere locale.
Mazzarò
Abbandonata la rupe si scende a Mazzarò, la splendida spiaggia di Taormina: la si può raggiungere in funivia e con la strada che porta alla statale Catania-Messina, oppure usando le scalinate che scendono dal centro città tra i giardini fioriti di buganvillee.
Dalla Baia di Mazzarò, dove l’acqua è cristallina e le spiagge ciottolose sono impreziosite dalla vegetazione di palme e ginestre, è possibile raggiungere Capo Sant’Andrea e la Grotta Azzurra, vero spettacolo di pietra e di ombre.
Verso nord si incontra invece l’Isola Bella, uno dei posti più esclusivi della zona, anche per il suo mare smeraldo (si può visitare solo su prenotazione, per info: Riserva WWF, tel. 0942.628288).
Giardini Naxos
Due chilometri a sud di Taormina, Giardini Naxos ricorda nel nome l’isola delle Cicladi e il primo insediamento greco in Sicilia, Naxos, i cui resti si “nascondono” sul promontorio di capo Schisò tra fichi d’India e limoni.
A lungo relegato a luogo di ancoraggio per Taormina, il “borgo delli giardini”, così detto per le coltivazioni di cotone e canna da zucchero, poi sostituite da agrumeti, è divenuto a partire dagli anni ‘50 un importante centro turistico.
Oggi è una meta mondana (alberghi, ristoranti, pizzerie e discoteche) decisamente molto affollata in ogni stagione. E pensare che un tempo questo era un luogo religiosissimo: qui, infatti, fu costruita l’ara in onore di Apollo Archegétes protettore della colonizzazione ellenica.
E il viaggio continua...