Viene chiamata “violetta africana” (Saintpaulia jonantha), ma non ha nulla a che fare con le nostre viole, se si eccettuano le corolle color indaco: è una Gesneriacea originaria della Tanzania, dove ora è estinta. Pianta erbacea perenne, priva di fusto e alta al massimo 15 cm.
Le foglie, dalla superficie vellutata verde scuro, hanno forma a cuore e nella pagina inferiore sono rosso-violacee con nervature color verde chiaro. Nascono tutte dalla base della pianta, in una rosetta allargata verso l'esterno, portate da piccioli lunghi e carnosi perché internamente sono ricchi di cellule che trattengono acqua. Lo scapo fiorale spunta direttamente dalle radici allungandosi tra le foglie, e termina con una piccola infiorescenza a cima.
I cinque petali che formano la corolla in natura sono dipinti di azzurro, violetto, porpora o bianco, e al centro di ciascun fiore risaltano i pistilli gialli; oggi però si trovano piante dai petali rosa, lilla, screziati o variegati in due tinte (le cosiddette “chimere”, mutazioni spontanee piuttosto rare), in fiori semplici, semidoppi o doppi, arricciati o ondulati.
Violetta africana: prezzo e dove acquistarla
Pianta graziosa e decisamente economica. Se la comperate in pieno inverno, fatela avvolgere bene nel cellophane e poi in un sacchetto di plastica: è sensibilissima ai colpi di freddo.
Saintpaulia o violetta africana: dove metterla
Si può decidere di trattare la pianta come “usa e getta” godendosi la fioritura finché presente, perché può capitare che in seguito, pur essendo in buona salute, non produca più corolle: a voi la scelta se tenerla come esemplare verde o no. Occupa pochissimo spazio ed è facile da inserire in qualunque ambiente: basta che sia luminoso ma senza che i raggi solari colpiscano direttamente le foglie.
Violette africane: come coltivarle
Esposizione: ama ricevere molta luce, ma mai il sole diretto perché buca le foglie.
Temperatura: in natura vive fra 20 e 35 °C, ma da noi si adatta anche a 18-25 °C, purché non venga esposta a sbalzi o a correnti d'aria.
Precauzioni invernali/estive: da maggio a settembre può essere spostata all'esterno, in posizione luminosa dove non arrivino i raggi solari né l'acqua piovana; in inverno deve vivere in casa ma, poiché gradisce un'umidità del 65%, il termosifone deve essere ben lontano.
Vaso: in plastica, di diametro pari a un terzo di quello della pianta; ancora meglio in una ciotola piccola, che facilita la fioritura, "allargandola" ogni 2 anni di una sola misura.
Terra: parti uguali di sabbia, torba e terriccio da fiori, con ottimo drenaggio sul fondo del vaso.
Acqua: va innaffiata solo nel sottovaso o immergendola per 15 minuti in una bacinella piena d’acqua (le foglie o il piede bagnati ammuffiscono). Bagnatela una volta a settimana tutto l’anno, senza inzuppare il terriccio. L'acqua deve essere decalcificata e a temperatura ambiente (ottima l'acqua piovana bollita e intiepidita).
Concime: da aprile a settembre ogni 15 giorni, con un prodotto liquido per piante da fiore nell'acqua d'irrigazione.
Potatura: per prolungare la fioritura, i fiori appassiti vanno eliminati, così come le foglie secche, strappandoli con un colpo secco.
Moltiplicazione: per talea di foglia in maggio-giugno in terra.
Violetta africana: cura da malattie e parassiti
Se prima i fiori, poi le foglie presentano chiazze brune che si allargano all’intero organo che appassisce, è un eccesso d’acqua. Se le foglie rimangono più piccole del normale e appaiono troppo fitte e la pianta non fiorisce, è la mancanza di spazio; l’esemplare va trapiantato in un vaso più grande.
Se lo stelo di fiori e foglie si assottiglia e si piega, appare fradicio, bruno e cosparso di polverina bianco-grigia, è la muffa grigia; trattate subito ma non è facile salvare la pianta. Se le foglie appaiono scolorite, in alcuni punti divengono brune, poi si seccano e si forano, è l’esposizione diretta ai raggi solari.
Violetta africana: note aggiuntive
Detesta l’aria secca ma non tollera vaporizzazioni sulle foglie: datele uno strato di ghiaia umida nel sottovaso. Teme le correnti d’aria, specialmente in inverno. Il fogliame va pulito una volta al mese spolverandolo con un pennello piatto da pasticcere, con delicatezza.