Nei nostri giardini europei, soprattutto nel Nord Italia, sono pochi gli alberi che fioriscono, e ancora meno quelli che lo fanno in autunno e inverno: per questo non possiamo che amare una specie come Prunus subhirtella che, fra le tante virtù, in alcune varietà ha quella impagabile di riempirsi di fiorellini addirittura da ottobre e fino a marzo-aprile. Come resistere a una nuvoletta di corolle semi-doppie, bianche nella specie (che però fiorisce solo in febbraio-marzo) e nella varietà ‘Autumnalis, oppure rosa nella var. ‘Autumnalis Rosea’, o ancora doppie e rosa in ‘Pendula Plena Rosea’ (anche lei in fiore a marzo, su rami nudi dolcemente pendenti)?
Carta d'identità del Prunus subhirtella
Prunus subhirtella (famiglia Rosacee), originario dell'Asia Minore, è un piccolo albero caducifoglio, alto fino a 8 m e largo fino a 6 m. Ha foglie oblungo-lanceolate, a margine leggermente seghettato, color rosso porpora. I fiori sono semidoppi, di 3 cm di diametro, color bianco o rosa, in ottobre-aprile; possono seguire piccoli frutti rossi, drupe simili alle mirabolane, commestibili ma di scarso valore.
Desidera il pieno o mezzo sole per avere la massima fioritura. Resiste fino a –10 e +40 °C. Non ama la salsedine e il vento salmastro: al mare deve essere schermato da un edificio nei confronti dell’aerosol marino.
Dove metterlo
Sono piccoli alberi e quindi ideali per spazi ristretti: la specie addirittura può essere coltivata anche in un grande vaso, dove raggiunge i 2 m d’altezza e 1,5 m di diametro; mentre le varietà devono obbligatoriamente vivere in piena terra. Perdono le foglie in ottobre, dunque la fioritura avviene sui rami nudi: non li trasforma in una nuvola rosata come accade per altri Prunus da fiore, perché non produce mai tantissime corolle tutte insieme, ma assicura la presenza di fiori per un periodo veramente lungo, in una stagione spoglia.
Possono vivere in tutta Italia, con l’eccezione delle zone montuose dove la temperatura va di molto e a lungo sotto lo zero, e di quelle – anche pianeggianti – dove i valori termici salgono sopra i 35 °C per alcune settimane consecutive. La collocazione deve essere il più possibile soleggiata e riparata dai venti gelidi invernali e da quelli salmastri. Se lo piantiamo in posizioni isolate, aumentiamo l’effetto della fioritura.
Non ha particolari preferenze in fatto di substrato, a condizione che sia ben drenato: per questo è preferibile evitare quelli più argillosi, visto che l’apparato radicale è superficiale e quindi sensibile all’asfissia radicale causata dal ristagno d’acqua.
Prunus subhirtella a prova di neofiti
Richiede pochissime cure: un robusto tutore all’impianto, annaffiature regolari nel primo anno di vita e poi all’occorrenza solo in piena estate nei primi 3-4 anni, e una concimazione autunnale con stallatico secco e una primaverile con un prodotto granulare a lenta cessione per arbusti da giardino.
Si può potare se indispensabile per ridurre l’ingombro, in aprile al termine della fioritura, ma una potatura vera e propria non serve, men che meno ogni anno, anzi, riduce la fioritura l’autunno successivo. Ovviamente si rimuovono i rami secchi o spezzati in qualunque stagione non appena li notiamo.
Si riproduce facilmente per talea semilegnosa di rametto della primavera prelevato in agosto e posto in un vasetto con sabbia e torba a radicare.
Vale la pena di averlo anche perché difficilmente è preda di malattie o parassiti: gli unici sono gli afidi che attaccano in primavera gli esemplari sofferenti per la mancanza d’acqua e il caldo anticipato, colpendo i germogli e i boccioli.
Prunus subhirtella anche in terrazzo
La coltivazione in vaso è possibile solo per la specie, Prunus subhirtella, che rimane di dimensioni più contenute se allevato in contenitore. A differenza delle varietà ‘Autumnalis’, la specie fiorirà tra la metà di febbraio e la fine di marzo, a seconda della zona geografica.
Serve ovviamente un vaso molto grande: diametro minimo 50 cm per una pianta alta 1 m e via via a seguire fino alla massima misura ospitabile nel proprio terrazzo. Il rinvaso è necessario ogni anno in primavera per i primi 4-5 anni, in una o due misure in più, dopodiché si può procedere ad anni alterni. Sul fondo va posto uno strato di 5 cm di ghiaia grossolana o pietrisco. Il substrato migliore sarebbe una buona terra da giardino, in alternativa si può usare un terriccio di marca per arbusti da fiore.
Collochiamolo in pieno o mezzo sole, in un punto non esposto ai venti freddi. Annaffiamolo con generosità da aprile a settembre, fornendo in piena estate anche 20 litri per vaso da 80 cm ogni 2-3 giorni; mentre in ottobre riduciamo a una decina di litri ogni 15 giorni e nei restanti mesi ogni 20-30 giorni se non piove o nevica.