La chiamano “basilico giapponese”, ma del basilico non ha proprio nulla: la perilla è una pianta aromatica erbacea annuale, le cui foglie si aggiungono rigorosamente a crudo a insalate e altri piatti freddi.
Coltivarla è veramente facilissimo!
Com’è fatta la perilla
La perilla (Perilla frutescens) è una Lamiacea (o Labiata) annuale, originaria del Sud-est asiatico – Cina, Giappone e Corea – ma trova spazio anche tra le coltivazioni di India e Vietnam; laggiù la chiamano shisoo egoma. In Europa è chiamata anche “basilico giapponese” perché nella cucina locale entra fra gli ingredienti di sushi, sashimi e tempura. La fragranza ricorda la cannella e l’anice o la liquerizia.
Ne esistono diverse varietà, fra cui P. f. ‘viridis’ le cui foglie sono di colore verde (‘Ao Shiso’), P. f. ‘crispa’ con fogliame rosso scuro (‘Aka Shiso’), e una varietà con foglie aventi la pagina superiore verde e quella inferiore rossa.
In generale ha fusti eretti (fino a 80 cm), ramificati verso l’alto, come le foglie di colore verde durante l’estate e rosso-violaceo in autunno prima della morte della pianta. Le foglie sono ovato-cuoriformi con margine dentato. All’inizio dell’autunno produce piccole spighe di fiori rosati, da cui derivano numerosissimi semi piccoli e scuri.
Come coltivare la perilla
- La perilla si può coltivare in tutta Italia, in terra o in vaso di plastica o terracotta, di diametro 20 cm per ogni singola pianta, o in cassette (fino a 6 piante in 30 cm di lunghezza.
- Deperisce e muore a temperature inferiori a 8 °C.
- Ama le posizioni soleggiate e i terreni freschi e profondi, ben concimati; il drenaggio deve essere discreto.
- Desidera annaffiature abbondanti, appena il terriccio si asciuga: non lasciatela mai afflosciare e mettete il sottovaso.
- Per favorire lo sviluppo del fogliame si può concimare con un fertilizzante organico ogni 15 giorni nell’acqua d’annaffiatura.
- Dai semi, sia raccolti e conservati in luogo fresco e asciutto, sia caduti direttamente sul terriccio del vaso o dell’orto, la primavera successiva nascono facilissimamente le nuove piantine.
- Non ha nemici.
Perilla, come si usa in cucina
Le foglieverdi si aggiungono all’insalata mista in modica quantità. L’aroma è molto intenso e non a tutti piace. Si sposano bene, sempre a crudo, anche con preparazioni orientali di verdure saltate nel wok e con gli involtini primavera.
Per l’impiego in cottura sono preferibili le foglie rosse, più saporite: sono un ingrediente nella preparazione delle famose prugne acerbe giapponesi ume-boshi.
Non sono conservabili perché essiccate o congelate perdono ogni profumo.
Sono ricche di tannini e antiossidanti fenolici. Hanno spiccate proprietà antistaminiche senza però dare l’effetto collaterale di sonnolenza.
I semi ben secchi si usano sul pane, come i semi di papavero. Dai semi si ricava l’olio più ricco in assoluto di acidi grassi polinsaturi, in particolare Omega 3, e flavonoidi, che hanno proprietà di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di mantenimento della pelle idratata.
Perilla, le proprietà benefiche
Da secoli usata nella medicina cinese come espettorante e nelle allergie da polline per combattere asma e tosse, la perilla viene utilizzata anche per rinforzare il sistema immunitario.
L'olio ottenuto dai semi, grazie all'effetto antiossidante, è efficace nella prevenzione e cura delle infezioni di origine batterica e dell'influenza. A esso vengono, inoltre, attribuite proprietà antiallergiche (pollini, acari e intolleranze alimentari) e antitumorali. Nelle allergie, in particolare, la sua capacità di inibire la produzione di istamina e di altre sostanze responsabili dei fenomeni allergici lo rende utile in caso di asma, riniti, orticarie, dermatiti ed eczemi. Privo di effetti collaterali noti, pare sia efficace anche nel trattamento della psoriasi e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.