La lingua di suocera o epifillo è una pianta succulenta che regala fiori meravigliosi, in abbondanza, dal Nord al Sud. Coltivarla è veramente semplicissimo

Nel secolo scorso una pianta di Epiphyllum ackermannii, dai fiori color rosso fuoco, non mancava mai in campagna, dalle Alpi a Capo Passero in Sicilia, in vaso o in piena terra su muretti da cui ricadevano i fusti appiattiti che tanti scambiano per foglie. Dava grandi soddisfazioni, in fiore da maggio fino ad agosto!

Oggi è un po’ dimenticata, superata da varietà multicolori ma più avare nella produzione di corolle, e forse messa da parte anche per il portamento disordinato, poco in linea con l’attenzione odierna all’estetica.

Peccato, perché questa pianta robusta e adattabile dà molto chiedendo poco in cambio.

Com’è fatta la lingua di suocera

La lingua di suocera (Epiphyllum ackermannii) è originaria delle foreste tropicali dell’America centrale, dove si comporta come epifita. Cresce cioè sulla corteccia degli alberi tropicali, da cui fa pendere i fusti succulenti, appiattiti e allungati, di colore verde intenso, lunghi fino a 80 cm, incapaci di sostenersi da soli e ricadenti (si coltiva appesa o su un pilastrino), con margini dentellati o ondulati e ornati da sottili spine (foglie trasformate), divisi in articoli che, se cadono, emettono radici dal nodo.

Lungo i margini sui fusti più vecchi tra aprile e agosto sbocciano i fiori, a forma d’imbuto, grandi (fino a 18 cm di diametro), rossi in E. ackermannii, bianchi, gialli, rosa, viola o bicolori nelle varietà; durano un solo giorno ed emanano un odore sgradevole. Oggi i floricoltori hanno creato numerosissimi ibridi che si diversificano per il colore dei fiori, che copre tutta la gamma cromatica tranne il verde, il blu e il marrone.

Come acquistare la lingua di suocera

La lingua di suocera normalmente non si trova nei garden center o dal fioraio. Bisogna cercarla presso i vivaisti specializzati in piante grasse. Difficilmente si potrà reperire la specie ackermannii, troppo “banale”, molto più facile trovare le varietà.

Controllate, al momento dell’acquisto, che alla base non siano presenti fiocchetti bianchi (cocciniglie), e che le pale (i fusti) non abbiano parti secche o nere (indice di marciume o attacco fungino). Pale spezzate o graffiate sono normali: significa che sono vecchie, e quindi facilmente fioriranno!

È possibile anche reperire, nelle mostre tematiche di piante succulente, le singole pale (soprattutto da vivaisti tedeschi e del Paesi dell’Est), suddivise per varietà/colore dei fiori. Sono acquisti convenienti, sia per il costo sia per il peso da portare a casa. Ottenere la pianta è facilissimo (vedi oltre), ma per la fioritura bisognerà aspettare a volte anche una decina d’anni.

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Epiphyllum ackermannii, il classico epifillo a fiori rossi.

Lingua di suocera, dove metterla

La lingua di suocera si può allevare in piena terra solo nelle zone costiere più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, in un luogo riparato dai venti freddi e ben soleggiato, possibilmente sopraelevato, come il ciglio di un muretto a secco.

Si coltiva in vaso in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da aprile a ottobre.

Come coltivare la lingua di suocera

  • In vaso di plastica o di coccio, da tenere appeso o in posizione soprelevata in modo che i fusti ricadano liberi, con diametro compreso fra 14 e 24 cm a seconda delle dimensioni della pianta.
  • Il terriccio deve essere leggero e molto drenante, formato da terra fertile (come quella per fiori) con sabbia grossolana e lapillo vulcanico.
  • Non ama l’esposizione diretta ai raggi del sole, se non per 4-5 ore al giorno durante l’estate, ma la posizione deve essere molto luminosa: l'ideale è sospendere il vaso ai margini di un pergolato o di un portico, al riparo dal sole e dai forti venti che, oltre a far ondeggiare pericolosamente i vasi, potrebbero danneggiare i delicati fiori.
  • Le annaffiature devono essere regolari, distanziate fra loro ma abbondanti durante la bella stagione.
  • Ogni 15 giorni da aprile a settembre si concimano con un prodotto per piante grasse.
  • Per favorire la fioritura, in inverno devono rimanere a una temperatura compresa fra 5 e 12 °C, con poca acqua una volta al mese, e non devono vivere in un vaso troppo grande.
  • Teme temperature minime inferiori a 5 °C, sopporta massime molto elevate (+50 °C). Sta all’aperto anche d’inverno solo nelle zone costiere più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, in un luogo riparato dai venti freddi e ben soleggiato; in tutte le altre zone italiane si sposta in esterni da aprile a ottobre e si ricovera in un luogo fresco (ideale fra 8 e 12 °C) nei restanti mesi, senz’acqua.
  • Si moltiplica con facilità per talea estiva prelevando porzioni di fusto fra nodo e nodo, semplicemente interrandole in un altro vaso con il terriccio sopra indicato e nebulizzando la superficie. Se si rompe un pezzo di fusto, fatelo asciugare per una settimana e ponetelo in un vaso con sabbia, senza bagnare.

 Malattie e parassiti della lingua di suocera

  • Gli afidi neri, che aggrediscono i boccioli provocandone la caduta precoce.
  • Le cocciniglie cotonose, fiocchetti bianchi localizzati alla base o attorno alle areole di spine.
  • I ristagni idrici, pericolosissimi soprattutto per E. ackermannii, che causano marciumi radicali.

Perché si chiama lingua di suocera

Viene chiamata “lingua di suocera” per la lunghezza dei suoi fusti, appiattiti e muniti di spine sottili e fastidiose…

I grandi fiori spesso emettono un odore disgustoso, ma assai apprezzato dalle mosche, che lo visitano e, così facendo, lo fecondano.

Lingua di suocera, la grassa dai fiori spettacolari - Ultima modifica: 2019-05-01T07:49:53+02:00 da Elena Tibiletti