Il bonsai è un "albero in vaso", come dicono le lingue cinese e giapponese. Chi coltiva bonsai vuole realizzare un'imitazione artistica di un albero in dimensioni ridotte, creando un oggetto d'arte vivente. Un risultato che si ottiene solo attraverso cure attente, conoscenza della fisiologia vegetale e molti anni a disposizione. Allevare bonsai è una vera e propria arte, che richiede soprattutto tempo e pazienza.
Le dimensioni così contenute (20-70 cm) derivano da sapienti tecniche di giardinaggio, principalmente basate sul paziente lavoro di potatura di radici e rami. È l'uomo che dà loro la forma, scolpendo le piante anche con tagli, tiranti, fili d'alluminio anodizzato o rafia, per ottenere le curvature desiderate dei rami o del tronco, in modo da restituire la naturalità del portamento della pianta spontanea abbinandola a una personale ispirazione estetica.
I tagli non nocciono alla pianta, tant'è vero che, se praticati correttamente, essa prospera rigogliosa, vivendo tanto a lungo da essere tramandata per generazioni, come accade nelle dinastie nobili giapponesi.
I bonsai possono essere da interno (o da casa) o da esterno (o da giardino).
Descrizione botanica
I bonsai da interno sono latifoglie sempreverdi originarie di Paesi caldi, le quali in Italia devono essere ricoverate in inverno in ambienti riscaldati perché non tollerano le basse temperature. Le specie da interno sono: i ficus (Ficus retusa/microcarpa, F. panda), l’olmo cinese (Ulmus parviflora), il pepe del Giappone (Zanthoxylum piperitum), Carissa macrocarpa, Carmona macrophylla, Sagerethia theezans, Schefflera arboricola, Murraya paniculata, i ligustri (Ligustrum), gli agrifogli (Ilex serrata, I. crenata); arrivano tutte dalla parte meridionale della Cina e amano ambienti caldi; e le succulente come Crassula e Portulacaria.
Dove metterli
I bonsai da interno da fine aprile-inizio maggio a metà-fine settembre devono vivere all’aperto, in posizione riparata dai venti diretti e da un eccesso di raggi solari (meglio posizioni a est, secondariamente a ovest). Periodicamente girate i vasi, così che la luce del sole agisca uniformemente su tutte le zone dell’albero.
Nei restanti mesi vanno ricoverati in stanze calde (veranda o appartamento), in posizione luminosa ma senza raggi solari diretti, né correnti d’aria.
Dove acquistarli
Un vero e buon bonsai non è economico, né si trova ovunque. Oltre ai garden center specializzati in bonsai, dove trovate personale preparato e possibilità di assistenza anche futura, potrete acquistare buoni esemplari anche nei garden center più grandi e affidabili.
Il tronco e la corteccia devono essere privi di lesioni, e soprattutto non devono presentare fili d'alluminio inglobati all'interno, indice di breve vita, poichè ledono i tessuti o soffocano la pianta. Le foglie devono essere verdi, né macchiate né accartocciate, e uniformemente distribuite sui rami. La terra nel vaso sarà compatta ma morbida e porosa. Da evitare invece piante con terra dura o argillosa, con crepe o staccata dal vaso. L'eventuale muschio deve apparire morbido e umido. Premendo il terriccio, se fuoriesce acqua, la pianta avrà poca durata.
Come coltivarli
Esposizione: luminosa ma senza raggi diretti a colpire le foglie per non bruciarle.
Temperatura: ideale fra 15 e 25 °C, tollerano però temperature superiori.
Precauzioni invernali/estive: con temperature inferiori a 10 °C spostate i bonsai all’interno in una stanza fresca (15-18 °C), sebbene sopportino discretamente anche i 20 °C. Se dovete tenerli in appartamento a temperature superiori, aumentate l’umidità appoggiando su un piattino, a lato dei vasi, una o più spugnette da cucina (anche usate ma pulite) da bagnare ogni mattina e strizzare; per non bagnare troppo, alternate un’annaffiatura con una vaporizzazione (con acqua decalcificata) della chioma ma anche del substrato, che deve apparire bagnato in superficie.
In estate, se la posizione è troppo soleggiata nelle ore centrali, proteggete i bonsai con teli ombreggianti.
Vaso: rigorosamente del tipo “per bonsai”. Rinvasate in tarda primavera effettuando anche la potatura delle radici: se non avete esperienza, affidatevi a un centro specializzato poiché si tratta una parte vitale per la pianta.
Terra: unicamente del tipo “per bonsai”.
Acqua: la norma generale a cui attenersi è: bagnare ogni volta che il terreno risulta asciutto al tatto. Immergete il vasetto in una bacinella per 10 minuti, senza che l’acqua copra il livello del terriccio. Lasciate defluire l’acqua prima di rimettere il bonsai sul vassoietto, nel quale può essere utile uno strato di argilla espansa mantenuta costantemente umida. Mai bagnare a pioggia con l’innaffiatoio a cipolla, né bagnare direttamente la terra.
Concime: un prodotto specifico per bonsai, da fine febbraio a fine ottobre, sospendendo in luglio-agosto. Vanno comunque concimati moderatamente anche in inverno, ogni 45 giorni, poiché l’annaffio è abbastanza frequente anche in questo periodo e gli elementi nutritivi vengono facilmente dilavati nell’acqua somministrata.
Potatura: tecnica fondamentale per la modellatura di un bonsai, il cui uso appropriato darà modo di frenare la crescita, stimolare la germogliazione, guidare la crescita. La potatura di formazione comprende l’eliminazione dei rami superflui e, generalmente, la sostituzione dell’apice. Si usa sia per rimodellare un bonsai, sia per modellare materiale da vivaio. L’epoca migliore per applicarla è a fine inverno, prima o insieme al trapianto. La potatura verde comprende lo sfoltimento dei rami secondari e terziari (all’inizio della primavera), la pinzatura (dalla primavera all’autunno) e la defogliazione (all’inizio dell’estate). La pinzatura consiste nel taglio della nuova crescita al fine di ottenere la giusta densità nei rami; si effettua in forme diverse, a seconda della specie.