Una villa realizzata all’inizio degli anni sessanta, una costruzione sobria su due livelli fuori terra recentemente ristrutturata, nasce come unità singola, che l’intervento di ammodernamento trasforma in due unità abitative separate.
Una villa realizzata all’inizio degli anni sessanta, una costruzione sobria su due livelli fuori terra recentemente ristrutturata, nasce come unità singola, che l’intervento di ammodernamento trasforma in due unità abitative separate. L’edificio, a pianta quadrangolare, si sviluppa all’interno di un piccolo lotto di terreno di forma trapezoidale; una forma insolita, che ha dato origine a un unico giardino condiviso da due nuclei familiari. Due gli ingressi pedonali, con due distinti camminamenti che portano agli accessi delle due unità abitative. Gli stessi si ricollegano sul retro della casa e diventano un unico percorso che conduce al box, costruzione separata e posta a nord sul limite estremo della proprietà. Il giardino risulta diviso solo idealmente, in realtà è un tutt’uno, vissuto e gestito in comune.
Il progetto di riqualificazione paesaggistica del giardino ha mantenuto in essere alcune essenze arboree di prima grandezza preesistenti (Cedrus deodara, Betula alba, Magnolia grandiflora, Calocedrus decurrens e Diospyros kaki) che, con la loro dimensione e collocazione, caratterizzano il piano dominante. Le altre piccole alberature (Lagestroemia indica) presenti lungo il perimetro a sud-ovest, vengono rizollate e ripiantate in composizione geometrica a ridosso della costruzione a nord e in linea con la recinzione posta ad est. Questa piccola piantagione a L e il muro di cinta delimitano, quasi a racchiudere, la porzione di prato più ampia presente nel giardino; un’area questa lasciata volutamente libera da piante e arredi.
Tutte le piante di prima e seconda grandezza, seguendo uno schema progettuale consolidato, presentano il piede (zona sotto chioma) coperto da erbacee e arbusti tappezzanti (Convallaria japonica, Lonicera pileata, Lonicera nitida, Hypericum moserianum). Questi ultimi seguono una linea a tratti mossa e a tratti geometricamente lineare.
La siepe precedente mono-tematica (Prunus laurocerasus) viene eliminata e sostituita da tratti di cespugli e arbusti diversi (Photinia fraseri, Viburnum tinus, Elaeagnus pungens, Elaeagnus ebbingei Eleador, Carpinus betulus), creando così una siepe mista lungo la cancellata. Sui muri vengono inserite piante rampicanti (Rincospermum jasminoides, Rosa Mermaid, Rosa Cocktail, Rosa banksiae lutea). In abbinamento alle siepi e ai rampicanti compaiono piante da esterno di dimensioni contenute (Viburnum pragense, Abelia grandiflora, Spiraea bumalda, Abelia Edward Goucher, Hydrangea quercifolia, Ceanothus thyrsiflorus repens, Cotoneaster salicifolia repens, Rosa Heidetraum, Rosa Celina, Rosa Lovely Fairy, Rosa The Fairy, Rosa Sneeflocke), altre erbacee perenni (Vinca major variegata, Hypericum calicinum, Pachisandra terminalis, Hedera helix elegantissima, Iberis semperflorens) e, a completamento, le fioriture stagionali (impatiens e begonie) che vanno a caratterizzare i punti focali: ingressi pedonali, accessi alle residenze, sosta posteriore.
Percorrendo la pavimentazione, realizzata in lastre di pietra inerbite, si può godere appieno di tutto il giardino nel succedersi delle stagioni, dei suoi colori e dei suoi profumi. Considerata la piccola dimensione di quest’area verde e per dare continuità al prato posto sul retro, si è pensato di realizzare, in prossimità dell’ingresso carraio, una pavimentazione a prato armato. Con questo ‘escamotage’ si è riusciti ad aumentare la percezione delle dimensioni del giardino.
A cura di Roberto Seveso e Roberta Schiatti, architetti