Una villa ampliata e ristrutturata si rifà anche il look esteriore. Il giardino di dimensioni ridotte posto attorno alla costruzione viene infatti stravolto dalla realizzazione di un box sotterraneo. L’escamotage adottato per ricontestualizzare lo spazio esterno è quello di cercare, con un progetto mirato, un sistema per farlo apparire più grande di quello che in effetti è. La regola vuole che i percorsi all’interno del giardino sono il metro con il quale si misura la grandezza dello stesso: più percorsi abbiamo – e più questi risultano lunghi - più grande sembrerà il giardino.
Si è pensato quindi di organizzare il giardino su più livelli, realizzando piani a quote diverse. Al contempo, eliminando le pendenze precedentemente presenti, si è aumentata la percorribilità.
Il giardino così realizzato sembra percettivamente più grande di quello che è in realtà e la differenziazione dei piani ordina lo spazio ripartendolo in ambiti differenziati, come se ci si trovasse in un contesto in cui si può apprezzare, in successione, un susseguirsi di stanze diverse.
Ecco allora che di volta in volta, l’inserimento di piante di differente tipologia (specie e varietà) con misurata scalarità di fioritura, ci offre l’opportunità di focalizzare l’attenzione in un preciso ambito zonale senza perdersi nella contestualizzazione dell’insieme.
Si distingue così l’ingresso, l’angolo della sosta (il giardino della conifera), il percorso basso, il percorso alto, la vasca della taverna, il prato rettangolare, la vasca mediterranea, il tetto giardino (sopra il box), il giardino di ringhiera. Ogni ambito si caratterizza per una peculiarità legata a un esemplare arboreo, a un insieme di cespugli o di erbacee perenni, a un arredo, alla prevalenza di una situazione o alla caratterizzazione di una specificità e l’insieme si enfatizza con la sommatoria dei singoli ambiti zonali.
Progetto di Roberto Seveso e Roberta Schiatti, architetti