I porri sono ortaggi largamente diffusi in Italia e molto salutari. Scopri quali sono le loro proprietà, come si coltivano e si usano in cucina.

I porri sono largamente utilizzati in cucina, perché sono adatti a preparare soprattutto gustose minestre e secondi piatti. Amano il clima temperato, ma possono essere coltivati durante tutto il corso dell’anno. Costituiscono un alimento ricco di sostanze preziose per l’organismo e sono degli ottimi diuretici.

Porri: le caratteristiche

Il porro (Allium porrum) è un ortaggio da foglia coltivato già al tempo degli Egizi. In Italia è apprezzato e coltivato ovunque, ma soprattutto nel Centro-Nord (Alpi comprese), a condizione di scegliere le varietà adatte al clima e alla stagione.

È una pianta biennale (nel secondo anno fiorisce e le foglie perdono morbidezza) che nell’orto ha ciclo annuale. Se ne impiega la parte basale delle foglie, che formano un falso fusto (il vero fusto è il disco basale appiattito) di 20-30 cm di lunghezza e 3-5 cm di diametro.

Si trova bene in ogni tipo di clima temperato, a patto di impiegare varietà diverse e cicli colturali idonei. I terreni migliori sono quelli di medio impasto, freschi e umidi, ma senza problemi di drenaggio e ben dotati di sostanza organica; la pianta non tollera i terreni salati e non ama le zone costiere, soprattutto in estate.

Come coltivare i porri

Semina/trapianto: prima della coltivazione concimate il suolo con letame maturo. Le varietà precoci si seminano in gennaio in cassone caldo per raccolte in giugno-luglio; quelle estivo-autunnali si seminano in marzo per la raccolta in agosto-novembre; quelle tardive si seminano in maggio per la raccolta in novembre-dicembre; le semine in settembre danno il raccolto in marzo. Il trapianto si esegue dopo 12 settimane dalla semina, quando le piantine sono alte 15 cm, distanziandole sulla fila di 8-20 cm e tra le file di 30-50 cm. Bastano 2 mq al consumo medio.

Cure: a 30-40 giorni dalla semina si diradano le piantine. Sono utili scerbature o sarchiature per eliminare le malerbe, ogni settimana nel primo mese dopo il trapianto e ogni due nei restanti mesi (ogni quattro d’inverno). Concimate con azoto un mese dopo il trapianto, ma evitate concimazioni eccessive che riducono la resistenza al gelo nelle varietà invernali. Irrigate con regolarità tranne che nel periodo invernale. Rincalzate le piante (soprattutto le varietà estive) con regolarità una volta al mese e comunque 15 giorni prima della raccolta per favorire l’imbianchimento, che rende le foglie più tenere, e aumentare la resistenza al freddo durante l’inverno.

Malattie e parassiti: peronospora (strisce violacee o grigie sulle foglie, da combattere con un preparato a base di ortica o prodotti rameici); ruggini (pustole color ruggine o grigio sulla parte esterna delle foglie, combattere con prodotti a base di rame); mosca minatrice del porro (larve che scavano gallerie, dette “mine”, sotto l’epidermide delle foglie dirigendosi poi verso la parte basale delle piante; particolarmente nocive in autunno, si combattono con insetticidi a base di piretro naturale ed evitando di coltivare le Alliacee/Liliacee tutte vicine).

Varietà: De Carentan e Gigante d’Inverno, resistenti ai geli; Atal, precoce, per primavera, estate e autunno.

Consociazioni e rotazioni: come per tutte le Alliacee/Liliacee, la consociazione classica è con le Ombrellifere, come carote, sedano, prezzemolo, ecc., per proteggersi a vicenda dalle mosche degli ortaggi. Può seguire le Brassicacee (cavoli) e le insalate e precedere le Leguminose.

Raccolta e conservazione del porro

La raccolta si effettua quando il diametro dei fusti ha raggiunto i 2-3 cm, dopo circa 3-4 mesi dal trapianto o 5-7 dalla semina. Si estirpa l’intera pianta, si tolgono le foglie esterne, verdi e dure, si tagliano a 15 cm sopra la parte bianca, si accorciano le radici e si conservano gli ortaggi in una cantina buia e fresca (per un mese) o in frigorifero (per due mesi).

I benefici dei porri

È un eccezionale diuretico: niente quanto il contenuto di acqua e di potassio può essere più efficace per aumentare la diuresi e depurare l'organismo, riducendo quindi anche il rischio di formazione di calcoli renali e urinari. Viene consigliata in particolare l'acqua di lessatura non salata.

Vedi anche Farmacia verde con il porro.

Come cucinare i porri

I porri si consumano sia crudi, tagliati a listarelle sottili in insalata o tritati e aggiunti a formaggi cremosi, che soffritti al posto della cipolla (sono più delicati e digeribili) o stufati con il pesce o in un misto di verdure (patate, zucca, topinambur ecc.). Ricetta sprint: tagliateli a listarelle e soffriggeteli brevemente prima di aggiungere le uova sbattute in frittata.

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