Specie rara ma ugualmente tornata in auge da qualche anno, Tacca chantrieri, la pianta pipistrello, è senza dubbio una delle piante dai fiori più insoliti che esistano…
Originaria delle regioni tropicali dell’Africa, Australia e Asia sud-orientale, è meglio nota come “pianta pipistrello”: lo scapo fiorale raggiunge circa 60 cm di altezza, con ombrelle di fiori marroni o neri e bizzarre appendici filiformi scure, simili ai baffi di un gatto, oltre a numerosi “occhi” che sembrano seguire ogni mossa di chi li osserva. Il “fiore” raggiunge una dimensione di ben 40 cm ed è completato da una sottile “coda” biforcuta…
Un’altra curiosità: le radici si utilizzano nella medicina tradizionale cinese per curare l’ulcera gastrica, la pressione alta, l’epatite e le bruciature.
Come coltivare la pianta pipistrello
Si tratta di una specie tropicale e necessita quindi di molta umidità nell’aria, che si può incrementare tenendo il vaso (con sottovaso) appoggiato su un vassoio contenente ghiaia e regolarmente provvisto di acqua sul fondo, preferibilmente piovana o distillata.
Utile inoltre mantenere rifornite d’acqua le piccole “tasche” presenti tra stelo e foglia, pratica che incoraggia la formazione di boccioli. Gradisce nebulizzazioni frequenti. Mantenete umido il terriccio, evitando i ristagni d’acqua che provocano marciumi.
Apprezza concimazioni regolari e non tollera temperature al di sotto dei 12 °C.
In attesa della stravagante fioritura, il fogliame scuro e lucido la rende adatta come esemplare da interni, in posizioni ben illuminate ma non direttamente al sole o contro una finestra, senza correnti d’aria e a una certa distanza dai termosifoni.
(tratto da "Il giardino delle sorprese", di L.Ferrari, n.7-8, 2010)