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Le piante grasse stanno meglio all'aperto in estate.
Una serie di consigli per fare stare bene le piante d'appartamento anche con il caldo estivo, a partire dall'uso dell'aria condizionata e dei ventilatori

Giugno ci riempie di gioia: finalmente fa caldo (anche troppo) e le nostre piante crescono baldanzose, sempre che ci ricordiamo di bagnarle a sufficienza e di vaporizzarle nelle giornate più afose. Se stanno all’aperto, accertiamoci che non vengano colpite dai raggi solari, ustionanti adesso. Se vivono con noi in casa, occhio all’aria condizionata: fa male a noi, ma anche a loro, e va utilizzata con attenzione

Aria condizionata: con attenzione!

Se abbiamo l’impianto di condizionamento domestico, utilizziamolo con buonsenso: vale per noi uomini, per i nostri quattrozampe e perfino per le piante! Le nostre amiche verdi non sono in grado di tollerare sbalzi termici repentini: attaccando l’impianto, non abbassiamo di più di 5 °C la temperatura e, possibilmente, non spegniamolo imponendo un sali-scendi termico fra giorno e notte. Le piante ne soffrirebbero, perché si alterano le funzioni di traspirazione e, con temperature molto basse in tempi brevi, si potrebbero verificare appassimenti simili a quelli da gelo.

Non impostiamo nemmeno una deumidificazione spinta, per togliere l’afa dall’aria: le piante d’appartamento hanno proprio bisogno dell’elevata umidità estiva per stare bene; se a noi dà fastidio, non scendiamo mai sotto il 50%.

Non teniamo piante (nemmeno le grasse) sotto il flusso dell’aria condizionata: simula la finestra aperta in pieno inverno, con l’aria gelida che investe i vegetali, e le conseguenze possono anche essere letali nell’arco di un paio di giorni.

I ventilatori a pale

Per i fautori dei ventilatori, sicuramente più sani del condizionamento, qualche raccomandazione dedicata e valevole sia nel caso di ventilatori a pavimento o da tavolo, sia per le pale da soffitto. Non teniamo mai le piante nel raggio d’azione delle pale, per due motivi. Il vento, continuo o a minuti alterni, ripetuto per l’intera giornata o buona parte di essa, altera la traspirazione e funzioni fotosintetiche delle foglie: le conseguenze non sono repentine e drammatiche come per il flusso di aria condizionata, ma rendono comunque la pianta meno bella ed efficiente. In secondo luogo, e più grave, la corrente d’aria riduce l’umidità circostante la pianta e asciuga più velocemente il terriccio: si può ovviare bagnando di più e vaporizzando la parte aerea 2-3 volte al giorno, ma è senz’altro meglio non farla investire dal flusso d’aria, spostandola fuori dal raggio d’azione delle pale.

Non troppa acqua

È vero che fa caldo, ma non anneghiamo le nostre piante, pensando di far bene: vale sempre la regola di attendere che il substrato si sia asciugato. Piuttosto che aumentare la quantità di liquido, incrementiamo la frequenza delle annaffiature: anziché ogni 7 giorni, bagniamo ogni 5 giornate.

Umidità OK

In estate vale la pena di comperare un igrometro da tavolo per verificare l’umidità dentro casa nostra. Nelle giornate afose, probabilmente andiamo oltre il 50%, già adeguato per le nostre piante. In quelle più secche, invece, dobbiamo vaporizzare il fogliame con acqua decalcificata oppure mettere un dito di ghiaia coperta da un velo d’acqua nel sottovaso, o una spugnetta bagnata e strizzata sul terriccio.

I nemici delle piante con il caldo

Siamo ancora alle prese con le cocciniglie, soprattutto quelle cotonose o a fiocchetto, beate nel caldo estivo, che possono infestare le piante d’appartamento e le succulente: schiacciamole con una pinzetta oppure combattiamole con un insetticida anticocciniglia.

E torna in auge il ragnetto rosso (nella foto), favorito dal caldo torrido che sta arrivando, dalla mancanza di umidità in taluni contesti, e da eventuali carenze idriche (ricordiamoci di bagnare con regolarità!). lo riconosciamo perché le foglie si scoloriscono a microchiazze, poi diventano color bronzo, si accartocciano e cadono, e nel frattempo vediamo sottili ragnatele a collegarle. Vaporizziamo ogni giorno il fogliame e, se le ragnatele persistono e altre foglie si scolorano, irroriamo un acaricida, oppure il sapone molle o il macerato d’aglio.

Il colpo di calore in giugno-luglio è meno frequente: ha già colpito in maggio…

Le grasse godono

Per le piante grasse l’estate è la stagione migliore: sono più felici se stanno all’aperto, ma godono anche in appartamento, purché non impostiamo l’aria condizionata bassa. Annaffiamole (una volta a settimana, con poca acqua) e concimiamole (ogni 15-30 giorni) per favorire la fioritura, sempre quando il terriccio è ben asciutto. Alcune succulente (per es. tutti i cactus, le Haworthia, le Gasteria) non amano il sole del mezzogiorno estivo: spostiamole o ombreggiamole da giugno ad agosto. All’inizio del mese possiamo cimentarci nella semina delle Cactacee (esistono bustine in vendita), su sola sabbia leggermente umida: la crescita sarà lentissima, ma emozionante. Continuiamo a dividere le succulente che hanno prodotto piante figlie intorno alla pianta madre: per es. le aloe, le agavi, le Haworthia. Facciamo attenzione alle cocciniglie cotonose, che si possono installare su esemplari tenuti troppo all’asciutto.

Le orchidee riposano all'aperto

Le orchidee amano passare l’estate all’aperto, in posizione luminosa ma poco soleggiata (soprattutto nelle ore centrali del giorno): se possiamo, spostiamole in esterni. Facciamo molta attenzione all’umidità: vaporizziamole 2-3 volte al giorno, oppure mettiamo una spugnetta umida fra i vasi, inumidendola di nuovo ogni sera. Concimiamo gli esemplari in nostro possesso da più di un anno, per favorire la fioritura che dovrebbe già essere in atto o stare per iniziare. Sulle Phalaenopsis acquistate in fiore fra ottobre e gennaio, che hanno terminato la fioritura tra gennaio e aprile e che abbiamo mandato a riposo subito dopo, applichiamo regolari annaffiature ma non concimazioni: ricominceremo in settembre, per stimolare la fioritura tardo invernale. Massima sorveglianza per scovare le cocciniglie cotonose.

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