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I bancali per i garden center sono di piante selezionate per l’alta qualità, acquistati in quantità ridotte perché non rimangano a lungo nel negozio.
Le piante nei garden center costano di più di quelle in vendita nei discount, supermercati, mercatini ecc. per una serie di motivi che vi spieghiamo

Fra le domande più gettonate online sui social ma anche in presenza durante le chiacchiere fra amici c’è: “Perché le piante nei garden center costano così care? Le compro al supermercato, lì almeno costano poco!”.

Secoli fa, i Silent e i Boomer ripetevano un proverbio che recitava così: “Chi più spende, meno spende”. Una saggezza popolare che rinchiude la principale delle risposte: ciò che costa di più ha anche una maggiore qualità. E quindi durerà di più. Ciò che vale poco, dura anche poco, obbligando a ricomprare, e quindi facendo spendere almeno due volte.

Parrà strano, ma vale anche per le piante, bene deperibile per eccellenza, nel senso che, se non accudite correttamente, muoiono in fretta. Il problema, però, è che le piante di bassa qualità spesso muoiono in fretta anche se vengono mantenute bene, mentre quelle di ottima qualità muoiono solo se sbagliate qualcosa nella gestione.

Piante di alta qualità nei garden center

Ma come si definisce la “qualità” per una pianta, che è un essere vivente uguale a centinaia di sue consorelle? I produttori partono innanzitutto da sementi o da talee selezionate per robustezza. Utilizzano terricci professionali ricchi di “ingredienti” salubri e di nutrimento, a volte anche di tipo certificato per agricoltura biologica. Qualcuno utilizza vasi da vivaio ecologici (in plastica riciclata e riciclabile), ma comunque contenitori ben strutturati ad alloggiare il pane di terra.

Le piantine vengono cresciute dai ricoltivatori con la giusta acqua e il giusto concime, nonché la temperatura ideale(non troppo alta per non forzare gli esemplari), finché non raggiungono, con un viaggio diretto, il garden center di vendita. Anche qui vengono accudite in maniera equilibrata, senza stress idrici né nutrizionali, con la giusta illuminazione naturale e la temperatura più consona alle specie. E se qualche pianta manifestasse parassiti o malattie, gli addetti del garden center la eliminano subito, trattando quelle vicine per evitare contagi. I garden migliori, però, si avvalgono della lotta biologica, lanciando nelle serre gli insetti predatori: le loro piante sono anche sicure perché non contengono – o contengono pochi – residui chimici.

Poi arrivate voi, intenzionati a comprarne una o più perché “sono tanto belle!”. Ma non sapete se vogliono l’ombra o il sole, tanta o poca acqua, quanto concime, se vivono in vaso o devono andare in giardino, se rinvasarle subito o aspettare, e con quale tipo di terriccio. Allora fermate un/a commesso/a del garden center, gli/le chiedete e lui/lei risponderà a tutti i vostri dubbi, indicandovi cosa fa al caso vostro.

Alla fine lo scontrino del garden center, fra piante, vasi, terricci e concimi, batterà in media 1-2 euro in più rispetto al supermercato per ogni pezzo acquistato. Ma tornerete a casa con piante sane e robuste, salubri, adatte al vostro contesto ambientale, e con tutti i materiali e i consigli giusti per accudirle.

Piante nei supermercati

La partenza è da sementi o talee qualsiasi, selezionate solo in base al basso costo. Vengono alloggiate in vasi di plastica leggera che si rompe facilmente se viene maneggiata senza garbo, e che fa evaporare facilmente l’acqua. Il terriccio è una miscela di sostanze a basso costo, che quindi offrono poca struttura alle radici e non forniscono nutrimento (perché non viene aggiunto concime). Per evitare malattie e parassiti, le piante vengono trattate ripetutamente con fitofarmaci chimici, a basso costo.

I ricoltivatori sono aziende enormi, dove tutte le operazioni sono meccanizzate: acqua, fertilizzante, luce/buio, temperatura (spesso alta, per una crescita più veloce), trattamenti fitosanitari, confezionamento.

I bancali di piante finite partono per il centro logistico di smistamento di ogni catena di supermercati, e da qui raggiungono il magazzino di ogni città, e da qui vengono imbarcati per ogni singolo punto vendita. Un viaggio che nel complesso può durare anche 3 giorni o più: per questo prima di partire dal vivaio vengono “annegate” d’acqua.

Finalmente i plateau vengono esposti nel super-, ipermercato o discount: se arrivate appena li mettono in vendita, le piante saranno ancora belle e “golose”. Se passate dopo 3-7 giorni, non altrettanto. I commessi le annaffiano se riescono o si ricordano o gli viene detto di farlo: nel frattempo qualche esemplare si affloscia per la sete. Inoltre, dopo 3 giorni di viaggio fra camion e magazzini al buio, e 7 giorni di luce artificiale nel supermercato, le piante agognano la luce naturale. Se è inverno, le piante da esterni soffriranno per l’ambiente riscaldato e tenderanno a perdere foglie e fiori.

Ma ammettiamo che andiate a fare la spesa nel giorno dell’arrivo delle piantine, ancora apparentemente belle. Se avete dei dubbi, ve li potete tenere tutti: nessun commesso della Grande distribuzione saprà dirvi se quel fiore va fuori o in casa, al sole o all’ombra, con tanta o poca acqua, rinvasato con quale terriccio ecc. Certo, potete “guardare su internet”. A condizione di leggere informazioni scritte da esperti, cioè corrette, e non “bufale acchiappalike” o consigli “di mio cuggino”…

E se sono piante edibili, come le aromatiche, dovrete aspettare un mese prima di aggiungerle ai vostri piatti, il tempo di aspettare che scompaiano i residui dei fitofarmaci chimici con cui erano state trattate.

Alla fine, lo scontrino sarà sicuramente più basso rispetto a quello del garden center per lo stesso numero di pezzi e tipo di piante. Ma porterete a casa vegetali di qualità bassa, stressati da viaggi, maneggiamenti e stazionamenti impropri, e magari un terriccio e un concime sbagliati. Non lamentatevi se poi le piante defungono nel giro di un mese…

I maggiori costi delle piante nel garden center

E torniamo alla domanda del titolo: “Perché le piante nei garden center costano di più?”, facendo una botta di conti. La qualità costa: sementi e talee selezionate, terricci professionali e salubri, vasi ecologici. La provenienza è da ricoltivatori di media dimensione, e quindi con costi di mantenimento delle serre più elevati (nel 2022 rispetto al 2021 fertilizzanti +250%, fitofarmaci +15%, vasi +72%, imballaggi di carta +31%, gasolio, metano ed energia elettrica +100%). Il viaggio è più costoso perché diretto. Lo stesso garden center ha spese maggiori rispetto a un supermercato, perché è un singolo esercizio, e non un punto vendita di una grande catena. Le piante che rimangono invendute, o si ammalorano in vario modo, rimangono come costo per il garden center.

I minori costi nei supermercati

La Grande distribuzione abbatte i costi a partire dalle materie prime: sementi, talee, vasi, terricci di bassa qualità costano meno. I ricoltivatori sono aziende enormi che acquistano a basso prezzo i materiali basandosi sulle ingentissime quantità. I viaggi sono a pieno carico con varie soste per ritiri e consegne. I quantitativi di piante acquistati da ogni catena della Gd sono anche 100 volte maggiori rispetto a un singolo garden center, dato che i punti vendita possono essere anche 200 contemporaneamente, quindi il prezzo d’acquisto è infinitamente più basso. La formazione del personale di vendita non è un costo, semplicemente perché non c’è. Alcune catene obbligano il ricoltivatore a ritirare a proprie spese le piante invendute, oltretutto scalandole dalla fattura di vendita originaria (che per giunta viene spesso pagata dalla Gd ben oltre il termine di legge).

Ecco perché i prezzi sono concorrenziali rispetto al garden center. Ma solo i prezzi…

Se i soldi per le piante del garden center non ci sono

Capita di non aver proprio soldi da spendere nelle piante, pur desiderandole tanto. La soluzione è semplice: partire dalle bustine di semi (almeno 10 e fino a 100 piante per ciascuna) e dalle talee chieste in regalo ad amici e vicini di casa. Un buon terriccio e concime universali di marca. Riutilizzare contenitori inservibili per l’uso originario: bacinelle, vaschette, terrine, lattine, bicchieri, tazze ecc., da forare sul fondo con il trapano per creare il buco di drenaggio. Come sottovasi, le vaschette d’alluminio delle pietanze, ben lavate. Come acqua, quella di condensa del condizionatore e quella di lavaggio di verdura e frutta.

Pochi euro spesi e risultati buoni, con un po’ di pazienza e di attenzione.

Perché le piante nei garden center costano di più? - Ultima modifica: 2023-03-14T06:24:03+01:00 da Elena Tibiletti