Chi ha la fortuna di coltivare un orto sa bene quale fastidio possano creare le erbe infestanti: rubano le sostanze nutritive alle piantine, rendendo meno soddisfacente il raccolto. Questo è solo uno dei motivi per pacciamare il terreno.
La pacciamatura ha molti vantaggi: oltre a quello appena citato, permette di trattenere più a lungo il terreno umido, riparandolo dal sole dei mesi più caldi. Come per l'acqua, lo strato pacciamante contribuisce a lasciare nel suolo anche gli altri materiali utili: un esempio potrebbe essere il concime, sparso sulle prode in precedenza per aiutare le piantine nella crescita.
Il materiale più utilizzato è quello che, appunto, viene chiamato telo pacciamante: si tratta di un materiale solitamente in plastica nera o in tessuto non tessuto. Questo va però necessariamente posato prima della messa a dimora delle piante e va rimosso alla fine del ciclo culturale. È una soluzione comoda, ma richiede un corretto smaltimento finale ed è meno indicato per chi desidera avere un orto biologico al 100%.
In alternativa il terreno può essere ricoperto con i materiali pacciamanti che la natura ci fornisce: in questo modo si effettuerà qualcosa che già abitualmente si verifica in qualsiasi bosco o area con grandi alberi e piante; il suolo viene preservato sia nella stagione fredda dalle foglie cadute d'inverno, sia in quella calda grazie all'erba stessa.
Se per le piante da fiore e le siepi vengono preferiti il lapillo vulcanico e la corteccia, per l'orto si può scegliere di adagiare sulle file uno strato di paglia.
Per approfondire, leggete questo articolo:
Ecco il video sulla pacciamatura biodegradabile: