Tutti i segreti per mantenere in perfetta forma un bonsai di olivo, dalle annaffiature ai rinvasi, dalla potatura alle precauzioni di stagione
Fra i bonsai più apprezzati sul nostro territorio per le loro caratteristiche di robustezza e generosità vegetativa, spicca l’olivo che appartiene al genere Olea e fa parte della famiglia delle Oleaceae.
In Italia sono presenti l’olivo coltivato (Olea europea var. europaea) e l'olivo selvatico o olivastro (Olea europaea var. sylvestris) che si differenzia dal primo per la dimensione ridotta delle foglie e la rarità dei frutti, le drupe prima verdi poi nere (le olive) che si sviluppano dopo la fioritura (aprile-maggio) costituita da piccole pannocchie ascellari bianco-giallo chiaro.
Bonsai di olivo: come curarli
- Il bonsai di olivo va tenuto all'esterno tutto l’anno, sul terrazzo, balcone o in giardino.
Durante l’estate va ombreggiato, per ripararlo dal sole diretto che, anche se non danneggia la pianta, asciuga troppo velocemente il terriccio nel vaso.
Durante l’inverno, in caso di gelate, vanno protette le radici per mezzo di accorgimenti quali l’avvolgimento del vaso con del nylon protettivo o il posizionamento all’interno di una scatola in un angolino protetto o ancora la sistemazione in una serra fredda o in un interno non riscaldato, vicino alla finestra. - L’annaffiatura, come per ogni bonsai, va effettuata ogniqualvolta la terra nel vaso si presenta asciutta. La frequenza dell’irrigazione dipende da molti fattori come la dimensione, la posizione, le stagioni, il tipo di terriccio contenuto nel vaso. In primavera-estate, quando la temperatura è più calda e la pianta riprende l’attività vegetativa dopo il riposo invernale, il terriccio si asciuga più velocemente di quanto possa accadere durante l’autunno e soprattutto l’inverno. L’annaffiatura sarà, di conseguenza, più frequente, fino ad arrivare, in estate, al ritmo di un’annaffiatura al giorno.
- Per quanto riguarda la concimazione, l’olivo va concimato durante tutto il periodo vegetativo dalla primavera (marzo) fino all’autunno (ottobre) con concimi specifici per bonsai, meglio se a base organica a lenta cessione. In inverno, come tutti i bonsai da esterno, non va concimato perché entra nella fase di letargo invernale.
- Il rinvaso va fatto all’inizio della ripresa vegetativa: in febbraio-marzo nelle regioni a clima temperato, nel mese di aprile nelle regioni caratterizzate da clima rigido. Si elimina circa un terzo dell’apparato radicale e si sistema l’alberello in un vaso proporzionato alle dimensioni di tronco e chioma, con terriccio specifico per bonsai, ben drenante. Va effettuato ogni due-tre anni per le piante in formazione per le quali si possono utilizzare vasi un po' più ampi per favorirne la crescita. I bonsai già formati, dei quali si vuole mantenere soltanto la forma e le dimensioni, possono essere rinvasati ogni tre-quattro anni.
- In primavera, quando ricomincia l’attività vegetativa, per mantenere la forma della chioma e favorire la crescita di nuovi rametti al suo interno, si effettua la potatura dei nuovi germogli che si allungano verso l’alto. Sempre in questa stagione si esegue la potatura di formazione che non presenta particolari difficoltà. L’olivo è molto robusto e vegeta con generosità, anche da tronchi molto vecchi. Sopporta bene la potatura drastica dei rami che in questo periodo si cicatrizzano più velocemente. In prossimità di tali tagli si svilupperanno nuovi germogli che, se non desiderati per formare nuovi rametti, possono essere immediatamente eliminati.
- La primavera inoltrata è il momento più adatto per applicare il filo ai rami più giovani e teneri per direzionarli nella posizione desiderata. Per evitare di inciderne la corteccia si consiglia di proteggerli con del nastro apposito e di mantenere la legatura larga in modo che la corteccia non resti segnata dal filo. Per direzionare i rami più vecchi, più difficili da piegare, si utilizzano tiranti e martinetti.
(Ringraziamo per la consulenza Tina Condrò di Frediani Bonsai)