Il girasole (Helianthus annuus) è una pianta che si impara a conoscere fin da bambini. Il nome Helianthus deriva da due parole greche: ‘helios’, sole, e ‘anthos’, fiore, in riferimento alla peculiare rotazione del capolino in direzione del sole (eliotropismo), mentre il nome specifico, annuus, indica il ciclo biologico annuale proprio del girasole comune, che lo distingue dalle altre 100 specie erbacee che appartengono allo stesso genere. Fa parte della famiglia delle Asteracee o Composite.
Com'è fatto il girasole
Il girasole comune è una pianta annuale di grande sviluppo, con lunga radice a fittone su cui sono inserite quelle laterali; per questo teme i trapianti che potrebbero ledere l'apice radicale, essenziale per la sua stabilità.
Le foglie sono ruvide in entrambe le pagine, lungamente picciolate, assumono forme diverse a seconda della posizione: opposte fino al secondo o terzo paio, si alternano sul resto del fusto.
Il fusto può raggiungere notevoli altezze, il culmo è eretto in fase di sviluppo e si incurva poi a maturità sotto il peso dell'infiorescenza.
L'infiorescenza, propriamente detta calatide, è caratterizzata esternamente da una corona di fiori sterili (impropriamente considerati petali), entro cui si inseriscono tutti gli altri fiori più piccoli, fertili ed ermafroditi, con un numero totale variabile da 500 a 3.000. Il periodo di fioritura va da giugno a settembre.
In seguito alla fecondazione, affidata agli insetti, si forma un frutto secco indeiscente, detto achenio e comunemente chiamato ‘seme’, di dimensioni e forma variabili, il cui contenuto in olio rappresenta in media il 40-50% del peso totale.
Che cos'è l'eliotropismo
Il fenomeno dell’eliotropismo, è tipico, ma non esclusivo, del girasole. Il movimento del fiore o della giovane foglia da est verso ovest per tutto il corso della giornata, è dovuto allo spostamento di alcuni ormoni vegetali dal lato esposto alla luce a quello che rimane in ombra; essi modificano la quantità d’acqua contenuta nelle cellule, facendone espandere alcune e rimpicciolire quelle contrapposte.
Questo fenomeno riguarda solo le giovani foglie e l'infiorescenza in fase di sviluppo, cessa alla fioritura.
Come coltivarlo
- La semina avviene su di un terreno pesante, ben lavorato, fertile e irrigato in aprile nelle regioni continentali, a giugno in quelle alpine e a marzo in quelle meridionali.
- Ama gli ambienti caldi, con una temperatura minima tra i 12° e i 14° e non gradisce gli abbassamenti di temperatura fuori stagione; teme i ristagni idrici.
- Considerando l'elevata altezza di alcuni ibridi, è consigliabile fornire supporti solidi per resistere alla forza dal vento, particolarmente dopo l’aumento di peso creato dalle corone fiorifere. La grandine può causare danni notevoli durante tutto l'arco del ciclo vegetativo determinando malformazioni al fusto, lacerazioni alle foglie e la caduta dei semi a maturità.
- Per favorire un buono sviluppo del fiore, si consigliano annaffiature nel periodo di sviluppo e occasionali concimazioni potassiche.
Come si utilizza
A livello mondiale, detiene il secondo posto, dopo la soia, tra le piante oleaginose; in Italia è coltivato soprattutto nelle regioni centrali. I semi sono impiegati per produrre l'olio usato in cucina come condimento delicato, oppure possono essere consumati anche nelle insalate o per arricchire altri alimenti. L'olio è utile nella prevenzione dell'arteriosclerosi per il suo contenuto di grassi insaturi.
I germogli chiusi, teneri e ancora privi di peluria, si mangiavano bolliti e passati al burro, oppure grigliati; le foglie e i fiori in passato, erano indicati per curare malattie della gola o polmonari. Dai petali si estrae un olio essenziale utile nella cura della malaria e della febbre in caso di tubercolosi polmonare.
Il girasole ornamentale
Le piante ramificate e policefale con corone in vari colori sono ideali per la produzione di fioriture ornamentali. I colori e il portamento dei nuovi ibridi da giardino comprendono non solo tonalità del tutto nuove (dal bianco al giallo tenue e all’ocra rosato fino a gradazioni accese di arancio, rosso, bordeaux e marrone), ma anche forme insolite con petali semidoppi, doppi e a pompon, oppure con il disco centrale in diverse tonalità di giallo, arancio o cacao.
(di Luisa Ferrari, tratto da GD9/2011)