Il rito della caccia per il gatto prevede un crescendo di eccitazione che culmina poi con l'uccisione della preda (oppure la fuga della stessa)
Dopo un primo articolo sul comportamento predatorio del gatto, ecco la seconda parte.
I gatti mettono in atto diverse strategie di caccia a seconda dell'animale che stanno predando, che sono state studiate ed affinate nel tempo.
Tecniche di caccia del gatto
Con i roditori la strategia più comune è quella del "siediti e aspetta": quando un gatto trova un'area in cui sono presenti roditori, si ritira in un punto dal quale può osservare senza far notare la sua presenza e attende; la preda viene attaccata quando si trova in un punto allo scoperto lontano dalla tana; mentre si prepara all'attacco il gatto esegue il movimento del "paddle" con le zampe posteriori preparando i muscoli posteriori che forniranno la massima potenza durante il balzo; in caso di insuccesso il gatto si preparerà a un secondo appostamento.
Molti gatti sono abili pescatori: la tecnica più diffusa tra i felini è quella di appostarsi in un punto di passaggio per i pesci e afferrarli con la zampa per farli uscire dall'acqua oppure lanciarli in acque più basse dove poi possono completare la cattura e l'uccisione con entrambe le zampe e la bocca.
Stalk and Pounce: è una strategia che racchiude in sé molti comportamenti. I gatti usano questa tecnica di caccia per cacciare uccelli, sono capaci di nascondersi all'interno di cespugli o di seguirli fino al nido, possono inoltre scavare le gallerie delle talpe e arrivare direttamente nelle tane; con i conigli riescono a fare agguati fuori dalle tane per catturarli. Questa strategia di caccia prevede che il gatto si muova schiacciato verso il terreno con un'andatura lenta e mimetica nell'ambiente; è capace di rimanere immobile tra un passo e l'altro con una zampa sospesa anche per tempi molto lunghi per non farsi scoprire prima di prepararsi con i posteriori al balzo finale sulla preda.
Dopo averla afferrata
Una volta afferrata, la preda raramente viene uccisa subito, si pensa per questo comportamento che i gatti siano animali sadici ma non è assolutamente così, spesso la preda riesce a fuggire, in altri casi invece viene lasciata per un secondo dal micio: il prepararsi ad afferrarla, inseguirla nuovamente e riprenderla per il gatto è estremamente motivante, giocare con la preda, lanciarla in aria più volte, permettergli di scappare per recuperarla più di una volta non è crudeltà da parte del gatto, questa attività serve al gatto ad affinare ogni volta le sue abilità e lo stimola per arrivare all'eccitazione massima per sferrare il colpo finale, cioè il morso letale.
Quando un gatto gioca con i giocattoli che gli mettiamo a disposizione possiamo notare come compia gli stessi atteggiamenti e movimenti di quando preda un animale vivo con la sola differenza che tutto è più ridotto e i tempi sono più brevi rispetto a quando si mette a giocare con qualcosa che simula più verosimilmente una preda che potrebbe cacciare in natura, magari animata da movimento, come ad esempio un'esca a forma di topino mossa dal suo umano.
L'uccisione della preda avviene attraverso un morso che il gatto sferra sul collo della preda, con i canini stringe e spezza le vertebre cervicali. Prima del morso, quando afferra con cura il collo della preda fa un movimento simile a un "chiacchiericcio", simile al movimento che fa con la bocca emettendo quel suono simile a un battito di denti quando osserva una preda irraggiungibile fuori dalla finestra: in quel caso è un segnale di frustrazione, durante la caccia è il morso letale che viene sferrato alla preda.
Dopo l'uccisione il gatto per qualche istante perde interesse nei confronti della preda, ha necessità di ritrovare un equilibrio emotivo dopo l'eccitazione della caccia, può spendere qualche istante nel sistemarsi il pelo prima di riafferrare la preda e portarla in un posto sicuro per consumarla.
La motivazione alla caccia nei gatti è solo in parte legata alla fame: quando un gatto è affamato è altamente motivato, ma non è solo questo che spinge un gatto a fare numerose sessioni di caccia durante il giorno. Si stima che il 50% delle sessioni di caccia non vada a buon fine e per questo motivo il gatto è un animale opportunista, ovvero caccia ogni volta che ne ha l'opportunità, a differenza dei grandi felini che lo fanno solo quando sono affamati: mediamente un gatto selvatico passa 12 ore della sua giornata cacciando, mentre un gatto domestico che ha a disposizione il cibo tutti i giorni caccia in media 3 ore al giorno.