Domanda
Buongiorno, avrei una domanda sui glicini. Ne ho piantati due lo scorso anno, uno classico che è venuto su rigogliosissimo, ed uno bianco che dopo avermi dato preoccupazioni (sembrava non avesse attecchito...) quest’anno ha tirato fuori moltissime foglie ma nessun fiore rispetto ad esempio all’altro. Ho pensato che magari la pianta è giovane o che, come qualcuno mi ha suggerito, il glicine bianco è molto delicato. Chiedo agli esperti un parere ed anche suggerimenti e consigli sono molto ben accetti.
Risposta
I glicini offrono risultati molto diversi da un esemplare all’altro, in base a molteplici fattori.
Innanzitutto è vero che il glicine bianco è più delicato rispetto alla classica specie o varietà color glicine: all’impianto richiede maggiori cure, per es. un’irrigazione costante durante tutto il primo anno, soprattutto nel periodo primaverile-estivo, per evitare shock da trapianto e da attecchimento.
In secondo luogo, esiste una fondamentale differenza fra piante di glicine ottenute da seme e da innesto: le prime richiedono anche 10 anni prima di fiorire, le seconda già dal secondo-terzo anno fioriscono. Per questo motivo, si consiglia sempre di acquistare piante in fiore, in modo da avere la certezza che già fioriscano.
In terzo e ultimo luogo, non sempre il glicine si trova bene là dove viene collocato, e questa “antipatia” è tanto più forte quanto la varietà è più delicata (ossia il glicine bianco).
Diamo per scontato che la località sia adatta (il glicine soffre sopra i 600 m sulle Alpi, e via via gli 800 m sull’Alto Appennino, fino ai 1200 m d’altitudine sull’Appennino meridionale), la posizione sia corretta (al sole o al massimo mezz’ombra), e l’impianto sia in piena terra (in vaso resiste solo la varietà ‘Amethyst Falls’), e sia avvenuto creando una buca di almeno 50 cm di profondità e 40 di larghezza, con drenaggio in ghiaia sul fondo, straterello di concime misto a terra, annaffiature costanti e abbondanti per tutta la primavera-estate successiva (ma anche l’autunno-inverno scorso, siccitoso come non mai!), piccola concimazione a inizio primavera (che poi non sarà più indispensabile), corretto allestimento di un’impalcatura/traliccio/recinzione su cui arrampicarsi. Anche se tutto questo fosse stato corretto, la difficoltà di attecchimento può fare proprio pensare che l’esemplare bianco non si trovi a suo agio là dove è stato messo.
Nel qual caso, finché non riuscirà a trovare un compromesso fra le sue esigenze e il contesto, si ostinerà a non fiorire: la fioritura richiede condizioni di perfetto equilibrio, e finché non le raggiungerà, produrrà solo foglie.
Per aiutarlo, può continuare a concimarlo, diversamente dalla norma, una singola volta in primavera e autunno con un prodotto ad alto titolo di potassio e basso titolo di azoto, fino a che non si verificherà la fioritura.
Elena Tibiletti