Domanda
Io e la mia ragazza viviamo a Bologna, siamo due freelance bloccati in casa dal lavoro da ormai 1 anno e abbiamo moltissime piante (in interno ed esterno) che tentiamo di curare con tutto l’amore possibile, una di esse però negli ultimi giorni ha dato problemi serissimi e velocissimi al punto che non siamo riusciti a rimediare all’emergenza, per cui mi trovo qui a chiedervi aiuto.
Si tratta di una Dracena marginata, pianta adulta, ormai di 6-7 anni circa, altissima (praticamente 2 metri) che è sempre stata benissimo che però dall’autunno scorso aveva iniziato a fare le classiche punte marroni e a non stare benissimo (si trova vicino a un calorifero, forse il fatto che abbiamo lavorato in casa, cosa che ci ha fatto usare molto di più il riscaldamento, probabilmente ha influenzato): abbiamo deciso settimana scorsa di travasarla, ma abbiamo peggiorato la situazione, le cime si sono completamente afflosciate, in modo bruttissimo come si vede nelle foto, le punte marroni sono aumentate in moltissime foglie e la pianta al momento non si sta riprendendo.
La mia domanda ora è: al di là di capire come mai è successo (probabilmente il travaso è stato troppo traumatico, boh), come possiamo rimediare? Le foglie possono risalire in qualche modo o a questo punto è meglio potare le cime e far ripartire la pianta con però il fatto di tenersi un tronco poco ornamentale per chissà quanto tempo? Cosa consigliate?
Risposta
Dalle foto si evidenzia, in primo luogo, che la dracena marginata è posizionata troppo vicina al termosifone: qualunque pianta deve stare ad almeno 2 metri da una fonte di calore. Le punte marroni iniziali, come visibili, denunciano proprio un eccesso di calore e un’aria troppo secca, alla quale bisognava ovviare allontanando la pianta di 1 metro dal termo (la dracena resiste anche con una luminosità media) o almeno con vaporizzazioni quotidiane del fogliame con riscaldamento acceso.
Dalla foto intera si evidenzia anche che il rinvaso non è del tutto corretto (parte del colletto emerge dalla terra e con esso radici superficiali; al tempo stesso il terriccio colma tutto il vaso anziché fermarsi le canoniche 2 dita sotto il bordo).
Non capisco, invece, se il colore così scuro della terra sia dovuto al terriccio per piante verdi a base di torba bruna, oppure a un eccessivo adacquamento: se, come sospetto, è la seconda ipotesi, è sicuramente questa la causa dell’afflosciamento. In questi casi consiglio sempre di fare la “prova del bastoncino”: inserire un bastoncino di legno grezzo (tipo i tutori per piante da 50 cm) lungo il bordo del vaso fino al fondo ed estrarlo. La giusta condizione è: bastoncino asciutto o solo leggerissimamente umido, con pochissimi granelli di terriccio semisecco rimasti appiccicati. Questo è il momento giusto per annaffiare.
Se la prova-bastoncino evidenzia eccesso di umidità, può tentare un altro rinvaso, togliendo tutta la terra fradicia e colmando con terra nuova asciutta, bagnando solo 10 giorni dopo l’operazione e nel frattempo vaporizzando solo la chioma a giorni alterni. La prognosi, tuttavia, in questi casi è in genere infausta, perché la sofferenza a livello radicale è spesso senza rimedio.
Se si tratta di eccesso d’acqua, non serve nemmeno tagliare i rami apicali provando a farne talee e attendendo che il fusto “madre” getti dalla base: la compromissione radicale ha già ammalorato tutti i tessuti aerei…
La velocità di insorgenza del problema, infine, mi fa propendere per una compromissione da asfissia radicale.
Se, viceversa, il problema fosse la terra troppo asciutta, il consiglio ovviamente è di bagnare di più. Per questo esemplare serve 1 litro d’acqua ogni 7 giorni in piena estate, 750 ml nelle restanti stagioni.
Infine consiglio di tagliare con le forbici tutte le parti secche del fogliame, che non donano esteticamente e affaticano la pianta.
 ha iniziato a fare le punte marroni. Segui i consigli dell'esperto per la cura più idonea){kind=link}