cavallo
La vista del cavallo è tale da interpretare gli oggetti in modo diverso rispetto all'uomo.
Il cavallo vede in modo differente rispetto all'uomo, e di conseguenza interpreta gli oggetti circostanti in una maniera che ci può apparire bizzarra
Sebbene il cavallo sia ormai considerato un animale addomesticato a tutti gli effetti, la sua natura di preda è rimasta inalterata nel tempo e questo lo porta ancora a controllare continuamente l'ambiente circostante nell'eventualità che ci siano pericoli.
Nella sua evoluzione ha sviluppato un udito molto fine, una capacità di correre ad alta velocità e una visuale molto ampia che gli permette di vedere a circa 350°.

Cosa vede il cavallo

I cavalli vedono il mondo in maniera molto differente da noi: si ritiene che abbiano una vista bicromatica e siano in grado di percepire solo alcuni colori tra i quali il verde e il blu nelle diverse sfumature e tutto il resto in tonalità di grigio, questo forse per visualizzare meglio l'erba e l'acqua.
Gli occhi del cavallo sono posizionati ai lati della testa e lontani fra loro. Questa conformazione fisica gli permette di avere una visuale binoculare, cioè gli consente di impiegare i due occhi nella visione frontale per 70°, come quella umana, mentre vede per circa 140° da entrambi i lati in modo monoculare, cioè utilizzando un solo occhio.
Gli unici punti ciechi sono un'area frontale piuttosto piccola a forma di cono, che dipende dal lungo naso che si posiziona tra i due occhi, e una parte posteriore. Inoltre, se paragoniamo la sua vista a quella umana, quella equina è meno particolareggiata ma è molto più sensibile ai movimenti.
La messa a fuoco di un oggetto nel cavallo è quasi completamente a carico della retina con un piccolo aiuto da parte dei muscoli ciliari, al contrario dell'essere umano nel quale sono molto più sviluppati e che permettono di mettere a fuoco oggetti vicini e lontani. Per questo motivo si può notare il cavallo muovere la testa per mettere a fuoco un oggetto, perché cerca di inserire l'oggetto in questione nella depressione della retina più adatta: la retina infatti è formata da rilievi ed avvallamenti.

Come ragiona il cavallo su ciò che vede

Per comprendere il comportamento del cavallo è importante conoscere il suo modo di guardare il mondo: i suoi occhi gli permettono di vedere due cose differenti e di trasmettere al cervello entrambe le informazioni allo stesso momento.
Un cavallo può fare uno scarto improvviso e partire al galoppo reagendo d'istinto con la fuga e, una volta al sicuro, può ragionare su quello che ha visto, questo perché il cavallo non può ragionare in maniera istantanea sulle immagini che visualizza in contemporanea. Ecco perché vengono utilizzati i paraocchi che permettono al cavallo di concentrarsi sulla vista binoculare eliminando le distrazioni derivanti da quella monoculare.
Il cavallo ha una visione notturna superiore del 50% a quella dell'uomo: nella retina del cavallo è presente una specie di pannello riflettente che raccoglie e riflette la luce disponibile anche se molto poca. Questo lo rende estremamente sensibile ai fasci di luce forte perché il suo occhio non reagisce velocemente come quello umano che si adatta velocemente al cambio di intensità luminosa.

l comportamenti del cavallo

Adesso che abbiamo chiare le caratteristiche visive del cavallo possiamo facilmente capire che sono animali estremamente sensibili e che spesso i cavalli interpretano gli oggetti in maniera che ci appare singolare. Ovviamente questa interpretazione varia anche da soggetto a soggetto: ci sono cavalli non interessati a tutto quello che li circonda e altri invece che sono estremamente sensibili a tutto ciò che ritengono nuovo o differente dal contesto al quale sono abituati.
Ad esempio, capita molto spesso che cavalli e ponies arrivino davanti a un ostacolo e si fermino a brucare le decorazioni floreali, o si voltino bruscamente in un rettangolo da dressage per afferrare al volo una boccata delle piantine poste sulle lettere; al contrario invece ci sono alcuni cavalli che reagiscono con paura agli stessi decori floreali, che i loro occhi vedono come un oggetto mostruoso e fanno scarti improvvisi o si impennano; la stessa cosa può accadere con la riflessione delle ombre che possono essere viste come dei mostri spaventosi al punto da fare scarti, bloccarsi o indietreggiare improvvisamente, fuggire via o fare difese quando si insiste a volerli mandare oltre.

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