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Frutti di arachide estratti dal terreno.
Come coltivare la pianta di arachide, sia nell'orto sia nel vaso, e come raccogliere i frutti da sotto terra

La pianta dell'arachide, originaria del Sud America (fra Brasile e Bolivia), oggi viene allevata soprattutto in Cina, India, Nigeria e Stati Uniti, anche se le varietà più pregiate si coltivano in Israele: il guscio del frutto è giallo tendente all'oro ed è molto resistente alla tostatura.

Com'è fatta la pianta di arachide

È un’annuale erbacea, alta da 30 a 80 cm, appartenente alla grande famiglia delle Leguminose, che fiorisce in giallo a giugno. Ma la fase più curiosa e spettacolare avviene subito dopo la fecondazione: è questo il momento in cui il peduncolo, cioè la parte che unisce prima il fiore e in seguito il frutto al fusto, si allunga molto e si incurva verso il basso, fino a spingere l’ovario fecondato nel terreno fino a una profondità di 5-15 cm: qui il piccolo frutto (un classico baccello da leguminosa) cresce fino a raggiungere le dimensioni definitive e la maturazione. Il legume è lungo 3-7 cm e contiene da 2 a 5 semi, a cui corrispondono le logge allargate all’interno e le strozzature fra l’uno e l’altro all’esterno.

I legumi si raccolgono dopo che le foglie sulla pianta hanno iniziato a ingiallire, con un macchinario apposito o semplicemente con la forca. Poi i baccelli si fanno asciugare, in un forno a bassa temperatura o sotto un porticato; quindi si scrolla la terra con uno specifico apparecchio o a mano, scartando i legumi leggeri (cioè vuoti) o malformati. Quindi si passa all’essiccazione, sempre in forno oppure in cassettine di legno. Nelle colture industriali segue la tostatura, l’eventuale sgusciatura, con o senza salatura, e il confezionamento.

Quindi le arachidi si sviluppano sotto terra: il nome scientifico della specie (Arachis hypogaea) fa riferimento proprio a questa particolarità. Delle 40 specie di arachide, questa è l’unica coltivata e non esiste allo stato spontaneo, portando a pensare che sia stata creata dall’uomo in tempi lontanissimi.

Se in Italia viene consumata solo tal quale come snack, in Oriente dall’arachide si ricava un olio leggero da consumare subito o da raffinare e trasformare in olio per frittura o in margarina; negli Usa, invece, i frutti tostati e ridotti in pasta si utilizzano per la produzione di burro di arachidi, a cui è destinata circa la metà delle piante coltivate.

(tratto da "Il giardiniere curioso" di E. Tibiletti, Giardinaggio n. 9, 2011)

Come coltivare la pianta di arachide

  • Sia nell’orto che in vasi profondi si seminano le arachidi da seme, che naturalmente non può essere ottenuto da quelle che si comprano al supermercato già tostate e più o meno salate. I semi, disponibili negli assortimenti delle case sementiere e sul web, vanno messi in un substrato leggero in posizione mite e soleggiata. In inverno potete divertire i bambini facendole germogliare in vasetti o bicchieri di carta e plastica dotati di foro sul fondo e riempiti di terra mista a sabbia.
  • La pianta delle arachidi è piuttosto piccola e non richiede molto spazio. Se coltivate in vaso, optate per un contenitore profondo e largo 40 cm in cui potrete avere una o due piante. Utilizzate il terriccio universale normale oppure della terra da orto, senza concimazioni.
  • Il ciclo di coltivazione richiede 70-90 giorni; in genere viene seminata a primavera avanzata oppure a metà estate per il raccolto fra settembre e ottobre, a condizione che in quel periodo sia possibile garantire una corretta e regolare irrigazione, necessaria per le fasi di sviluppo e la fioritura.
  • I semi vanno messi poco sotto il terriccio e coperti da uno strato leggermente pressato e inumidito. Lo sviluppo dei germogli avviene in 10-15 giorni secondo le temperature, che devono essere già tiepide: in caso di freddo o di forti sbalzi di temperatura e di escursione termica, il germoglio non si forma.
  • Occorre favorire la fecondazione dei fiori: la soluzione migliore è quella di collocare vicino alle piante nell’orto, o in vasi, dei fiori che attirano le api, come le calendule, la monarda e la lavanda.
  • Se la coltivazione avviene in vaso, ricordatevi di utilizzare vasi non riempiti di terra fino all’orlo: così, quando si sono formati i peduncoli che formeranno i frutti, potrete spargere in superficie altro terriccio per proteggere bene i baccelli sotto terra.
  • Nella fase iniziale di crescita occorre innaffiare con regolarità, ma quando i baccelli sono formati è bene sospendere le innaffiature, gradualmente. In genere, l’ingiallimento delle foglie corrisponde al momento in cui i baccelli sono quasi pronti ad essere raccolti; estirpatene uno per verificare la dimensione dei semi. Nelle piante coltivate a livello domestico rimarranno un po’ più piccoli rispetto alle grosse arachidi tostate che troviamo al supermercato, spesso di provenienza asiatica o americana.
  • Un consiglio: la terra nella quale avete coltivato le arachidi non va gettata, è perfetta per coltivare in balcone o nell’orto altri ortaggi autunnali quali i vari tipi di cavolo, le lattughe, i radicchi e gli spinaci. Se la coltivazione è primaverile sarà invece utile per peperoni e pomodori.
Arachidi: lo sapevate che nascono sotto terra? - Ultima modifica: 2011-09-05T12:20:00+02:00 da Redazione Passione In Verde