La medinilla (Medinilla magnifica, famiglia Melastomatacee) è una pianta esotica e molto scenografica, che incute perfino un po’ di soggezione, perché è talmente bella e “strana” che vien da pensare di non essere in grado di mantenerla in forma così smagliante.
In realtà è piuttosto semplice da coltivare: vige un’unica, essenziale regola, quella di assicurarle un ambiente caldo-umido (non facilissimo da reperire nei nostri appartamenti) privo di correnti. L’ideale sarebbe una veranda, ma può ambientarsi bene anche in cucina o in bagno, locali in genere piuttosto umidi.
E se non dovesse durare? Almeno per qualche mese avrete beneficiato delle affascinanti pannocchie, che le conferiscono il meritato nome di “fiore dell’amore”.
Se invece resistesse, difficilmente rifiorirà e lo spazio disponibile deve essere adeguato: le dimensioni minime sono di mezzo metro di diametro, fino a 1-1,20 metri.
Com’è fatta la medinilla
Si tratta di un arbusto, che raggiunge 2 m di altezza in natura, con foglie grandi (fino a 30 cm), opposte, senza picciolo, coriacee, con le venature depresse e di colore bianco-crema.
I fiori rosa-porpora, costituiti da cinque petali rosa, sono riuniti in racemi terminali penduli lunghi 40-50 cm protetti da 2-3 file di brattee rosa.
Ogni infiorescenza è costituita da moltissimi fiori che sbocciano in successione, determinando l’allungamento dell’asse rosato che li porta. Ne consegue che l’infiorescenza si allontana sempre più dalle brattee che col tempo si aprono e diventano alate. Ogni infiorescenza dura per almeno un paio di settimane.
Dove e come si coltiva in 10 mosse
- Pianta nativa delle foreste tropicali di Filippine e Giava.
- Si alleva in vaso in plastica, di diametro di 26 cm per una pianta larga 40 cm. Gli esemplari giovani vanno rinvasati ogni anno ma, date le dimensioni e la delicatezza (i rami tendono a spezzarsi, se urtati), l’operazione richiede molta cautela.
- Richiede un substrato composto da metà buona terra da giardino, metà terriccio d’erica (o per acidofile), un pugno di torba e uno di sabbia. È necessario un buon drenaggio sul fondo del vaso.
- Ha bisogno di molta luce, ma mai dei raggi diretti, che bruciano foglie e brattee fiorali. Fiorisce fra 18 e 26 °C; subisce danni sotto i 15 °C. Per indurre la fioritura, in inverno vuole esattamente 18 °C. Può essere spostata all’aperto tra maggio avanzato e metà settembre, all’ombra luminosa; nei restanti mesi deve rimanere in un locale fresco.
- L’acqua va somministrata a temperatura ambiente, in inverno quando il substrato superficiale è asciutto, in estate appena sembra asciutta, in quantità moderata.
- Il concime è necessario ogni 15 giorni in fioritura, attraverso mezza dose di un prodotto per acidofile aggiungendo, ogni 30 giorni, un fertilizzante liquido per piante da fiore.
- Eliminate le foglie ingiallite o secche e i fiori sfioriti. Tagliate i rami più lunghi (fino a metà della loro lunghezza) alla fine della fioritura.
- Si moltiplica per talea di legno semimaturo o apici dei getti con almeno due paia di foglie, in terra.
- Vaporizzatela ogni giorno con acqua priva di calcare. Tenetela lontana da correnti d'aria.
- Quando la pianta tende a formare i fiori, datele subito un robusto tutore ben infisso sino in fondo al vaso, a cui legare delicatamente il tralcio in formazione.
Malattie e parassiti della medinilla
- Se le foglie giovani tendono a incresparsi e a chiudersi per il lungo, a mo’ di sigari, è il freddo eccessivo.
- Se le foglie, soprattutto quelle basali, avvizziscono e cadono, compaiono macchie brune sui margini che poi si seccano, e i bocci, se in formazione, si seccano, è la scarsa umidità o la poca acqua.
- Se le foglie scoloriscono e, sulla pagina inferiore, compaiono sottili ragnatele, è il ragnetto rosso.
Per approfondire
