Biodiversità, un valore da trasmettere attraverso il progetto I Feel Food coinvolgendo 650 studenti delle scuole superiori italiane.

Può un progetto promuovere la biodiversità? Certo: lo ha fatto per esempio I Feel Food, appena conclusosi! Ma facciamo un passo indietro per capire bene cos’è la biodiversità di cui tanto si parla, e perché è tanto importante per l’intero Pianeta.

Che cos’è la biodiversità?

Che cos’è la biodiversità? “È la variabilità tra gli organismi viventi all’interno di una singola specie (diversità genetica), fra specie diverse e tra ecosistemi. Le specie descritte dalla scienza sono in totale circa 1,75 milioni, mentre il valore di quelle stimate oscilla da 3,63 a più di 111 milioni” (Treccani).

Perché è tanto importante? Perché solo la biodiversità può assicurare la sopravvivenza del mondo vegetale e animale, uomo incluso, attraverso i vari mutamenti ambientali, a partire da quelli climatici attualmente in atto. È evidente che, se esistesse una singola specie vegetale o animale, basterebbe un unico fattore avverso per farla scomparire dalla faccia della Terra. È per esempio il problema delle banane: i frutti che consumiamo appartengono a sole due specie, Musa balbisiana e M. acuminata, e loro cloni più o meno migliorati. Ogni avversità (es. funghi, batteri parassiti animali) che le colpisca, rischia di far scomparire l’intera coltivazione in blocco in ogni angolo del mondo.

Cosa sono le Banche dei semi?

Compresa (tardi, alla fine del XX secolo) l’importanza della biodiversità, tanto da istituire il 22 maggio 1992 la Giornata internazionale per la Biodiversità, è stata incentivata la realizzazione di Banche dei semi, ossia strutture più o meno a prova di bomba (poco, nel caso dell’Ucraina dove la Banca del seme nazionale a Kharkiv è stata appunto bombardata e distrutta nel maggio 2022, causando la perdita irreversibile di ben 160mila semi: aveva resistito perfino all’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale…) dove vengono depositati i semi delle specie autoctone o alloctone.

Molti Paesi nel mondo possiedono una propria banca dei semi nazionali, ma quella internazionale che accoglie le sementi provenienti da tutti gli Stati del mondo si trova in Norvegia ed è lo Svalbard Seed Vault, un vero bunker a prova di catastrofe. È scavata nella roccia, nel sottosuolo, e ha una temperatura fissa di –18 °C, assicurata anche in caso di interruzioni elettriche grazie al coibentamento naturale dato dalla roccia e dalla localizzazione a soli 1200 km dal Polo Nord.

Qui si conservano 1.378.238 semi di 6.521 specie da 131 Paesi. Solo la nazione depositante può ottenere indietro i propri semi in caso di bisogno, come accadde nel 2015, quando la guerra in Siria interruppe il funzionamento della Banca dei semi Icada ad Aleppo, con centinaia di migliaia di campioni utili per coltivare le zone aride. Dato che le infrastrutture erano compromesse, l’unica soluzione fu chiedere allo Svalbard Seed Vault i duplicati che Icada aveva depositato lì precedentemente, per poter continuare a distribuire il materiale agli agricoltori. Più avanti, il centro Icada depositò nuovi semi nella cassaforte collettiva.

Si capisce facilmente, alla luce di questi esempi, quale sia l’importanza delle Banche dei semi e della biodiversità che esse conservano: una cooperazione internazionale per la sicurezza alimentare, portata avanti da persone lungimiranti e competenti.

Cosa c’entra I Feel Food con la biodiversità?

Ma come trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della biodiversità? Lo ha fatto il progetto I Feel Food, promosso dal National Biodiversity Future Center (NBFC), primo centro di ricerca nazionale sulla biodiversità finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU. Ha coinvolto, fra ottobre e novembre 2025, 650 studenti e studentesse delle scuole superiori italiane per favorire il legame tra alimentazione sana e sostenibilità, mediante un educational tour da Palermo a Genova, passando per Napoli, Roma, Fidenza, Pavia, Milano e Torino. Formatori, esperti di biodiversità, consumo responsabile e divulgazione scientifica hanno portato gratuitamente nei licei e negli istituti tecnici e professionali le loro conoscenze in fatto di biodiversità ed educazione alimentare per un’esperienza immersiva di edutainment.

Che cos’è I Feel Food?

Dai quiz interattivi ai laboratori di coprogettazione: il progetto ha utilizzato linguaggi e format che vibrano sulle corde dei/delle ragazzi/e per stimolare in loro la riflessione e invitarli sviluppare proposte sulle buone pratiche di sostenibilità alimentare, sul riconoscimento e sulla gestione delle fake news e sulla biodiversità.

Il messaggio chiave fondamentale per promuovere un consumo responsabile da parte dei/delle ragazzi/e, e auspicabilmente le loro famiglie, è stato che il modo in cui mangiamo non impatta solo su di noi, ma anche sul mondo in cui viviamo, e che la dieta migliore per il nostro benessere è anche quella favorevole al Pianeta.

L’ultima tappa del tour si è svolta il 24 novembre scorso presso il Liceo scientifico Niccolò Copernico di Pavia. Il riassunto del significato del progetto I Feel Food nel commento del vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, che ha aperto l’evento: «I Feel Food trasmette un messaggio importantissimo, che tiene insieme educazione, buona alimentazione e protezione dell’ambiente. Gli agricoltori sono i primi custodi del territorio, dal loro lavoro nascono i prodotti che finiscono sulle nostre tavole. È giusto che le nuove generazioni siano consapevoli dell’importanza di questo settore e della necessità di tutelarlo e svilupparlo, grazie anche alla ricerca scientifica e tecnologica».

E le considerazioni finali sui risultati nelle parole di Luigi Fiorentino, presidente del National Biodiversity Future Center: «Una grande soddisfazione per questo programma che ha visto coinvolti così tanti studenti e tanti formatori. Costruire una cultura e una consapevolezza tra le giovani generazioni sul legame tra biodiversità, alimentazione e salute significa porsi in sintonia con la nostra Costituzione che, nell’interesse delle future generazioni, tutela la biodiversità e gli ecosistemi».

Tutti i materiali e gli articoli del progetto I Feel Food restano disponibili sulla landing page del National Biodiversity Future Center.

Biodiversità in un progetto: I Feel Food - Ultima modifica: 2025-12-04T17:11:21+01:00 da Margherita di Vito