stella di Natale
Stefano Pagano spiega la stella di Natale.
I consigli per mantenere bene la stella di Natale, rinvigorirla durante la primavera-estate e, magari, farla rifiorire in inverno

Il 25 dicembre si avvicina e molti di voi hanno sicuramente già in casa da qualche giorno l’intramontabile stella di Natale. La Poinsettia (questo il suo vero nome di battesimo) è una pianta freddolosa che produce brattee colorate. In questo articolo non solo vi farò i miei migliori auguri per un sereno Natale, ma vi darò anche i miei consigli per farla durare a lungo e magari rifiorire!

I fiori non sono fiori

L’Euphorbia pulcherrima (Poinsettia), originaria del Messico, è molto spesso donata in concomitanza delle feste natalizie dal momento che le sue tonalità (bianco, rosa e rosso in primis) ben si abbinano al colore degli addobbi tradizionali. Si caratterizza per i colori sgargianti delle foglie: avete capito bene, quelli che noi consideriamo “petali” in realtà sono foglie modificate e colorate. I veri fiori sono quelli al centro, piccolissimi e gialli.

Sos foglie della stella di Natale

Le foglie sono la nostra cartina tornasole: se infatti stanno ingiallendo anzitempo, è perché la pianta si trova in una stanza troppo buia o dove gli scuri/tapparelle non lasciano passare luce a sufficienza. Spostatela e il gioco è fatto. Se le foglie sono in procinto di seccarsi, qui il problema è che è troppo vicina al caminetto o alla stufa o al termosifone: vuole il caldo, ma non esagerate! Se sulle brattee compaiono dei puntini o macchie e le foglie diventano appiccicose e lucide, la nostra beniamina è stata attaccata dagli afidi: utilizzate uno spray biologico, ce ne sono tanti in commercio. E mi raccomando, annaffiatela poco!

Cosa fare in primavera

Arriva poi l’Epifania, e la nostra stella di Natale che godeva di ottima salute di colpo ingiallisce le foglie che cadono, come se fosse scoccata la sua ora: molti di voi avranno la tentazione di disfarsene, ma non fatelo questa volta. La pianta non è affatto morta, ma sta andando incontro a un processo fisiologico e, con le cure adeguate, si riprenderà presto e vegeterà per diversi Natali a venire.

A fine febbraio-marzo avrà quasi sicuramente perso la stragrande maggioranza delle foglie, ed è il momento giusto per intervenire: tagliamo bassi gli steli (stando bene attenti perché fuoriesce un liquido lattiginoso irritante per la pelle: adoperiamo sempre i guanti, magari proprio quelli che ci hanno regalato per le feste) e rinvasiamola, cambiando in totoil terriccio. Mettiamola pure fuori, a maggio, in un luogo molto luminoso.

Per far rifiorire la stella di Natale

Passata l’estate, a fine settembre riportiamola dentro e compiamo la magia: per circa 8-9 settimane deve stare per 12-14 ore ogni santo giorno dal tardo pomeriggio alla mattina seguente al buio. E se non fosse possibile spostarla per le ore di ombreggiamento, fate così: copritela con un telo di colore scuro. Essendo una brevidiurna, questo ciclo stimolerà la produzione dei nuovi, attesi “fiori”.

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