nertera
Nertera, dai curiosi frutti arancioni (ma anche gialli o bianchi).
La nertera è una curiosa piantina che sta ovunque con pochissime esigenze e arreda la casa grazie ai fruttini colorati molto vistosi

In appartamento è praticamente impossibile avere piante da interni cariche di frutti (e per questo la nertera è preziosa): quelle che li producono sono in genere esemplari da esterni, anche se poi si è tentati di tenerli fra le pareti domestiche, dove peraltro avvizziscono miseramente in poco tempo. In autunno pensiamo ad esempio alla skimmia, all’ardisia, alla pernettya, tutte cariche di fruttini colorati, ma destinate ad appassire in pochi giorni se mantenute nell’aria stagnante domestica. Ma c’è una specie che invece tollera l’ambiente protetto – anzi, in inverno alle nostre latitudini ne ha proprio bisogno – e viene venduta colma di graziose bacche arancioni che, inevitabilmente, attirano l’occhio e spingono all’acquisto: si chiama nertera o “pianta corallo” e può accompagnarci per molto tempo in casa, a patto di fornirle l’ambiente e le cure adeguati.

Riconoscere la nertera

Nertera granadensis, famiglia Rubiacee è originaria delle terre dell’emisfero Sud affacciate sull’oceano Pacifico (dal Cile all’Australia). Si tratta di una pianta tappezzante alta 5 cm e larga fino a 40 cm, con rametti sottili e foglie tonde di 3-4 mm, verdi o variegate. Fiori di 3 mm color crema verdastro, cui seguono bacche tonde di 0,8-1 cm, arancioni, numerosissime.

Strisciante e ricadente

Al di là delle appariscenti bacche, la nertera si fa notare anche per il portamento insolito: è infatti una tappezzante a portamento orizzontale e strisciante. Ha fusti sottili che si intrecciano sulla superficie della terra emettendo radici e foglie da ogni nodo. Il risultato è un piccolo e folto cuscino, alto circa 5 cm e con rami allungati che diventano presto ricadenti fino a 40 cm (si può coltivare anche in basket). I fiori bianco verdastri in maggio-giugno sono insignificanti, anche per le dimensioni minuscole, ma sono appunto seguiti, a partire da agosto, da numerosi frutti lucenti di colore rosso-arancio, così fitti che spesso nascondono il fogliame formando una specie di “cuscino” color del sole. Per questo frequentemente si trova in vendita proprio nei mesi autunnali, anche come pianta da esibire come centrotavola durante le feste natalizie.

Consigli per tenerla

Se la acquistiamo in settembre o nei successivi mesi, teniamola ovviamente in casa, da Nord a Sud, tenendola lontana sia da fonti di calore, sia da finestre spalancate giornalmente per il cambio d’aria, sia da porte d’ingresso. Scegliamo una posizione luminosa, ma senza i raggi diretti del sole che potrebbero seccare le piccolissime foglioline. Sarebbe preferibile una stanza fresca, fra 15 e 18 °C: se la temperatura fosse superiore, a giorni alterni è bene dare una leggera vaporizzata al fogliame e bacche, con acqua decalcificata. In alternativa, mettiamo uno strato di argilla espansa nel sottovaso, da tenere sempre coperto con un dito d’acqua, e appoggiamoci sopra il vaso.

Non necessita di tante irrigazioni: può andare bene un bicchiere d’acqua nel sottovaso una volta a settimana da ottobre ad aprile, e due volte a settimana in estate, preferibilmente anch’essa decalcificata. Procediamo sempre dopo aver tastato il terriccio, che deve essere asciutto fra un’annaffiatura e l’altra.

Non rinvasiamola subito: procederemo in primavera (aprile-maggio), quando i frutti si saranno seccati. Possiamo metterla in una ciotola, perché l’apparato radicale è esiguo, in modo da poterla appendere in un basket, ma per farla ricadere appoggiata su una mensola può andare bene anche un vaso alto e stretto. Sul fondo servono 2 cm di ghiaia grossolana, e un buon terriccio per piante da fiore come riempimento.

Teme minime inferiori a 8 °C, ama temperature fresche (15-18 °C) che favoriscono la fioritura e la fruttificazione; temperature estive più alte compromettono entrambe le manifestazioni.

Da maggio in poi possiamo spostarla all’aperto, volendo anche in piena terra in giardino se abitiamo in zone calde, perché non resiste a temperature inferiori agli 8°C. Annaffiamola e concimiamola con regolarità (vedi oltre).

Attenzione: i frutti sono tossici, causa di sintomi gastrointestinali. Teniamo la pianta fuori portata di bambini e animali domestici.

PER AVERE DI NUOVO I FRUTTI

Le bacche si formano in seguito alla fioritura, che va stimolata innanzitutto tenendo la pianta d’inverno a un massimo di 18 °C: con il calore, l’induzione a fiore non avviene. Poi va spostata da maggio a settembre in esterni, a mezz’ombra (niente sole nelle ore centrali della giornata!). Infine bisogna concimarla da aprile a settembre con un fertilizzante liquido per piante da fiore distribuito ogni 15 giorni nell’acqua d’irrigazione. Manteniamo il dito di ghiaia coperta d’acqua nel sottovaso e annaffiamola con regolarità come indicato prima.

Nertera, cuscino di bacche arancioni - Ultima modifica: 2024-11-25T06:19:50+01:00 da Elena Tibiletti