Domanda
Ho notato segni di escoriosi sulla mia vite Alphonse lavalle, che cosa mi consigliate di fare?
Risposta
L’escoriosi della vite o necrosi corticale è una malattia fungina, causata da Phomopsis viticola, particolarmente presente nel Nord Italia e in zone più fresche, e nelle primavere particolarmente piovose.
Il fungo sverna nella corteccia o nelle gemme alla base dei tralci e si attiva in primavera incominciando a infettare i germogli fino a 10 cm di lunghezza, risvegliato, appunto, dalle piogge. Non è un fungo particolarmente mobile, tuttavia viene diffuso dall’uomo mediante la potatura e l’innesto (molto temibili sono le barbatelle infettate dalle marze).
I sintomi si notano soprattutto durante l’inverno quando i tralci colpiti si presentano decolorati, la scorza è grigio-biancastra ed emergono le strutture riproduttive sotto forma di piccoli “bottoni” neri.
In estate, invece, si notano sulle foglie chiazze circolari decolorate e nere al centro e spesso la foglia cade, mentre gli acini dopo l’invaiatura diventano blu-viola e appassiscono. Anche le gemme possono annerirsi.
Per evitare che il fungo continui ad espandersi nella pianta:
- in autunno-inverno bisogna potare tutte le parti infette tagliando per 30 cm nel legno sano, asportando e bruciando tutti i residui. I tagli di diametro superiore a 6 cm vanno coperti con mastice cicatrizzante o pasta per tronchi addizionati a rame (effetto fungicida). Anche il fogliame caduto va raccolto e bruciato;
- in primavera, allo stadio di gemme a punte verdi e con getti di 5 cm di lunghezza, effettuare due trattamenti preventivi con rame. In caso di forti piogge, effettuare un terzo trattamento che potrebbe coincidere con il primo contro la peronospora.
- in primavera-estate, evitare un eccesso di azoto per non portare a un rigoglioso sviluppo del fogliame.
Se però il vitigno fosse eccessivamente malato, valutare l’eliminazione e sostituzione.
Elena Tibiletti