Domanda
In giardino ho un salice piangente di circa 12anni. Quest’anno risulta molto deperito: ha prodotto poche ramificazioni e foglie e, da un paio di mesi , emette una “schiuma” bianca dai rami che attira calabroni , farfalle e mosche. Cosa gli sta succedendo?
Risposta
Il deperimento estivo e la “schiuma” bianca del Salix babylonica (salice piangente) sono riconducibili a un’unica causa: la mancanza d’acqua durante la stagione estiva.
Si tratta di una pianta che, in natura, nasce e vive lungo i corsi dei fiumi o in riva a laghi. Volendolo coltivare, bisogna sempre assicurargli un terreno umido. Ciò significa che, in estati come quella appena trascorsa, targata 2021, torrida e asciutta, doveva ricevere almeno 30 litri d’acqua a settimana come irrigazione di soccorso, per mantenere correttamente le funzioni vitali che avrebbero consentito l’accrescimento e lo sviluppo di rami e foglie.
Conferma la diagnosi la produzione della “schiuma”, che in realtà è una sostanza cerosa naturale, prodotta da salici in difficoltà idrica, per “sigillare” la corteccia in modo da non disperdere vapore acqueo e trattenere il massimo di umidità all’interno dell’albero. Tale produzione è assolutamente naturale, e non patologica, quindi non è necessario procedere in alcun modo.
Consiglio tuttavia di monitorare la situazione di umidità del terreno: anche in inverno, se non dovesse piovere per 30 giorni, è bene fornire 20-25 litri d’acqua di soccorso (una volta al mese). Dalla prossima primavera, poi, è necessario bagnare in proporzione, per quantità d’acqua e intervallo di tempo, alla temperatura e al numero di giorni senza precipitazioni utili. Il consiglio è ancora più valido durante l’estate, soprattutto se sarà nuovamente “anomala” (alte temperature, assenza di precipitazioni).